Capitolo 8.

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Lo guardai con gli occhi pieni di odio, così mi presi coraggio e lo spinsi via con tutta la forza che avevo e finalmente riuscii a liberarmi. Senza badare al mio computer corsi via di casa percorrendo varie vie a me sconosciute.

Non sapevo se Liam mi avesse seguito, ma poco mi interessava. Mi fermai per prendere fiato e mi guardai intorno; non era proprio un bel quartiere, così decisi di camminare ancora un po' per vedere dove queste numerose vie mi potessero portare. Nel camminare trovai due ragazzi con lunghi rasta, pieni di tatuaggi e piercings. Stavano fumando qualcosa che di certo non era una sigaretta. Mi guardarono, ma feci finta di niente. Passai davanti a loro aumentando leggermente il passo e percorsi le varie stradine strette, piene di buche e murales.

Le strade a quell'ora erano deserte, c'erano solo alcuni bambini che giocavano. Dietro di me sentivo dei passi, erano i ragazzi che notai prima. Non me ne importai e continuai a camminare, ma con passo più svelto, fino a quando finii in un vicolo cieco. La paura prese il sopravvento, sentii il mio cuore battere all'impazzata, come se volesse uscirmi dal petto. Mi guardai intorno impaurito e poi il mio sguardo si posò sulle figure dei due ragazzi che si avvicinavano verso di me. Li sentii ridere di gusto mentre si scrocchiavano le dita."Cosa ci fa, un ragazzo come te da queste parti, mh?" Disse il ragazzo più robusto. Si fermò proprio favanti a me. "Io.. Mi sono perso."  Deglutii e posai lo sguardo sull'asfalto sotto di me.. "Oh povero inglese sfigato." disse l'altro scoppiando, poi, a ridere seguito dall'amico. Come sapevano che ero inglese? Non pensavo che il mio accento fosse cosi evidente. Mi limitai ad annuire continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada fino a quando una mano calda e sudaticcia mi prese il volto e me lo alzò costringendomi a guardarlo negli occhi. Tutto d'un tratto sentii un pugno beccarmi la pancia; un dolore atroce percorse tutto il corpo e, in poco tempo, mi trovai accasciato a terra dolorante.

"Come mai da queste parti, inglese?" disse il ragazzo robusto guardandomi divertito, anche se non credo ci fosse qualcosa da ridere.. "Sono qui per intervistare Liam Payne." E non appena pronunciai quel nome mi guardarono a bocca aperta. Vabbé, era ovvio che conoscessero Liam, essendo un pugile famoso. Tutto peggiorò quando i due dissero assieme: "Quel bastardo!" a quelle parole li guardai non capendone il significato. All'inizio pensai che Liam li avesse sconfitti in qualche incontro, ma invece.. "Ci deve ancora un sacco di soldi per la droga!" Io.. Non avevo parole. Li guardai non capendo più nulla, iniziai a farmi mille domande, Liam Payne.. un drogato. Visto che ora sapevano che ero un giornalista, quelli iniziarono a prendermi a calci e pugni per obbligarmi a non dire nulla, io urlavo dicendo che sarei stato zitto, fino a quando..

||Salve a tutti ragazzi, mi dispiace del ritardo ma la scuola mi occupa tantissimo tempo. Spero che la storia continui a piacervi e grazie per le 1687 visualizzazioni e 86 stelline. Non avrei mai pensato una cosa del genere. Grazie mille a tutti. E, ovviamente un ringraziamento lo merita, come sempre, il mio fantastico migliore amico non che mio collaboratore (N). Buona lettura a tutti!||

Crazy in love ||Ziam Mayne|| (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora