capitolo 3

16 8 2
                                    

Pensate mai a come potrebbe essere la vostra vita se aveste fatto scelte diverse?
Stamattina, dopo un brutto incubo sul mio ex, ho iniziato a pensare a come sarebbe andata avanti la mia vita se lo avessi perdonato, come sarebbero andate le cose con Rebeca...
Per fortuna non lo saprò mai, sono contenta di aver fatto la scelta che ritengo più giusta per me, in fondo non posso cancellare il mio passato ma posso fare in modo di migliorare il mio futuro.
Ed è proprio l'obbiettivo che intendo raggiungere.
Il mio sogno è quello di diventare una scrittrice famosa e di avere una azienda editrice a cui ogni persona che voglia crescere in questo campo possa ricevere i migliori aiuti e consigli.
"Everly!" sento urlare dietro di me mentre prendoi libri dall'armadietto e li sistemo nello zaino.
"Hey, Alli" le rivolgo un sorriso riconoscente per avermi riscosso dai miei pensieri.
"Ti va di pranzare alla mensa insieme a noi durante la pausa pranzo?" mi chiese cordiale.
"Certo" risposi continuando "ora vado che ho un test di letteratura, a dopo!" la salutai.
"A dopo!" sento gridare alle mie spalle nel frattempo che mi dirigo verso l'aula.
Quando arrivo in classe noto con stupore che la stanza è ancora vuota, strano considerando che sono 2 minuti in ritardo.
Decido di sedermi in un banco della seconda fila e iniziare a ripassare prima del compito quando sento un fischio riscuotermi dallo studio.
Alzo il capo e incontro gli occhioni azzurri di Mason che mi fissano incredulo.
"Che vuoi?" chiedo non curandomi di rivolgermi con un tono più gentile visto il suo comportamento di ieri in giardino.
"Penso tu sia l'unica persona che stia così tanto in ansia per un compito del professor Cool" ridacchiò divertito.
Non sapevo che anche lui frequentasse il corso di letteratura.
Non risposi e continuai a concentrarmi sul libro anche se devo ammettere che mi viene un po' difficile farlo sotto il suo sguardo acuto.
"Comunque, forse ti dovrei delle scuse per non essermi presentato ieri, piacere Mason" sorrise mentre porse delicatamente la mano verso di me.
"Everly, scuse accettate" gli porsi la mano a mia volta e ricambiai il sorriso.
Dopodiché se ne andò senza aggiungere altro.
Certo che è proprio strano quel ragazzo.

Un incontro inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora