Capitolo 2-Uccidilo!

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Questo per il piccolo scherzetto
Che avete giocato alla mia
Fratellanza tre mesi fa.
Ancora una cosa, ogni giorno
Verrà ucciso uno studente.
Con affetto (Veramente no)

-Alessandro Ferro

Le lacrime le solcarono le gote diafane. Amily corrugò la fronte,in una smorfia addolorata. Rachel si voltò. «Vai a chiamare Alex, ti prego...»mimò la sua voce incrinata.

Gli sfiorò gli zigomi con la punta delle dita. Le vene cinerine le incidevano la pelle. Le lacrime ,calde ,le segnavano il volto, gli occhi vennero verminei. Roventi come le sfumature delle nocciole. «Rachel» chiamò Alex. Rachel si voltò. Gli occhi azzurri eran ramificati da venuli cremisi, lucidi, come la vetrata d'una finestra squarciata ,da un ramo. Un fulmine cicatrizzò il cielo. «Possiamo salvarlo »disse lo stregone. La Doppelgänger alzò lo sguardo. «Come? » fece flebile. «È morto. Come puoi salvare un uomo morto? »domandò. La mano toccò il ciglio umido. «Non sono riuscita a salvare quella ragazza, l'anno scorso, come potrei salvare lui? »chiese. Sospirò «Tu lo ami, vero?»rispose. Il labbro vacillò. Strinse i denti. «Sì » tremò. I capelli le ricadevano ai lati degli occhi. «Sei potente ,Rachel. Sei la ragazza più forte che conosca, e posso dirti ,per certo ,che lo salverai. »replicò. Fece un sorriso amaro. «E come? La pietra non è più in mio possesso. La pietra appartiene alla daga, e la daga ce l'ha Katherine. Ora lei è a New Orleans, Takashi è morto, faccio sogni strani da quando Peter è stato rispedito all'inferno. Buon primo giorno!»alzò il tono. E la capiva. Capiva come si sentiva. «Sogni strani?»domandò Amily. La corvina voltò il capo. «Che tipo di sogni?»
Ecco. Alex puntò lo sguardo su di lei. «Lo sai, è importante. »disse. Rachel sospirò «Ero davanti al cimitero »
«Che cimitero? »Chiese Alex. Per un'istante i suoi cigli si fissarono s'un punto «Kensal Green,mi pare »rispose «s'uno dei puntali del cancello, s'era appollaiato un corvo »storse il labbro «Sono entrata nel cimitero,faceva freddo,ed era tutto così agghiacciante. Poi mi sono bloccata. Avevo visto le...lapidi dei miei genitori. » Deglutì «il corvo smise di gracchiare,mi sono voltata. E poi l'ho visto »il sangue le si gelò nelle vene. Un brivido freddo le percorse la schiena. Il respiro le si mozzò in gola. «Era uguale a lui, era uguale a Ryan, aveva lo sguardo di Joseph, ma era diverso. »strinse i denti. Alex strabuzzò lo sguardo «Voleva qualcosa, e invocava un nome...»un fruscio. «Penelope »disse Alex. «Il primo Doppelgänger della stirpe dei Jones sta per risorgere. »ruppe gli occhietti verdi a fessure. La guardò. «E noi non potremo fare niente per fermarlo »

***

New Orleans

La fiamma zaffiria incendiò il ferro dell'anello di lapislazzuli. Il fuoco delle candele sfavillò. I suoi occhi eterei brillarono alla luce degli stoppini. Le pagine continuavano a vorticare, le une dopo le altre. Il trainar del vento gelido si insinuò nella stanza. Lo sguardo le venne cristallino «Phasmatos Tribium ,Nas ex Veras,Sequitas Sanguinem »sussurrò. «Phasmatos Tribium ,Nas ex Veras,Sequitas Sanguinem »la pietra tremò. «Phasmatos Tribium ,Nas ex Veras,Sequitas Sanguinem! »
L'anello sfrecciò, il bagliore sfumò. Il metallo tracciò una linea bruciata. L'arco di fuoco. Il quartiere francese. Poi uno scatto, come se l'anulare si fosse spezzato. La gemma si spense. «Sarà qui a minuti»disse. «Bene »le rispose una voce. «Dovrai solo ammazzarlo »
Katherine tenne lo sguardo basso «Dovrò solo ammazzarlo...» pensò. «Uccidilo» scandì «Uccidi la feccia ibrida»sussurrò.
«Jacinta...»mormorò L'eretica. Lo spettro forgiò le sue ceneri. Era bassa. I suoi occhi  erano illuminati da un dolce candore. I capelli lunghi e tetri, s'alternavano all'argento. La pelle era bianca, come la luce del sole. Le labbra rosse, come il sangue. Fece un sorriso tirato. «Non è ancora accaduto,se è quello che stavi pensando.» fece un passo. «Ma accadrà se non lo uccidi ora »fece severa. Katherine corrugò la fronte. Chiuse gli occhi. Sì,voleva ucciderlo. Voleva estirpargli il cuore dal petto. Voleva storcergli il collo. Voleva incendiare le sue ceneri. «Voglio ucciderlo»disse. Jacinta sorrise ,sorniona. «Menti a te stessa»rivelò. Katherine sbiancò «Non importa. Lo ucciderai. Che tu lo voglia o no»
Jacinta si mosse verso di lei. «Katerina, nipote. Ti ho cresciuta con le mie mani, quando coloro che t'hanno generata hanno pensato bene di abusare di te. Sarebbe scortese non esaudire il mio desiderio. »
Poi uno schiocco. Come l'aria fosse stata punta da un fuso. Il portone si spalancò e la chioma tetra venne smossa dall'ululato di vento. «Ti riavrò con me? »avvinghiò le unghie ai polsi macchiati dal sangue. «Sempre »mormorò lo spettro. Le sue pupille sbiancarono. Gli occhi cinerini vennero tetri. Un grido inarticolato fuggì dalle labbra di Jacinta. Katherine s'accigliò, strinse i denti. Venuli violacei incisero la pelle del fantasma. Il loro tempo era scaduto «No! No! No...»Si divincolò la Doppelgänger «Ti ho avvertita »Le parole l'eran morte in gola. «Uccidilo e tornerò da te »
Katherine strinse gli occhi. Aggrottò la fronte. Dopodiché un suono, come se qualcosa si fosse marmificato. Silenzio. Non era solo. «Ti dò il permesso di entrare » sussurrò. L'aria sulla sua pelle fù uno shock. Varcò la porta del legno morto d'abete.

La mano di carta-2.La maledizione del cacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora