21. Un nuovo inizio

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«Hermione, oggi hai voglia di venire a vedere il nostro allenamento di Quidditch?» le chiese Ron quella mattina.

Il tempo era stupendo: aria calda e un fresco venticello, perfetto per volare.

«Sì, va bene. A che ora è?»

«Alle tre».

«Perfetto».

«Ginny, vieni con me a studiare in biblioteca?» chiese poi.

«Sì, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti in Trasfigurazione».

Così dicendo uscirono dalla Sala Grande, dove avevano appena finito di fare colazione.

«Mio fratello vuole che tu vada agli allenamenti per fare colpo su di te» ridacchiò Ginny.

Hermione alzò gli occhi al cielo, sorridendo anche lei.

«Beh, ora che non c'è più Malfoy potresti anche farci un pensierino» insistette la rossa.

«Ginny, ne abbiamo già parlato... Io non provo nulla per Ron, vorrei solo essere la sua migliore amica, niente di più».

«Capisco...»

«Allora» disse Hermione entrando in biblioteca, «cosa non riesci a fare di Trasfigurazione?»

«Dobbiamo trasformare dei cuscini in soffici gufetti, ma io proprio non riesco. Il massimo a cui sono arrivata è far spuntare al cuscino un becco e due zampe, ma il corpo non si vuole trasfigurare».

«Non ti preoccupare, una volta capito il meccanismo è semplice. Vado a prendere un libro che ti aiuterà».

Si incamminò lungo gli scaffali verso la sezione che conteneva i libri di Trasfigurazione. Iniziò a consultarne alcuni, per vedere quale fosse il più adatto, quando si accorse di non essere sola.
Un ragazzo la stava fissando. E chi poteva essere se non Malfoy?
Nessuno dei due aprì bocca, ma Hermione velocizzò la sua ricerca, e con un ultimo sguardo truce in direzione del biondino - che rispose con un'alzata di sopracciglia e un ghigno beffardo - tornò da Ginny, cercando di non dare troppo peso all'accaduto. Si sforzava di vederlo sempre di più come una persona orribile.

Lui intanto rimase lì a fissarla. Quei riccioli castani lo ipnotizzavano. Si risvegliò dalla trance e uscì dalla biblioteca.

***

«Grazie Hermione, mi hai salvato dall'ira della McGonagall! Ho un debito con te... Altre persone al posto tuo non mi avrebbero aiutata dopo il modo in cui ti ho trattata...» stava dicendo Ginny.

«Oh su Ginny, è tutto passato. Erano dei sospetti legittimi, non te ne faccio una colpa» rispose Hermione.

«Hai davvero un cuore d'oro!» disse la rossa abbracciandola.

Nel pomeriggio si recarono al campo di Quidditch per gli allenamenti di Harry e Ron.

«Ciao ragazze!» urlò Harry dalla sua scopa.

Ron fece un gesto con la mano.
Loro si sedettero sugli spalti e iniziarono a chiacchierare, mentre guardavano i grifondoro allenarsi.
Ginny in particolare fissava Harry, sottolineandone la bravura.

Circa un'ora dopo i grifondoro scesero dalle scope, soddisfatti del bell'allenamento.
Harry e Ron, con ancora in mano le loro, salirono sugli spalti.

«Ehi» dissero rivolti a Ginny e Hermione, «vi va di fare un giro?»

Ginny saltò su entusiasta e anche Hermione non si fece pregare.
La prima saltò su con Harry, la seconda con Ron che era euforico all'idea di farla volare con lui.
Si sistemarono e si alzarono in volo.
Ginny urlava per la felicità, e Hermione rideva spensierata, con le mani attorno alla vita di Ron.
Era davvero stupendo, volare, pensò.
Ad un tratto guardò in basso, sulle gradinate, e smise di sorridere.
Godric, non era possibile! La stava seguendo come un'ombra! Distolse lo sguardo, per poi riportarlo sul furetto che però era sparito.

Come to me || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora