1. /Una vita normale, fino a un certo punto\

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10 aprile del 2007, Los Angeles. Era una giornata di sole, una di quelle giornate tranquille senza niente di speciale.

 Alessia Foster, ragazza di 16 anni con occhi azzurrini e capelli castani, stava aiutando sua madre a stendere i panni.

 Il padre non stava con loro, aveva divorziato con la moglie poco dopo che nacque Alessia, non sapeva nemmeno Lily, la madre di Ale, dove stava in questo momento, sapevano soltanto che aveva già una famiglia con due gemelle, un maschietto e una moglie che amava, niente di chè.

 La cara Alessia non ci faceva caso a questo, non lo aveva mai conosciuto e sentiva che la sua vita era ottima, ma non sapeva che lo era ancora per poco.

 Viveva con sua madre in un palazzo al 22° piano. La notte stessa successe una cosa terribile. Appena la madre e la ragazza si svegliarono, sentivano fumo e il rumore della sirena dei pompieri e dell'ambulanza: c'era un incendio.

 Cercavano di salvarsi ma vedevano solo fiamme e fuoco, finchè svenirono dall'immenso fumo.

 Insieme a loro molte persone che stavano in quel palazzo erano in coma, altre solamente ferite e alcune addirittura morte. La ragazzina era stata in coma per circa un mesetto.

 Mentre lei era ancora a letto c'era un infermiera che andava da lei ogni giorno. 

"Quant'è carina, mi dispiace per lei. Chissà che faccia farà quando saprà tutto.."- pensò la donna mentre la guardava.

  Non solo lei andava dalla sedicenne mentre era in coma, ma benchè anche le sue migliori amiche, Diana e Melody.

 Diana è la figlia della famosa cantante Sherry Nelson e del pilota della Norwegian Bliss, nonchè capitano della nave da crociera più famosa di Los Angeles, Ruger Nelson.

 Melody invece era una ragazza timida e di poche parole, ma con dei splendidi occhi chiari, uno color grigio e uno azzurrino, l'unica ragazza della città con due occhi diversi. 

Circa 3 settimane prima del compleanno di Alessia, si sveglia nell'ospedale. Davanti a lei c'era Isabel, l'infermiera che è stata ogni giorno a farle visita.

"C-chi sei? C-cosa è successo?"- disse Alessia appena vide di essere in ospedale.

"Tranquilla, io sono Isabel e tu sei una ragazza molto fortunata, sopravvissuta da un grosso incendio. Eri a casa tua in mezzo alle fiamme, sei svenuta ma i pompieri ti hanno salvata. Dopo ti abbiamo portata in ospedale e sei stata in coma per un mese."- disse Isabel preoccupata.

"Ah, ora ricordo tutto, ma mia madre? Dov'è?!"

"Beh.. Ecco.. Tua madre è morta. Ora scommetto che non hai più dove vivere ma sono sicura che tuo padre riuscirà a trovare un posto dove potrete rifugiarvi la notte. Come si chiama?"

Alessia ha iniziato a mandare giù qualche lacrima sul viso, non riusciva ad asciugarle, poi disse con voce bassa: "M-mio p-pa-padre non l'ho mai conosciuto"- e si asciuga con un braccio metà delle goccie sul volto -"Ha lasciato mia madre quando avevo pochi mesi, e non so nè chi è nè dove vive.."

Silenzio assoluto.

"Mi spiace, quindi non hai qualcuno con chi stare? Se vuoi posso ospitarti per un po' di tempo a casa mia, ho una cameretta che nessuno usa, ma che userà mio figlio quando nascerà"- disse l'infermiera ancora più dispiaciuta per lei.

Alessia ovviamente accettò e continuò ad andare a scuola come sempre. In alcuni giorni veniva a casa piena di lividi, lividi creati da pugni di un bullo, Jonathan Nelson, fratello della sua migliore amica. 

Diana non sapeva di suo fratello che picchiava la gente, visto che la ragazzina teneva tutto nascosto e si portava ogni giorno nello zaino pomate e fascie, per non far vedere agli altri il tutto.

Stavolta non solo Jonathan la picchiava, ma anche e soprattutto Alexander, il marito di Isabel. 

Pensava che per colpa della ragazzina lui non passava più le serate con la moglie che oramai si preoccupava solo di lei.

Qualche volta quando Isabel lavorava lui beveva alcolici per poi picchiarla meglio..

 Insomma, era geloso e Alessia le dava fastidio, anche se non gli faceva niente.

Cinque giorni dopo non riusciva più a tenere tutto per sè, perciò si sfogò con Melody e Diana.

"Perchè non ci hai detto tutto fin dall'inizio? Sai, mia madre mi ha detto che alle medie e alle superiori era la migliore amica di tua madre. Potrei chiederle di ospitarti da me, visto che abbiamo un sacco di camere. Se me lo dicevi fin dall'inizio potevi risparmiarti tutti quei pugni dal marito di quell'infermiera"- disse Diana tutta sconvolta.

"Ti odio.. ma sei come una sorella, forse qualcosa di più..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora