2. /Il trasferimento\

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Lei non sapeva cosa dire. Era.. Era.. Era eccitata, contentissima, allegra, serena.. semplicemente felice. La proposta di Diana le ha sollevata la vita, non riusciva più a stare con quel mascalzone. 

Accettò subito la sua proposta e non vedeva l'ora di trasferirsi.

 Aspettò 2 giorni per sapere la risposta della madre di Diana, visto che era a New York per cantare sul palcoscenico a un concerto, e capiva che era abbastanza occupata.

 Sherry, sua madre, accettò ovviamente la richiesta e io ne ero sorpresa.

 Voleva trasferirsi al più presto nella sua nuova casa, o meglio, nella sua nuova villa super costosa. 

Appena l'ha detto a Isabel era sconvolta. Voleva che rimaneva da loro perchè l'aveva trattata come una figlia, anche se sono passati pochi giorni si era già affezionata a lei sin dall'inizio.

Alexander, invece, faceva finta che gli mancava la sua "cara" Ale, ma dentro di lui saltava di gioia dicendo tipo: "Muahahahahaha".

Il 17 maggio, esattamente due settimane prima del compleanno della nostra protagonista, si trasferì dalla sua amica del cuore. 

"Questa camera è stupenda! Ma seriamente è la mia?!"- disse Alessia mentre visitava la casa con Diana.

"Ma certo, non ti preoccupare. Hai un guardaroba grandissimo, il bagno tutto per te e il letto con un materasso morbidissimo. Ora vieni, ti faccio vedere tutte le altre stanze"- disse Diana ad Ale.

Alessia stavolta era veramente stupita, non poteva mai immaginare che una villa del genere fosse casa sua. Passo la notte a sognare la sua nuova vita. Ha dormito tutta la notte sul letto come una piuma, finchè qualcuno apre le tende e..

"Sveglia!! Sveglia dormigliona!! Su alzati che oggi è venerdì!!"- urlò Diana per scherzare e svegliare la sua amica, ormai compagna di casa. 

"Se ti prendo ti faccio a pezzettini!!!"- replicò Alessia sotto le coperte e con la testa sul cuscino.

Appena Diana se ne andò dalla stanza Ale si incamminò verso i guardaroba, immenso di vestiti, si sciacquò la faccia, si sistemò i capelli e tutto il resto per essere più carina del solito.

"Ma cos.. UNA LIMOUSINE!?!?!? Diana io.. io non so cosa dire"- gridò Alessia stupita.

Pensava che questo era esagerato, non poteva credere  di avere tutte queste cose. Si incammino allegramente dal parcheggio verso la scuola, ma nel cammino qualcuno la ferma:

"Ale, vieni un attimo qua per favore, ti devo parlare. Sorellina tu intanto vai avanti!"

Volete indovinare chi era? Ebbene sì, era Jonathan, colui che picchiava ogni giorno a scuola la povera Alessia sul terrazzo. -"Ok, ma fate infretta, sono già le 7.58"- disse Diana, non sapendo il *rapporto* tra loro due.

Pochi secondi dopo Jonathan iniziò a sussurrare: -"Senti testarda, non pensare che la passi liscia. Non vuol dire niente se ora vivi con me, chiaro?! Ti ripeto che se dirai a qualcuno che ti picchio io ti butto dal terrazzo."

 Poi le diede uno schiaffo sulla guancia sinistra e iniziò a correre, cercando di raggiungere sua sorella e facendo finta di niente, ignorando la poveretta. 

"Il trasloco forse non era una buona idea, ora potrà avere più possibilità di sfogarsi con me e picchiarmi. Vorrei dire tutto a Diana e Melody, ma ho paura di morire dal terrazzo.. Come posso fare?"- Pensava la ragazza ferita iniziando a correre. Arrivò in classe e..

"Mi scusi prof per il ritardo, non succederà, non succederà mai più ma la prego non mi metta in punizione!"- dissero Jonathan e Alessia contemporaneamente, come se pensassero la stessa cosa.

"Mi spiace ragazzi, per quest'ora sarete in punizione. Abbiamo già fatto l'appello, andate in aula punizione insieme a Diana"- disse la prof maligna.

Vi chiedete perchè anche Diana in punizione? Beh, nel momento in cui i due ragazzi sono arrivati lei ha detto alla prof di non aver fatto i compiti, perciò è dovuta andare anche lei. Sanno tutti che lei odia fare storia.

"Ti odio.. ma sei come una sorella, forse qualcosa di più..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora