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Pov Mirko

Mi sentivo davvero in colpa per aver scaricato così quella ragazza,non so per quale motivo lo avevo fatto,non so nemmeno perchè mi ritrovavo con una di quelle solite donne di passaggio in casa.

L'unica spiegazione che mi davo era che io fossi uno stronzo patentato.

Nessuno poteva affermare il contrario,avevo troppi segreti da nascondere,una vita passata nella menzogna,a proteggere quelli dalla parte del torto e a togliere di mezzo chi invece non c'entrava nulla.

Non potevo spiegarlo a qualcuno,era troppo presto per ammettere le mie colpe e scaricarmi del macigno che mi portavo dietro sin dalla nascita.

La verità era quella che avevo davanti agli occhi,cruda,reale,non mi ero mai pentito delle scelte che avevo preso,ne tantomeno delle vite che avevo dovuto sacrificare per salvare la mia.

Sarebbe arrivato il giorno però in cui avrei confessato tutto,ma non adesso,non ora che ero nei casini.

Solamente oggi,dopo tanto,mi ero sentito colpevole e vile nei confronti di quella ragazza dal viso d'angelo.

Sarà stata colpa dei suoi occhi verdi da cerbiatta che mi guardavano a metà tra l'arrabbiato e lo scioccato,sarà stata colpa di quei capelli ricci rossi che le incorniciavano il viso,o magari di quelle piccole lentiggini che le davano un aria sensibile e risoluta,o ancora,sarà stata colpa del suo corpo perfetto,alto,snello,con un portamento importante.

Non ne avevo idea,ma andare via con Chiara e scorgere il suo volto sconcertato era stata come una pugnalata a ciel sereno.

Perchè era come se mi avesse dimostrato,non reagendo,che io fossi una persona codarda e idiota.

Aveva ragione,sopratutto adesso che mi ritrovavo nel letto con una delle tante che avrebbero fatto di tutto pur di passare qualche ora con me.

Fissai la parete della camera sentendomi ridicolo,alzai la mano e osservai l'anello che portavo al dito,quell'anello così importante per tutti,ma non per me.

Per me non significava niente,e non sapevo neanche perchè lo tenevo ancora addosso,forse per ricordarmi ogni tanto che avevo già scelto,e che potevo ferire delle persone con il mio comportamento.

Mi alzai di colpo nervoso,accesi una sigaretta e mi misi sul terrazzo e guardare il cielo,e,tra le stelle,il volto della ragazza dai capelli rossi mi tornò in mente.

Inspirai il fumo velocemente,non mi importava quante sigarette avrei consumato,ne tantomeno quanto la mia vita fosse a rischio,in quel momento la cosa più importante era non pensare alla lei di cui non sapevo il nome.

- Cos'hai Mirko? - chiese Chiara che mi aveva raggiunto sul terrazzo.

- Nulla. - risposi gelido

- Ogni volta che devi risanarti mi chiami,facciamo l'amore e poi perennemente ti alzi e sgattaioli qui fuori - disse

- Noi non facciamo l'amore,io non provo niente per te,quante volte devo ripetertelo? - affermai seccato.

Era così,Chiara faceva solo parte del gruppo,la usavo quando serviva e basta,lo sapeva ormai.

- Sì,hai ragione,per te esiste solo il sesso e basta,l'amore non sai cosa sia.
Sei pensieroso,vuoi dirmi cos'hai? Fissi il vuoto,finisci il pacchetto di sigarette in due minuti e sembri nervoso. -

- Voi ragazze non sapete mai tenervi le cose per voi,eh? Non mi va di parlarne,lasciami stare e vattene prima che ci scoprano come è già successo. - sbottai

Mi guardò di traverso,con quegli occhi comunemente marroni,leggermente amareggiata.

- Ti ho solo chiesto di dirmi cos'hai,pensavo ti facesse piacere che qualcuno si interessasse di quello che senti. -

Dietro cementi di parole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora