CIAK LOVE

Capitolo 2

Passarono giorni prima di avere notizie sul famoso casting.

Io e Caren discutevamo sull'ultima lezione di Storia del Cinema mentre andavamo a pranzo quando sentii la suoneria del mio telefono.

A: Pronto?

?: Signorina Anya Rogers? Mi chiamo Robert Fell e la contatto dall'ufficio casting.

A: Si, sono Anya Rogers.

R: Bene, la contattiamo perché abbiamo letto il suo curriculum e vorremmo farle fare il provino per la parte della protagonista. L'aspettiamo questo pomeriggio all'Hotel Gabriel, per le 16.00. Mi raccomando, sia puntale. Arrivederci.

Sgranai gli occhi e guardai Caren. Non volevo crederci, mi avevano richiamata per il provino. La mia amica mi guardò prima perplessa e poi piano piano i suoi occhi s'illuminarono. Con un segno d'assenso mi istigò a rispondere.

A: Oh, va bene, grazie. Arrivederci.

Caren non fu chiamata per il provino, ma questo non scalfì il suo buon umore, anzi, se fosse stato possibile, era dieci volte più carica e per tutta la pausa pranzo non fece altro che parlare di come mi sarei dovuta vestire, di chi avremmo potuto incontrare, di come sarebbe andato l'incontro. Non sapevamo nemmeno di cosa avrebbe parlato la serie né quante persone erano state chiamate quel pomeriggio.

"Se dovessi diventare famosa, io sarò la tua manager! Ci vedo già, passare sul red carpet con i bodyguard, e magari mano nella mano con due stalloni."

Risi di gusto a quelle parole. La fantasia non le mancava di certo.

Quando tornammo alla nostra stanza, si legò la sua folta chioma bionda e iniziò a frugare tra i miei vestiti.

Dopo qualche minuto, alzò lo sguardo e disse:

"Sai credo che opteremo per un look easy, senza troppe pretese, alla fine sei pur sempre una ragazza di provincia. Come dice mio padre: Sii sempre te stessa e non sbaglierai"

Alle 15.55 eravamo alla hall dell'Hotel e dopo aver parlato con una donna in tailleur, venimmo indirizzate verso un corridoio. C'erano una trentina di persone, donne e uomini, tutte accalcate, che attendevano di essere chiamate.

"Buon Pomeriggio e ben arrivati!" si sentì ad un certo punto.

"Vi divideremo in due gruppi: chi si sta candidando per il ruolo di protagonista femminile e coloro che si stanno candidando per quello del protagonista maschile. Dopo di che vi chiameremo uno ad uno, le donne nella sala A e gli uomini in quella C. In bocca al lupo a tutti!" sorrise la ragazza.

Iniziarono a chiamare poco dopo: nell'attesa osservai chi mi stesse intorno per cercare di capire con chi avevo a che fare.

Tutti erano nervosi, chi guardava il cellulare, chi muoveva forsennatamente un piede sul pavimento.

A quanto pareva nessuno sapeva cosa aspettarsi da questo provino, io forse più di tutti, data la mia inesperienza.

"Roya stai tranquilla" mi disse Car. Quello era il nome con cui mi chiamava da quando eravamo piccole.

Non ho memoria del giorno in cui diventammo amiche, semplicemente lo siamo state da sempre, dalla prima volta in cui ci incontrammo al parco.

Io ero con mia madre e lei con i suoi genitori. Avevamo si e no 3 anni e, mentre stavamo sedute sulla panchina, mi piaceva osservarla giocare con suo padre. Io infatti, non ne avevo mai avuto uno, anche se in realtà non ne sentivo la mancanza, perlomeno fino a quando non ho iniziato a vedere il mondo fuori da casa mia e a rapportarmi con gli altri bambini.