Slytherin common room || Drarry

10. Perdonare

Harry non era sicuro che avrebbe visto Draco quella sera, era stato scontroso e antipatico inutilmente con lui. Avrebbe capito, se lui non si fosse presentato. Anche se, col passare delle ore, quel leggero nervosismo si stava trasformando in qualcosa di diverso. Più passionale, più profondo. Il moro sperava davvero di incontrarlo. Era quasi mezzanotte, quando ad Harry venne un'idea. Uscì di fretta dal suo dormitorio, salutando i suoi amici che quella notte avevano deciso di fargli compagnia. Dopo essersi coperto per bene, e aver controllato con la Mappa che il biondo fosse ancora nella sua Sala Comune, si avviò verso di essa. Arrivò appena in tempo, e vide il biondo uscire. Sembrava leggermente cupo, ed Harry pensò che non avesse ancora superato la sfuriata di quella mattina.

Harry percepì un cambiamento nel suo umore, vedendo quella lucciola biondo platino addentrarsi nella notte profonda. Si avvicinò con cautela, in silenzio, e al momento opportuno lo tirò sotto il mantello, accanto a lui, tappandogli la bocca con una mano convinto che Draco potesse cacciare un urlo tale da svegliare anche i professori. E così sarebbe stato, se Harry non avesse avuto la prontezza di sostituire la mano con un bacio. Rimasero in quel modo per una buona manciata di secondi, fin quando Harry non si staccò per poterlo guardare negli occhi.

"volevi un passaggio, no?" incalzò Harry con tono leggermente divertito, notando la tachicardia appena accennata del biondo, che lo guardava tra lo spaventato e lo stravolto.

"ho detto che volevo un passaggio, razza di idiota, non che volevo morire per colpa di questo!" anche Draco aveva sentito il suo risentimento affievolirsi tutto ad un tratto, grazie alla vicinanza col ragazzo, ma non lo avrebbe dato a vedere così facilmente.

Harry però sembrò capirlo, e fece un sorriso sornione mettendo un braccio attorno ai fianchi del biondo, allargandolo quando lo sentì sussultare sul posto. "dai, Malfoy. Affrettati, ho intenzione di farmi perdonare per la sfuriata di stamattina."

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Quando finalmente arrivarono alla Stanza delle Necessità, fra di loro calò un velo di imbarazzo. Entrambi avevano voglia della stessa identica cosa, ma come poteva uno essere sicuro di ciò che voleva l'altro? Entrambi temevano il rifiuto, ed avevano paura di aver capito una cosa per un'altra. Il primo a fare un passo decisivo fu Harry, che tirò fuori dal suo zaino le solite maglie che ormai per consuetudine utilizzavano in quel luogo. Si cambiarono, in un misto di silenzi imbarazzati ed eccitanti.

Si distesero sul letto. Era chiaro ad entrambi che quello che stavano facendo era solo un gioco, uno sfogo dallo stress della scuola e dell'ultimo anno. O forse era chiaro che avessero deciso così, obbligandosi a non dare troppa importanza ad una prima volta che accomunava entrambi. Mentre quello che la loro testa aveva deciso vagava come una trottola che cercava di fissare bene un concetto, le sensazioni che avevano addosso erano completamente diverse.

Fra domande, dubbi, incertezze, voglia di fare e paura del dolore, questioni genuine si intrecciavano con nuove consapevolezze appena accennate, di se stessi e del mondo e di ogni persona a loro cara. Gli sguardi diventavano più intensi mentre le mani cominciavano a vagare per il corpo dell'altro. Alle mani si aggiunsero le labbra, prima poggiate una sopra all'altra, in un bacio rubato quasi a chiedere un permesso che non aveva davvero bisogno di risposta. Quando questo permesso sembrò essere ben presente nelle loro menti, il baciò si trasformò da rubato a richiesto, desiderato, bramato e necessitato. Quelle maglie che erano appena state indossate, furono ben presto rimosse, perché sembravano solo creare intralcio sulla pelle dell'altro. Le labbra morbide di Harry presero a vagare per il collo del biondo, sfiorando e leccando e mordendo sotto alle richieste taciturne di Draco, che un attimo prima alzava il collo per lasciare al moro più spazio, e un attimo dopo stava già ansimando per quelle labbra così lisce e carnose.