Pansy "Petulante" Parkinson

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Finito di correre e asciugatasi le lacrime, Hermione si trovò davanti la scintillante locomotiva dell'Hogwarts Express e senza esitare salì sul primo vagone ed iniziò a cercare i suoi amici.

Dopo pochi minuti non molto produttivi si imbattè in un gruppo di ragazzi del primo anno che, alla vista di lei, iniziarono ad indicarla e a sparlare appellandola come: "L'amica di Potter, la secchiona".

Sentendo quei soprannomi, la grifona, lievemente offesa, tirò avanti come se niente fosse e continuò la sua ricerca.

Questo sarebbe il ringraziamento per aver salvato il mondo? Bello schifo.

A dire il vero Hermione desiderava un po di attenzione dopo la battaglia, anche se non lo ammetteva per non sembrare una che se la tira. Forse però le donava di più la nomina di so-tutto-io di quella da eroina e infondo le andava bene lo stesso.

Arrivata ormai agli ultimi scompartimenti decise di arrendersi e si sedette a leggere qualcosa. Tirò fuori dalla sua borsetta a perline stregata uno dei suoi libri preferiti: Storia di Hogwarts. In pochi secondi sprofondó nella lettura, la cosa che amava fare di più.

Draco, salito sul treno, cercò di non attirare troppa attenzione per evitare sguardi accusatori e pettegolezzi. Tutto tranquillo fino a quando si sentì chiamare a squarciagola da una voce che detestava, ovvero quella di Pansy Parkinson.

Mentre correva verso di lui la serpe alzò gli occhi al cielo.

E ora cosa vuole questa.

"Dracuccio! Ti sono mancata vero?!" Lo disse con un sorriso a trentadue denti scolpito sul suo volto quasi canino e inoltre si fiondó sul suo braccio come era solita fare.

"Certo, come no. Lasciami Pansy." Rispose con fare svogliato il Serpeverde, ma la ragazza, non intenzionata a mollare la presa, disse sdolcinata: "Sai ti ho pensato tutta l'estate, mi sei mancato amore mio. Mi sono mancati i tuoi addominali, le tue braccia.."

Non voleva sentire dirle altro, così le gridò: "Smettila di chiamarmi così e  lasciami in pace!"

Pansy rimase sconvolta e sbuffando girò i tacchi e se ne andò.

Non ho mai sopportato quella ragazza. Dio mi fa saltare i nervi ogni volta.

Mentre si allontanava il più possibile da Pansy "Petulante" Parkinson aprì uno scompartimento e si sedette ansimando  leggermente.

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