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"Come dicevo, quest'anno il Torneo Tremaghi si terrà qui. Quindi confido in tutti voi per dare una decorosa e rispettabile accoglienza ai nostri ospiti in nome della nostra scuola" disse la preside soffermandosi a guardare severa il tavolo di Serpeverde.

"Per chiunque volesse partecipare, ricordo che bisogna aver compiuto diciassette anni. Ovvero la maggiore età. Detto questo tornate pure alla vostra cena" concluse la professoressa McGranitt seguita da un veloce applauso e da un ondata di brusii.

"Harry che ti prende?!" chiese Hermione preoccupata.

Il ragazzo era sbiancato completamente alla notizia di un nuovo torneo che, al quarto anno, quasi gli costó la vita.

"N-niente. V-voi cosa ne pensate ragazzi?" balbettó il Prescelto nervoso.

"Calmati amico, non credo andrà a finire come l'ultima volta" disse Ron dando una pacca sulla spalla al moro.

"Comunque non ho la minima intenzione di propormi come campione di Hogwarts. No signore" aggiunse.

"E dai Ronald, non dirmi che hai paura" disse beffarda la Grifona.

"Smettila Herm" grugní il rosso mettendo il broncio.

"Io ci proverò invece" disse una voce familiare.

I Quattro si voltarono sgranando gli occhi all'unisono davanti al coraggio del compagno.

"Sei sicuro Neville? Non hai, beh, fifa?" chiese Ginny curiosa.

"Un po' ma credo di essere, ehm, pronto. E poi ora ho abbastanza esperienza sul campo, potrei farcela. Che ne pensate?" disse Paciock.

"Io non lo farei. Scherzi?! È una specie di suicidio!" esclamò Seamus Finnigan.

"Io credo che Neville possa farcela invece" sorrise Dean Thomas.

"Grazie amico" disse Paciock.

Per Hermione la conversazione finì lì, quando incominciarono a parlare di Quidditch e scope. Lei non ci capiva niente di queste cose e in più odiava quei trabiccoli volanti, non erano sicuri a parer suo.

Così, senza avere niente di meglio da fare, tirò fuori uno dei suoi libri preferiti dalla borsa e si perse tra le pagine familiari di 'Romeo e Giulietta'.

"Parteciperai al torneo?" chiese Goyle a Draco.

"Naah, è solo una perdita di tempo" rispose il biondo passandosi una mano fra i capelli.

"Paura eh?" ghignó Blaise.

"Chiudi il becco tu. E poi a che servirebbe, per ottenere fama? Donne? Beh, io li ho già" disse il furetto facendo ridere i suoi compagni.

"Sei sempre il solito" disse Zabini.

Draco fece spallucce e sorrise divertito.

Finita la cena per tutti, ognuno tornò nella propria Sala Comune.

La serpe entrò in camera sua trovando Pansy nel suo letto ad aspettarlo.

"Cosa ci fai qui?! Smamma!" gridò il furetto.

"Come i vecchi tempi ricordi? Vieni Dracuccio, vieni qui con me" disse la Serpeverde cercando di persuaderlo.

"Non obbligarmi a schiantarti. Fila." la minacciò il ragazzo con la bacchetta in mano.

"Dato che la Sanguesporco è fuori dai giochi, perché non ti diverti un po' con me?" lo stuzzicó la moretta.

"Come fai a sapere che la Mezzosangue era in infermeria?" chiese Malfoy.

||Io shippo Dramione||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora