Capitolo 8: Alicia

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Dopo il compleanno di Harry, Teddy, Eva e Baston erano tornati con sua nonna a casa. Dopo pochi giorni era arrivato anche Fred, che dal compleanno di Harry aveva sviluppato una strana simpatia per Baston. Baston insegnava a Fred mosse e trucchi per il Quidditich, mentre l'altro, da buon figlio di suo padre, gli insegnava a distruggere tutto. Non era quindi raro sentire esplosioni in giardino, cosa che un po' preoccupava Andromeda, nonostante da anni il figlio di George era ospite di quella casa, e di cose ne aveva fatte saltare in aria. Ma quella preoccupazione non sembrava pesare particolarmente alla nonna, che mentre rimproverava si lasciava sfuggire vari sorrisi e frasi con una voce che doveva sembrare severa quali "Queste cose non accadevano in questa casa dai tempi in cui mia figlia era ancora a Hogwarts!". Del passato scolastico di Tonks Teddy sapeva poco, anche perché lui cercava di evitare qualsiasi notizia sul passato dei suoi genitori, ma da quando era tornato a casa Andromeda si era fatta sfuggire più volte storie su un amico di sua figlia che si metteva nei guai continuamente alla ricerca di certe "sale maledette" dentro la scuola. Per fortuna Baston e Fred non sentirono queste storie, sennò quando Fred fosse arrivato a Hogwarts si sarebbero tuffati alla loro ricerca.
Tutto sembrava andare molto bene, a parte Eva. La ragazza si stava facendo sempre più silenziosa e sfuggente. Perfino Baston, che di solito la cercava tutto il giorno, ora sembrava aver capito di doverla lasciare in pace. Non usciva tanto spesso, ma il suo gufo continuava a fare avanti e indietro.
- Dovresti parlarci tu - gli disse Baston un giorno, mentre si passavano una pluffa.
- Perché io? - rispose sorpreso Teddy Baston e Bartemius erano i due suoi più stretti amici. Era come se lui avesse mandato Baston a parlare con Bartemius.
- Perché con me lei sembra evitare di parlare di paure e preoccupazioni. Odio questa cosa.
L'amico sembrava sinceramente ferito da questa cosa.
- E perché dovrebbe aprirsi con me?
- Perché Teddy tu sei bravo in queste cose. Sembri talmente maturo da risultare quasi noioso.
- Grazie, Baston.
- Prego, è il mio ruolo farvi vivere una sana adolescenza. Devi capire cos'ha, è da quando l'ho rivista quest'anno che mi pare particolarmente strana. E' sempre acida come al solito, ma mi sembra nascondere una profonda tristezza. Assomiglia sempre di più a quello scoppiato di Bartemius.
Baston fingeva di non apprezzare molto Bartemius, e forse era pure un po' geloso per il fatto che passava molto tempo con Eva, cosa che a volte portava a battibecchi tra i due.
- Dai vacci a parlare, Ted.
- Va bene, ma se mi becco una fattura è colpa tua.
- Ricordati l'avviso che ci hanno dato prima di partire: non possiamo fare magie al di fuori di Hogwarts!
Eva era figlia di un Mangiamorte, per l'esattezza Rosier, uno dei più fedeli servitori di Voldemort (tra cui era annoverato anche Antonin Dolohov, padre di Bartemius).
A differenza del suo amico, però, era cresciuta con Roger Davies, giocatore e compagno di squadra del padre di Baston al Puddlemere United, cosa che le aveva dato meno problemi ad ambientarsi. Bravissima nel Quidditch, dove giocava come Cacciatrice, andava anche abbastanza bene a scuola, se veniva obbligata da qualcuno a studiare (cosa che di solito faceva Bartemius, occasionalmente sostituito da Teddy). Lei, si trovava nella stanza più in fondo al corridoio, di fianco alla camera di Baston.
Teddy si avvicinò e bussò.
La voce di Eva gli disse di entrare.
- Ah, sei tu - disse incolore - credevo che fosse Baston.
- No, sono io.
- Ti ha mandato lui?
- E' stata una decisione collettiva. Ci sembravi un po' giù ultimamente.
Teddy si guardò intorno. La camera era pulita e in ordine. Il gufo nero di Eva era appoggiato tranquillamente su un piedistallo in ottone, mentre una pila ordinata di lettere stava sulla scrivania. A Teddy bastò un veloce sguardo per riconoscere la calligrafia di Bartemius. Si sentì più sollevato, il suo amico doveva avere sotto controllo la situazione.
- Che fai?
- Niente di particolare, non che abbia particolare voglia di fare qualcosa.
- Perché mai?
- Non ho voglia di parlarne.
Ma a Teddy parve proprio che invece ne voleva parlare eccome. Sembrava solo una frase di cortesia per non tediarlo.
- Ne sei sicura? - le disse allora cercando di esserne sicuro.
Eva scosse i suoi capelli castani e lo guardò negli occhi.
- A te capita mai di avere gli incubi la notte per quello che è successo a scuola?
Teddy scosse la testa. La fine dell'anno scorso era stata abbastanza turbolenta, e non era stata facilissima da superare, ma non lo aveva traumatizzato troppo. Forse perché nella sua famiglia non era strano essere parte di storie simili.
- Io ogni notte.
Il ragazzino annuì - e cosa accade in questi incubi?
- Rivedo la scena nella Sala Comune di Serpeverde, quando sono arrivati i Mangiamorte e hanno aggredito me e Bartemius. E riprovo l'angoscia che ho provato in quel momento.
Teddy annuì. Non sapeva bene cosa dirle, ma sembrava che lei volesse solo parlare.
- E non so questi sogni, quei ricordi mi mettono solo una enorme angoscia. Ma c'è di peggio: non riesco più a essere sicura di nulla. La vita prima di quella notte aveva delle sicurezza. Ora mi sento come se tutto possa finire da un momento all'altro: se qualcuno può entrare nella mia Sala Comune a Hogwarts, cosa impedisce loro di aggredire me o la mia famiglia a casa? Cosa impedisce che i miei amici non possano morire da un momento all'altro?
La voce di Eva aveva un tono che Teddy non aveva mai sentito. Era terrorizzata e tremendamente triste.
- Ne ho parlato con Bartemius.
- E lui?
- Lui non è terrorizzato, lo sai com'è fatto. Sente su di sé tutto il peso di quello che è accaduto, come se fosse colpa sua. E' da tutta l'estate che si allena con il suo padrino per migliorare.
Draco Malfoy non era benvisto da parte della sua famiglia. Nonostante questo, Teddy aveva un grado di parentela molto più stretto con Draco che con Harry. Infatti, era il cugino di sua madre.
Draco sembrava molto diverso da Harry, ma voleva molto bene a Bartemius. A differenza del suo padrino, lui insegnava a Bartemius come difendersi (non si sapeva come, visto che era vietato fare incantesimi al di fuori di Hogwarts), dimostrando un approccio un po' diverso da Harry.
- L'anno scorso è stato un caso eccezionale, Eva. La scuola quest'anno sarà moto più sicura. E visto che sanno che i Mangiamorte vogliono te e Bartemius, siete molto più al sicuro.
Eva annuì - Casa mia è controllata dagli Auror. Ma la paura rimane.
- Vorrei dirti qualcosa di rassicurante, ma purtroppo credo non ci sia molto da fare su quello che provi. Purtroppo solo il tempo potrà aiutarti. Dovresti parlarne anche con Baston.
Lei scosse la testa - Ho paura di allontanarlo. Se gli riversassi addosso tutto quello che provo, non so se riuscirebbe a sopportarlo. E' sempre così solare.
- Però gli amici sono qui per questo. Se non ti sono vicini, non si è veri amici.
- L'amicizia non è uno sfogatoio. Quando si sta davvero male, gli amici possono essere un aiuto, Ted, ma non sono la soluzione. Forse, però, stare in camera ora come ora non è utile.
- Dai scendiamo, credo che questa casa durerà ancora poco, con Fred e Baston insieme.

Ted Lupin e il Potter ClubDove le storie prendono vita. Scoprilo ora