Andare via.

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"Visto? Alla fine sono venuto davvero e tu che non ci credevi" disse lui guardandola fisso e sorridendo, era così bello. "Già, ho notato" disse lei con gli occhi rivolti verso il basso e senza sorriso stavolta.. "cos'hai? A cosa stai pensando?" Chiese lui tirando il suo viso in su costringendola a guardarlo negli occhi. Qualche lacrima iniziò a scendere dal viso di lei. Silenzio. Un silenzio assordante. Soffocante. Poi lei iniziò a parlare: "ti sei mai sentito inutile in questa vita? Come se non contassi mai nulla per nessuno? Come se non servissi a nulla. Come se ogni cosa, ogni passo fosse sempre inutile. Come se ogni cosa non è mai abbastanza.. come se tu non fossi mai abbastanza.." disse tutto d'un fiato, come se tenesse quelle parole lì pronte da una vita in attesa di qualcuno che le chiedesse davvero come stava, in attesa di qualcuno a cui importasse davvero. "Io mi sento così ogni dannato giorno. Ogni maledetto secondo io mi sento l'essere più inutile di questa terra. Ho così tanta voglia di andare via da qui, di iniziare una nuova vita.. non vedendo né sentendo più nessuno. Sono così stanca." Riprese a respirare tra i singhiozzi.. "non vuoi vedere più nemmeno me?" Disse lui terrorizzato dal fatto che la risposta potesse essere sì. Lei, che si era finalmente calmata, alzò lo sguardo verso di lui, lo guardò fisso negli occhi che nel frattempo si erano riempiti di lacrime "con te è diverso. Lo sai che ti porterei con me una vita intera se solo si potesse.." rispose infine lei trattenendo le lacrime. Lui non rispose ma la guardò per tutto il tempo.. così, senza dire nulla. La guardava come si guarda qualcosa di veramente speciale, di veramente bello. Come guarderesti il sole dopo tanta pioggia. "Perché mi fissi e non dici nulla?" Disse infine lei che ha sempre odiato la gente che la guarda perché crede che, in qualche modo, possano notare i tanti difetti che lei sa di avere. A spiegarglielo che è perfetta anche così. "No è che... avrei tanta voglia di baciarti ora e di stringerti a me senza più lasciarti. E sento che se vado via senza averlo fatto poi me ne pentirò per il resto della mia vita." Rispose lui dopo un po' di tempo cercando in quel tempo il coraggio di dirle quello che non era mai riuscito a dirle. Lei si girò nascondendo un sorriso e disse: "dovresti farlo allora. Se ho imparato una cosa nella vita è che bisogna sempre fare quello che ci si sente di fare. Perché il rimpianto poi è l'unica cosa che ti porti con te per tutta la vita. È l'unica cosa in grado di causarti dolore anche a distanza di anni." Lui si avvicinò a lei, le accarezzò la guancia e sorrisero entrambi. Una lacrima rigò il viso di lei, lui gliela asciugò con il pollice "se non vuoi mi...." lei si avvicinò a lui senza neanche fargli finire la frase e finalmente si baciarono. Finalmente successe. E non era uno di quei soliti baci così, no. Questo era diverso. Era un bacio che voleva dire "ti ho aspettato così tanto e finalmente sei qui con me. Finalmente queste mie labbra possono toccare le tue" un po' per entrambi. Si strinsero così forte quasi da farsi mancare il respiro ma non importava in quel momento. Importava solo che erano lì, insieme e stretti. Tutto intorno ormai era svanito..
Poi improvvisamente una mano tocca la spalla di lei. Spaventata a morte si gira e vede lui "hey, ci sei? Sto parlando con te" e in quel momento si rese conto che tutto quello che era successo era solo nella sua testa. Che era tutta finzione. Era solo la sua mente a giocarle brutti scherzi. "Sisi, ci sono scusami. Ero sovrappensiero." Tirando l'ultimo tiro da quella sigaretta così amara.

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