Certe mancanze.

1 0 0
                                    

Era uscita da poco, come sempre. Cercava di indossare il più bel sorriso finto che si sia mai visto, ma la verità è che a lei mancava lui. Gli mancava con ogni cellula del suo corpo, dalla più piccola e semplice alla più grande e complessa. Sarebbe stata una serata come un'altra, noiosa perché mancava lui ma ci avrebbe comunque provato a divertirsi. A volte ci riusciva anche, ma sentiva sempre che qualcosa mancava. Mancava lui. Mancavano le sue battute che tanto la facevano incazzare ma che ora darebbe tutto per sentirsene dire una. Le suona il telefono, non l'avrebbe neanche preso se non fosse stato per il fatto che quella notifica aveva un suono diverso e lei conosceva benissimo quel suono. Era il suo suono. Era lui. Per un attimo tutto intorno si annullò e rimase solo lei bloccata nel bel mezzo della strada a fissare quel messaggio: "ti va di fumarti una sigaretta con me?" Non poteva crederci. Aveva aspettato così tanto ed era arrivato. Alla fine l'aveva fatto davvero. Dopo un po' con il tocco sulla sua spalla dell'amica si riprende e riprende anche tutto il mondo intorno a lei che per un attimo si era fermato. Sentiva di nuovo tutto ora. Sentiva le macchine passare, sentiva le chiacchiere della gente, sentiva la sua amica dirle "oii, ci sei? tutto bene?" Senza neanche dar conto a nessuno sblocca quel telefono e gli risponde "ovvio che mi va. È da tanto che ti aspetto. Quasi non ci credevo più." Qualche secondo e si riprende. Sentiva quel cuore battere come non l'ha mai sentito in tutta la sua vita. "Due minuti e sono da te" risponse lui poco dopo. Quanto le era mancato sentirsi dire quelle parole. Lei era lì ad aspettarlo, bella come non mai e con un'ansia che ti divora completamente. Quelle ansie belle, belle da morire. Quelle ansie che ti preannunciano che sta per succedere qualcosa di veramente bello e sai di non essere pronta a viverle ma te le prendi lo stesso. Poco dopo arrivò lui, bello come il sole. Come la luna. Come qualsiasi cosa bella in questo mondo, ma tutte insieme. Era in ansia anche lui. Si notava dal fatto che si toccava i capelli in continuazione. Era una cosa che faceva sempre quando stava in ansia. Arrivò e si sedette accanto a lei. La guardò per un po', poi abbassò gli occhi e interruppe quel silenzio assordante "come stai?". Lei ci mise un po' per rispondere. Perché con tutta onestà avrebbe voluto rispondergli che stava di merda senza di lui. Che era tutto uno schifo senza di lui. Ma si limitò a dire un "bene dai, e tu?" Lui accennò un sorriso. La conosceva e sapeva cosa voleva intendere con quel "bene dai". "Come te" rispose lui alzando lo sguardo verso di lei e guardandola fisso per un po'. Lei accennò un sorriso con quasi le lacrime agli occhi. Ma no, non doveva piangere. Fece un respiro profondo e buttò fuori parole che non credeva mai di riuscire a dire "mi manchi tanto". E subito dopo quasi si tappò la bocca per averlo detto. Lui la guardò con il sorriso più bello che abbia mai fatto in tutta la sua vita "anche tu" disse lui senza staccarle gli occhi di dosso. Stavolta le paure avevano fatto spazio al coraggio. Non avevano più paura. "Mi dispiace. Non volevo finisse così. Sono stata una stupida. Ma credimi che sono stata di merda senza di te. Sto di merda senza di te. Non hai idea di quanto ci tenga a te e mi dispiace non essere stata in grado di dimostrartelo come tu meritavi" disse lei ormai piangendo. D'un tratto il suo sguardo cambò, diventò cupo e triste rendendosi conto di quanto sia stato stupido ad averla mandata via e aver messo in dubbio quanto lei ci tenesse. Senza pensarci due volte si avvicinò a lei e l'abbracciò forte. Uno di quegli abbracci che ti aggiustano dentro. Che ricompongono tutto quello che c'era di rotto dentro di te. Rimasero così per un tempo che sembrò un'eternità. Un'eternità che ti fa sentire a casa. In quell'abbraccio avevano trovano entrambi casa e non volevano più lasciarsi. "Mi dispiace. Mi dispiace averti mandato via. Mi dispiace averti detto quelle parole. Non ti voglio fuori dalla mia vita, Jane. Non ti voglio. La mia vita senza di te non è la stessa. Non è niente senza di te. Ci tengo così tanto che per un attimo ho avuto paura che tu non ci tenessi così tanto come ci tenevo io e ti ho trattato male. Ti ho trattato male senza provare a capire tu come ti sentissi. E mi dispiace. Mi dispiace tanto." Ormai erano in lacrime entrambi. Ma erano così belli. Erano felici nonostante quelle lacrime. Si erano ritrovati e non si sarebbero mai più lasciati stavolta. Stavolta sarebbero stati l'una accanto all'altra per sempre...
...poi lei sentì un richiamo. Era la sua amica che continuava a chiamarla. "Jane, Jane. Ci sei?" Si girò e con le lacrime agli occhi rispose "sisi, ero sovrappensiero scusami" rendendosi conto che tutto questo non era mai successo. Non si erano ritrovati ancora stavolta.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 13, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Parti di me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora