"ne sei certo?" sussurrai
"Non credo di sbagliarmi. Il vomito è uno dei sintomi,ed era la conferma che aspettavo" confessò.
"Chi altro lo sa?"passai una mano tra i miei capelli.
"Raphael potrebbe esserci arrivato,ma ne dubito. Di voi shadowhunter,nessuno. Solo tu. Ma ti consiglio di non allarmarli ancora, qualsiasi sarà la fine,ci sarà qualcosa che ci permetterà di prevederla. Fino ad allora continua con la tua vita e fa ciò che ti rende felice" mi propose. Valutai la sua idea come la migliore e lo assecondai."Posso tornare all'istituto?"
Lui sorrise e lasciò la stanza,non prima di annuire.Una volta arrivata,mi sedetti su una poltroncina della mia camera, sentendomi finalmente a casa. Lasciai che i miei pensieri,ispirati dalla pioggia ed il suo caratteristico suono, prendessero il controllo su di me.
Questi ultimi interruppero il loro flusso quando la mano di Alec si posò sulla mia. Mi voltai verso di lui. I suoi zaffiri catturarono i miei smeraldi. Ebbi dopo tempo l'occasione di ammirarlo davvero. Il naso diecimila volte più carino del mio,le labbra rosee e piene,un accenno di fossette attorno allo strabiliante sorriso,e due profonde pozze blu che mi squadravano proprio come io facevo con lui.
"Cosa c'è?" Si accigliò vedendo che non parlavo.
Se dovevo proprio godermi la vita,allora volevo farlo con Lec.Gli presi il volto tra le mani e mi concentrai su tutti i suoi dettagli.
"Ripetilo" lo implorai.
"Cosa?" Si stava confondendo sempre di più.
"Che mi ami" mi morsi il labbro.
"Ti amo,soprattutto quando stai zitta e non mi contraddici." Ridacchiò.
"Stupido" risi appoggiando la sua fronte alla mia.
"anch'io" ammisi.
"c-cosa anche tu?" Si staccò velocemente da me.
"Anche io ti amo" chiarii,vidi il suo sguardo luminoso saettare su tutta la mia figura prima che il moro iniziasse a ridere come un matto buttandomi sul letto, trovandosi così su di me ed affondando il capo nei miei capelli,ancora ridendo."Mi ami" ripeté incredulo.
"Mi ami"continuò
"Mi ami!" Urlò"Se non la smetti ti soffoco" lo avvisai ironicamente. "Non se lo faccio prima io"
"No"
"Oh, sì!" Posi distanza tra noi e mi diressi verso l'uscita della stanza. "Comincia a correre" sussurrò.Scappai fino alla stanza di Clary inciampando più e più volte su oggetti sparsi sul pavimento. Non ci fu un momento in cui non risi. "Devi nascondermi" la pregai prendendo fiato.
Lei dapprima non capì ,ma poi mi indicò il minuscolo spazio tra l'armadio e il muro. Mi feci il più piccola possibile nel tentativo di non essere visibile e aspettai che Alec si facesse vivo."Clarissa" Lec piombò nella stanza e si guardò intorno.
Raziel per favore.
"Nascondino non fa per voi" puntualizzò prima di venire verso di me.
Non ti smentisci mai Raziel,grazie mille.
"Cu-cu"urlò prendendomi in braccio.
Mi dimenai ancora sorridente,ma non riuscii a sottrarmi alla sua presa ferrea grazie alla quale mi condusse senza problemi sino alla sua stanza.Mi appoggiò sul letto e cominciò la peggior tortura del mondo: il suo solletico. Il guaio era che il moro conosceva perfettamente i miei punti deboli e non ci volle molto prima che la mia risata sguaiata si facesse sentire ovunque.
Andò avanti così per un po',ma non fallii nel porre fine a quel momento.La tattica che la mia timidezza aveva cercato di scartare,fu efficace. Bastò dargli un bacio per farlo smettere. Non fraintendetemi, non toccai le sue labbra,ma il suo mento. E poi anche se il mio obiettivo fosse stato la bocca non sarei comunque riuscita ad arrivarvi dato che ero di gran lunga più bassa di lui.
"Non provarci" mi avvertì.
Come da copione,non lo ascoltai e feci in modo che si abbassasse.Unii finalmente le nostre labbra. Fu come la prima volta. Labbra calde e screpolate contro labbra soffici ma fredde.
Anzi,fu meglio della prima volta,fu diverso. Non tanto per il luogo o l'atmosfera,piuttosto perché avevo preso io l'iniziativa ed io avevo racchiuso i suoi ciuffi corvini nelle mie mani prima che lo facesse lui con i miei fianchi. Non fu facile distanziarci,ma fummo obbligati da un' odiosa telefonata che ci comunicò il luogo in cui avremmo trovato la cura per Jocelyn.
Ero curiosa di conoscere realmente mia madre? No.
Mi era mancata? No. Beh forse.
Volevo riabbracciarla? No.
Decisamente no.
Allora volevo parlarle? Nemmeno per sogno.
Almeno salutarla? Lei non se n'era preoccupata mentre mi abbandonava.In conclusione,aiutavo la mia genitrice solo ed esclusivamente per mia sorella: sapevo quanto un'adolescente avesse bisogno di una figura materna e non volevo che Clary ne sentisse eccessivamente la mancanza,nonostante tutto.
°°°°
"Jace,hai trovato niente?" Sbuffai, quella caccia al libro degli antidoti non aveva ancora dato frutti.
Sospettai persino che Magnus si fosse fatto imbrogliare da Camille,con la quale scoprii avesse parlato."Zero assoluto." Sospirò il biondo.
"Iz?"
"Niente di niente" ammise la mora.
"Siete sicuri che non vi abbia preso in giro?" Osservò la rossa."Più che sicu-"
Una luce improvvisa si propagò in tutta la biblioteca,era sicuramente il bagliore di un portale,ma per chi?
"Ma guarda un po'.
Sorpresa!"Una voce a me sconosciuta pronunciò quelle fatidiche parole. Se il timbro non l'avevo mai sentito,il viso non mi era per niente nuovo. Ci armammo chi di fruste,chi di lame,chi di archi e chi di balestre.
"Fate tutti un passo indietro e risparmieremo tempo" urlò Isabelle.
"Ohohoh,la leadership dei Lightwood permane..chi abbiamo inoltre? La mia prole! Clarissa cara sai..."quando la sua attenzione si focalizzò su di me sembrò vacillare.
"Dalyla" sussurrò sconvolto.
"Sei viva, aveva ragione!""Fa un passo indietro"gli intimai.
"FA UN PASSO INDIETRO" la mia balestra fece di Valentine il proprio bersaglio dopo che si diresse verso di me ignorandomi."ALLONTANATI,ORA" replicai.
"È passato così tanto tempo" mormorò giungendo di fronte a me.
"Sei davvero bella." Fui sul punto di far scattare la freccia.
"Ma non furba. I tuoi amici sono sotto tiro,tesoro. Non ti conviene""Come ci hai trovati?" Chiesi esitando.
"Oh,ho fatto del tuo errore un mio punto di forza" mi confidò. "Vedi in una battaglia devi essere bravo nel non fare passi falsi. Voi siete specializzati nel commetterne. ""Primo passo falso,non avete riposto fiducia nelle giuste persone, esempio? Hodge. Ma a questo Jace ha rimediato,no?
Secondo passo falso, mentire,dire bugie, non sbaglio neanche qui,vero Jace? Dalyla?
Infine,terzo passo falso...non mantenere la parola e alimentare rancori,esempi? Lydia e la persona rivelatasi utile,che mi ha condotto da voi. Oh approposito,entra pure" il mio presunto padre non si tolse quello stramaledetto ghigno dalla faccia.
"Ciao,Lyla"
ma che diavolo aveva in testa,cosa avevo fatto di male per meritarlo?
"Che vuoi Valentine?!" Tagliò corto Jace.
"Oh Jonathan, puoi chiamarmi papà e ciò che voglio è esattamente ciò che mi spetta. Ciò che mi spetta di diritto."
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ciaoooo,scusate il ritardo immenso,ma spero che due capitoli bastino per farmi perdonare,sono incasinatissima,vi lascio♡︎xoxo
-A
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You Can Cry [Alec Lightwood/shadowhunters]
Fanfiction"Ricordati che le lacrime hanno il diritto di solcare anche il più forte e illustre dei visi." Non basta come descrizione, vero? Se fossi in uno di quei programmi TV direi: "Domanda di riserva? No? Oh beh, addio!" E sgambetterei via. Quindi, non te...