21

988 32 7
                                    

Il mio sguardo si agganciò con immediatezza a quello del biondo poco distante da me. Che diavolo voleva dire quella frase? Che cosa stava succedendo?

"E tu,sai già cosa devi fare" si rivolse l'allora possessore della coppa,a quello che credevo fosse il suo stregone.
Quest'ultimo, aprì un portale,ma senza entrarvi. Che cosa avrebbe fatto ai miei amici,a mia sorella,ad Alec?

La confusione doveva essere evidente sul mio volto,dato che il mio,purtroppo, padre si premurò di metterci al corrente della situazione,che era sotto il suo totale controllo.

"Oh figlioli miei, state pure tranquilli. Di qui a poco tutti i presenti,ad eccezione di voi due, dimenticheranno ciò che ho detto e continueranno nella loro disperata ricerca,che però non avrà l'esito sperato. Nel frattempo farò in modo che siate a conoscenza di alcune cose, e quando deciderete di unirvi a me,sarete il mio asso nella manica. Muovetevi, più il tempo passa,maggiore è il rischio di morte per ognuno di voi." Alla fine del suo monologo,un perfido ghigno si fece spazio sul suo viso.

Per quanto fossi tentata di farlo,mettere a rischio la vita di tutti noi,quindi scappare, sarebbe stato sconsiderato,oltre che un suicidio assicurato.

"Dalyla" mormorò Jace quando notò il mio esitare. " Non possiamo" sussurrò,detto questo entrò nel portale,aspettando che facessi lo stesso. Guardai mia sorella che aveva le lacrime agli occhi,poi Isabelle che aveva una lama puntata alla gola ed infine Alec che fu sul punto di parlare,ma d'un tratto venni risucchiata all'interno del vortice,venendo privata così della possibilità di ascoltarlo.

Ci ritrovammo dopo pochi secondi a bordo di una nave. Il biondo mi affiancò e circondò la mia schiena con il suo braccio,come a proteggermi. Io gli presi la mano e la strinsi per infondergli forza.

"Vi avevo detto che avrei chiarito alcuni aspetti della vostra vita. Ed ho intenzione di farlo." disse Valentine guardandosi intorno e ordinando di tanto in tanto qualcosa di subdolo e terribile ai suoi uomini.

"Dalyla,sei forse una delle shadowhunter più testarde che ci siano,sai? Sempre con una risposta o un trucchetto in serbo. Però,tesoro,questa non è una tua abilità. È mia, proviene da me! Quindi qualsiasi cosa il tuo cervello stia architettando, sarò in grado di capirlo. Di prevederti e se necessario di levarti di mezzo. Preserva saggiamente la tua incolumità."

"Ad ogni modo,figli miei,sono certo che siate cresciuti con la convinzione che Valentine Morgenstern fosse uno dei cattivi. Un essere spregevole con solo odio e gelo nel cuore. Non mi sto sbagliando, vero?" Sorrise

"Per niente, è esattamente ciò di cui siamo certi." Borbottai. La sua mano mi indicò ed in pochi secondi un uomo robusto e molto alto mi separò da Jace racchiudendomi tra i suoi disgustosi avambracci che stringevano troppo forte il mio esile corpo e toccavano punti che mai nessuno prima aveva raggiunto.

Quasi soffocai sotto quella presa. Il ragazzo al mio fianco iniziò a dimenarsi per cercare di aiutarmi,ma fu steso da un altro dei servi di quello psicopatico. "Provateci ancora e morirete senza sapere perché siete stati abbandonati" urlò.

"Io non sono stato abbandonato,sei pazzo! Sei completamente pazzo!" Ribatte' il parabatai di Alec.
"Ah sì? Credi davvero che quello che hai incontrato sia stato tuo padre? Micheal Wayland? Sei più ingenuo di quanto mi aspettassi" di che parlava? Che padre si era fatto vivo?

"Che diavolo blateri?!"
"Jace. La storia del padre morto in battaglia? Davvero?!"
"Io ho visto mio padre morire davanti a me."
"Certo. E Dalyla ha visto una scimmia che vola. Siete così prevedibili..degli avversari così facili da battere..non riesco a credere che siate i miei figli"
"Io non sono tuo figlio,malato!"

You Can Cry [Alec Lightwood/shadowhunters] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora