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La pioggia ricadeva sul mio ombrello azzurro e rosso, ticchettando debolmente.
Non era forte quel giorno, anzi stranamente anche il sole cercava di uscire e scansare quelle nuvole deformi e ancora, molto probabilmente, cariche di pioggia.

I miei stivaletti blu calpestavano il suolo bagnato, facendo un rumore simile a una gomma da masticare in bocca e mi dava anche abbastanza fastidio.

Svoltai l'angolo e finalmente arrivai al negozio di alimentari, o come lo chiamano.

Quindi devo prendere 3 uova e 2 confezioni di latte, perfetto c'è anche la coda pensai tra me e me.

Mentre aspettavo impazientemente di uscirne e tornare a casa, girai la testa e vidi un...un gufo (?)

A Londra, gufi, mai visti. Decisi di rinunciare alla spesa e uscire.
Afferrai la maniglia gelida del negozio e uscì quasi correndo... L'ultima cosa che sentii del negozio era quella strana campanella posizionata sopra la porta, e ogni volta che entravi e uscivi, suonava provocando un debole rumore simile a "DINN".

Mi lasciai alle spalle il negozio e inseguii il gufo. Andava veloce e la lieve pioggerellina non sembrava ostacolarlo nel volo. Invece a me sì, rischiavo di cadere, era una specie di lotta tra me, la pioggia e l'asfalto bagnato. Tenevo d'occhio il gufo ma stavo attenta anche a non prendere buche, sassi e robe del genere che si trovavano sulla mia corsa.

Svoltò l'angolo e in quel momento mi accorsi che aveva diverse cose in bocca, sembravano...non so lettere.

Avrei giurato di aver visto un simbolo strano, ma poi ho pensato che magari erano solo bollette di un centro postale che non poteva consegnarle, quindi le ha date a un volatile.
Strano di solito si lasciano ai piccioni, almeno in TV è cosi.

Finalmente si fermò su un lampione e scrutò tutto ciò che girava in torno a lui, io mi fermai vicino al lampione per riprendere fiato.

Mi girava un po' la testa e avevo i piedi a pezzi. Appena ripresi un po' di fiato con la faccia un po' bagnata dalle insignificanti gocce di pioggia, il gufo ripartì.

Imprecai e ricominciai la mia corsa, senza nessun motivo per farla.

Vidi il gufo lanciare una delle strane bollette che aveva in bocca e la vidi appoggiarsi molto lievemente ed entrare in una buca delle lettere.

Il gufo ripartì, lasciandomi sbalordita e stranita.

Come diavolo aveva fatto la lettera a scivolare direttamente nella buca delle lettere?

Come diavolo è riuscita a "volare" cosi lievemente con i soffi di vento?

Mi avvicinai alla casa e rimasi colpita.
È la mia.

____________

Mi avvicinai al cancello, lo spinsi con tutta la mia forza e ed entrai affaticata.

Strisciai i miei stivaletti contro lo zerbino e aprii con fretta la maniglia fredda di casa mia.

"Mamma" dissi agitata e con foga

"Tesoro sono al piano di sopra!"

"Va bene"

Guardai per terra e la trovai. La raccolsi con mani tremanti e spalancai gli occhi. La lasciai cadere e urlai:

"MAMMA MAMMA"

Salii le scalie quasi caddi ma non potevo proprio crederci.

"Fede che è successo?"

Lo dissi tutto d'un fiato.

"È ARRIVATA LA LETTERA DI HOGWARTS"

Mia mamma spalancò la bocca e poi la richiuse, venne verso di me e mi abbracciò.

"Sono felice tesoro, conoscerai tanti altri bravi maghi e streghe"

Sinceramente incontrare altre persone è l'ultimo dei miei problemi, intanto mi bastano le miei due migliori amiche.

A proposito devo dirlo a Vic e Aury che mi è arrivata. Chissà se anche loro loro l'hanno ricevuta.
Ho compiuto 11 anni non da tanto, ma non mi ricordavo più della lettera, con tutti questi hobby babbani mi era passato di mente.

Scesi molto velocemente dalle scale, che scricchiolavano al mio passo leggero, leggero come un ippogrifo.
Mi aggrappai alla ringhiera e girandomi saltai giù dall'ultimo scalino nemmeno fossi un gigante, presi con forza la cornetta del telefono, l'alzai e digitai il numero di Aury.

Fece due squilli, tre, quattro e finalmente si sentì una voce dall'altra parte della cornetta, una voce lieve ma allo stesso tempo carica di felicità.

"Pronto" disse con tono convinto

"Aury, sono Fede"

"Ma ciao" disse ridendo

"È ARRIVATA" dissi molto velocemente, scandendo a mala pena le parole.

"Oh" uscì solo, sembrava un po' affranta

Quando dalla cornetta sentii una specie di rumore simile a un bolide che sbatte contro a un anello.

"AHIA" sentii pronunciare da Aury

"Aury che è successo?"

"Mi è arrivato qualco- AHHHH" la sentii urlare, ancora un po' dolorante.
Mi stavo seriamente preoccupando, quando

"È ARRIVATA" disse con tono euforico, per poi, come penso, mettersi a fare il suo solito ballo spastico della vittoria.

"Chiamo Vicky, allora ci vediamo là!"

Chiusi la telefonata e digitai il secondo numero e aspettai una risposta al di là della cornetta.

Sentii un sibilo e poi una voce

"Ciao sono Silvia, la zia di Vicky è andata fuori, volevi qualcosa?"

"No niente, volevo solo dire che mi è arrivata la lettera di Hogwarts"

Anche se sua zia è babbana, le cose le sa e le conosce.

"Oh certo, anche a lei proprio questa mattina"

Riattaccai e decisi di andare a cercarla, magari intanto passo a prendere anche Aury.

Presi il cappotto, le chiavi e uscii dalla porta.

Aprii cancello, mi guardai attorno, aveva anche smesso di piovere.
C'è solo un debole sole che riusciva appena a illuminare Londra. Svoltai a destra e presi a camminare lungo il marciapiede quando mi scontrai con qualcuno e caddi...

"Finalmente eccoti"

𝐷𝑜𝑣𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑖𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝒉𝑎 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑖! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora