Amici da sempre

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Era un monotono lunedì quando l'ora d'inglese sembrava non passare più. Fissavo l'orologio in continuazione, mi giravo e mi guardavo attorno. L'agitazione mi scorreva nelle vene. Non smettevo di pensare al giorno prima.

Domenica,Casa di Guzmàn. 

"Cazzo, Ander! Finalmente Lucrecia ha messo una pietra sulla nostra storia ed è disposta ad essere buoni amici. Non capisco come possa aver cambiato idea. Sai bene che non molla facilmente,ma ad ogni modo non potrei essere più felice di così." Mi disse sorridendo e bevendo un sorso dalla sua birra. Poi si voltò verso di me, con lo stesso smagliante sorriso " e tu che mi racconti? Ti starai scopando qualcuna,dai!"  Io ammiccai un mezzo sorriso e continuando a guardare in basso risposi " No, non sono in cerca di quel tipo di divertimento, mi basta passare tempo fra amici." Lui mi guardò cominciando a ridere a squarciagola " Amico! La devi smettere di dire queste cazzate, qualcuno potrebbe anche crederti, sai? " Seguii la sua risata " Hai ragione!"                                                                                                                                                                                 

Il pomeriggio continuò tra chiacchiere e risate, fin quando non arrivò Valerio, tutto pimpante e con aria di chi porta buone notizie "Guzmàn! Guzmàn! Mia sorella si sta scopando un tipo ed ecco qui il perchè ti ha abbandonato definitivamente" disse ridendo e abbracciando l'amico. Queste furono le sue prime parole, nessun saluto, solo una pessima frase.  Guzmàn alternava tra lo stupore e le risate, mentre io restavo in silenzio aspettando che quel discorso arrivasse a un termine." Ander, non sei curioso di sapere chi si fa?" Alzai lo sguardo su di lui " No, non sono affari miei, ed è libera di fare ciò che vuole, no?"  nel tono della mia voce si poteva percepire un po' di alterazione. "Emh si amico... okay, era solo per passare tempo, però come vuoi!" Valerio mi guardò stranito e io tornai a bere la mia birra in silenzio. 

Mi girai verso di lei, aveva la mia stessa espressione. Eravamo consapevoli entrambi che era arrivato il momento di chiudere quella storia. L'ora terminò e io e Lucrecia non persimo tempo ad appartarci per poter parlare tranquillamnte. "Allora" cominciò lei " dimmi che non provi nulla e che possiamo chiuderla qui!" Io la guardai annuendo " ovvio che non provo nulla, eravamo entrambi soli, abbiamo parlato e ci siamo liberati di grandi pesi" dissi allargando le braccia " e poi,beh! Si, abbiamo scopato due volte, ma questo non ha cambiato i miei sentimenti nei tuoi confronti" "ovvero?" mi incitò lei "Siamo sempre stati grandi amici, abbiamo sempre parlato di tutto. L'unico sbaglio che abbiamo commesso è stato bere due bicchieri di troppo, ma per me quello che è successo non cambia la nostra amicizia." abbassò lo sguardo e io continuai " Siamo d'accordo che è un peso per entrambi tenere nascosta questa cosa a Guzmàn ed è inutile continuare a farci del male per una cosa così frivola" "Beh sono stati due sbagli" puntualizzò lei "lo so, ma adesso buttiamoci tutto alle spalle e torniamo quelli di sempre." Lei mi accennò un sorriso per poi abbracciarmi " Ci vediamo questo pomeriggio a casa mia per studiare, vengono anche gli altri" Mi disse andando via. Annuii.                                                                                                Stavo per andarmene quando vidi passare Carla, alzai la mano per salutarla, lei mi rivolse uno sguardo, un mezzo sorriso e andò via. 

ore  19.33 , casa di Lucrezia

Studiare insieme ai miei amici mi invogliava di più, ovviamente non mancava mai la pausa sigaretta e quattro risate, ma di sicuro mi impegnavo molto più in loro compagnia che da solo. In qualche modo mi trasmettevano tutti il loro entusiamo e interesse per lo studio e riuscivano a farmi piacere ogni singola materia, tranne filosofia. La filosofia non era cosa per me; tutti quei pensieri, quelle idee, mi entravano in testa e per cercare di comprenderle fino in fondo, mi ritrovavo più volte a rileggere e rileggere una sola pagina non concludendo mai nulla e ritrovandomi al momento dell'interrogazione o del compito decisamente impreparato.

Anche quel pomeriggio era terminato, ma decidemmo di restare a casa di Lu a mangiare una pizza tutti insieme. " Ander! la solita margherita?" mi urlò Polo e io annuii con la testa. "Spero che riuscirai a risolvere i tuoi problemi con filosofia prima o poi" la voce inconfondibile di Carla, che lentamente si sedeva sul divano di fronte a me. " E' solo troppo poco per me " dissi facendo il superbo. Lei rise " sicuramente Ander! Sicuramente! " Le nostre risate erano unisone. "Allora brindiamo alla filosofia" disse alzando il suo calice di vino bianco. Sorrisi " alla filosofia". In quel momento si avvicinò Lucrecia, decisa a brindare con noi, ma non per la stessa cosa. "Allora my friends, ascoltatemi tutti" disse salendo sul tavolo " vorrei brindare insieme a tutti voi alla nostra splendida amicizia. Ne abbiamo passate tante, ma le abbiamo superate tutte; insieme, come una vera famiglia! Alla nostra ragazzi." Tutto il gruppo urlò in coro alla nostra. 

Erano solo le nove ed erano già tutti mezzi sbronzi, chi più e chi meno. " Mi amor, fatti un tiro, ti vedo un pò giù" mi si avvicnò Valerio. Feci più di un tiro e alla fine lui se ne andò lasciandomi fumare ciò che restava di quella canna da solo. Ero seduto a bordo piscina, a guardarmi un po' intorno, ultimamente non ero il solito festaiolo, ero per lo più perso tra i miei pensieri, ma non c'era nulla che andasse male. La storia con Lucrecia non mi tormentava più di tanto. Mi raggiunsero Polo e Guzmàn, intenti a bere l'ennesimo drink. "Amico mio, sei troppo depresso, è arrivato il momento di farti una scopata"  parlò Guzmàn mentre mi metteva un braccio sulla spalla. "Sono d'accordo, sei troppo solo ultimamente, spesso non ti va neanche di andare in Disco" continuò Polo. "Ragazzi, non c'è nulla che non vada e non ho neanche bisogno di una scopata" feci una piccola pausa scrollando le spalle " credo di essere solo stanco di tutta questa monotonia. Tutto qui." I due si guardarono e risero " Cazzo se hai bisogno di una scopata " parlò Polo. Guzman sbalancò gli occhi e con un sorriso a trentadue denti disse" Forse potremmo divertirci tutti e tre" io e Polo eravamo un po' confusi e si poteva benissimo capire dalla nostra espressione, così Guzman non perse tempo e si spiegò " Cosa ne pensereste se giocassimo un po' a chi ci casca per prima ?" "e come si gioca?" chiese innocentemente Polo. Guzman riprese deciso " Siamo tutti e tre liberi e non siamo in cecra di cose serie. Potremmo provare a vedere chi di noi riesce ad avere più successo con le ragazze. Provandoci o con le irraggiungibili o semplicemnete con delle ragazze che non te la tirano dietro al primo appuntamento." "Ho capito!" disse Polo entusiasto. " E dove sarebbe il divertimento?" chiesi io. "Fratello, è per passare tempo  e alla fine ci guadagneremo una scopata." scrollò le spalle per poi continuare "Certo,potremmo anche andare semplicemente in un bar e trovarcene una per una sera, ma perchè non provare qualcosa di diverso?" " io ci sto." rispose Polo sempre più convinto. "Okay, ma poi che facciamo? Ci proviamo per mesi, poi ce la danno una volta e le buttiamo via? " non mi entusiasmava per nulla questo gioco. "Beh! A me non importa quale sarà il dopo," cominciò Polo "ma di sicuro sarebbe interessante un premio finale per il primo dei tre che ci riesce" un sorrisetto malizioso comparve sul suo volto. "E di che premio parli?" "Beh! L'unica cosa che non possiamo comprare con i nostri soldi" fece una pausa mentre noi lo ascoltavamo interessati " la stima l'uno dell'altro ovviamnete!" dopo quella frase scoppiamo tutti e tre a ridere. " Okay, no!"Intevenne Guzmàn " Facciamo semplicemente che chi vince sceglierà un'imbarazzante penitenza da far fare agl'altri due e inoltre i perdenti pagheranno da bere al vincitore per i 6 mesi successivi alla vittoria. Secondo me così potrebbe andare, alla fine l'importante è divertirsi." Polo annuì subito in segno di approvazione e a quel punto i due aspettavano solo una mia risposta. "Ragazzi dai, non so se mi va" " E andiamo non fare il noioso, eri stanco della montonia ed ecco, ti abbiamo accontentato, adesso scegline una!" Istintivamente guardai Carla, con quel suo faccino e l'aria di chi se la tira e pensai che sarebbe stata un'ottima scelta se solo avessi voluto giocare. Mentre ero assorto tra i miei pensieri i due sembravano contendersi qualche ragazza " E va bene allora, io mi prendo la Musulmana e tu Cayetana! Va bene?" Guzman allungò la sua mano verso Polo, che ci pensò un attimo per finire con lo stringergliela. "Ander, ho visto come guardavi Carla, è la tua scelta?" mi chiese Polo. "Peccato che io non voglia giocare." "Ma smettila! E'che sai perfettamente che perderai scegliendo lei." rise Guzmàn "Prenditi stanotte per pensarci e domani mattina ci fai sapere eh!" Lo guardai annuendo e poi posai di nuovo il mio sguardo verso Carla. "Polo! Guarda come sbava il nostro amichetto!" urlò Guzman dandomi un colpetto alla testa.                                                                                                                                                                 


Gioco di Sguardi - Ander e Carla - EliteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora