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-devi lasciarmi stare, non è proprio il momento okay? Non ho voglia di litigare, rimandiamo a domani, sono stanca sto male per il mio migliore amico e voglio solo andare a casa.- gli dico quasi supplicandolo, spero che veda la tristezza nei miei occhi, mi lascia si gira e se ne va. La testa mi gira, le palpebre si fanno pesanti, il mio corpo è sempre più debole, le gambe non mi reggono più, cado a terra, la rugiada che ricopre l'erba mi bagna leggermente la pelle, mi sento sollevata da terra, stretta da due braccia forti, mi sento protetta, poi il buio. Sento la testa che mi pulsa in un modo incredibile  come se mi avessero tirato tante mazzate, sono confusa e disorientata, dopo qualche attimo mi decido ad aprire gli occhi, sembravano incollati. Dopo qualche inutile tentativo ci riesco; è tutto sfuocato, sono distesa su una superficie morbida presumo che sia un letto, sono totalmente e completamente indolenzita in ogni singola parte del corpo; mi giro molto lentamente cercano di ignorare tutti i dolori lancinanti che mi tormentano. Emetto un piccolo sospiro mentre provo di alzarmi a sedere, -Finalmente ti sei svegliata – dice una voce femminile davanti a me aprendo gli occhi vedo una ragazza abbastanza alta, snella, gli occhi color ghiaccio, le labbra carnose ben delineate, i capelli lunghi neri che le ricadono sulle spalle in dolci boccoli. Mi guardo attorno, dove sono? I ricordi riaffiorano e comincio a ricordare, la ragazza mi guarda e si presenta -ciao io sono Arienne-

-Lola, dove sono?-

-ieri sera mio fratello ti ha portata qui dato che non sapeva dove abitassi- suo fratello?

-scusa chi è tuo fratello?- le chiedo guardandomi intorno

-mio fratello è Payton, è uscito fra un po' dovrebbe tornare- dice con un sorriso dolce, sbianco all'istante, devo andarmene SUBITO! Non devo incontrarlo. Mi alzo dal letto, metto le scarpe che sono ai piedi del letto, prendo la borsa

-grazie di tutto!- dico alla ragazza mentre esco, mi chiudo la porta alle spalle e vado sul marciapiede. Ma dove diavolo sono? Prendo il telefono dalla borsa, è scarico. Giro in qualche via finche davanti a me vedo il pacchetto, grazie al cielo, vago per il marciapiede, ed ecco casa mia! Apro la porta con le chiavi, entro lancio le scarpe da qualche parte, salgo in camera, metto in carica il telefono, mi butto sul letto a pancia in giù e mi addormento. Il telefono suona, apro gli occhi, prendo il telefono dal comodino, lo stacco dal cavetto e rispondo con la voce ancora impastata dal sonno

-pronto?-

-hey, come stai?-

-Dali?-

il mio stronzo preferito💛|| Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora