CAPITOLO 1

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Non si sentì niente, Varl provò a guardarsi intorno, ma oltre a Tonie, non vide niente.

Con il fucile laser spianato, continuò a scendere le scale.

Il buio non li fece notare gli svariati graffi sul muro. Dopo una discesa lenta ed angosciante, arrivarono alla stanza dei generatori d'energia.

Erano tutti spenti, tranne quello d'emergenza.

«Ecco spiegato perché l'ascensore funzionava..», esclamò il caporale.

Sembrava tutto apposto, non fosse stato per il cadavere di una guardia vicino alla leva principale d'accensione dell'energia.

Il suo torso era letteralmente aperto e tutto il suo contenuto era riversato tra le sue gambe.

Varl s'inginocchiò vicino a lui e disse: «Chi può aver fatto una cosa simile? Plague Marines? Marines eretici?».

Tonie guardò con aria sospetta quella scena, e con tono quasi inorridito, rispose: «Un Marine del caos non agirebbe in questa maniera, quelli avanzano sparando a qualsiasi cosa si muova. Un Plague Marine, invece, l'avrebbe reso uno della sua orda...probabilmente sarà stato fatto da uno zombie o da qualcosa del genere..».

Non ci pensarono per più di qualche secondo: avevano una missione da portare a termine.

Varl tirò giù con forza la leva. Non successe nulla.

Tonie guardò la console: era fusa.

Le bastò lavorare con i cavi sotto di essa per riuscire a riattivarla. E non appena ci riuscì ,l'energia parve tornare.

All'inizio si sentì solo un flebile ronzio, poi lo stesso crebbe d'intensità e divenne un boato. Il generatore prese ad illuminarsi d'energia. Presto lo stabile fu illuminato dalle luci primarie, sostituendo quelle d'emergenza.

I due cominciarono ad andarsene, quando sentirono dei passi pesanti alle loro spalle.

Si girarono con le armi spianate e fu allora, che videro il fautore di quello scempio: Era gonfio, mostruoso.

Al posto della mano destra aveva dei tentacoli deformi, dal suo ventre s'intravedevano escrescenze verminose ed il suo volto era decorato da denti aguzzi e da un sorriso che avrebbe fatto gelare il sangue a tutti.

Dai vestiti che portava, doveva essere un operatore del palazzo.

Tonie urlò «Ingaggio! ingaggio!».

Varl fece come ordinato e prese a sparare addosso all'abominio, assieme al caporale. I colpi di laser sferzarono nell'aria e colpirono la carne putrefatta dell'essere, che però, sembrava non sentire nulla.

Urlò.

Un rumore gutturale e profondo, mescolato ad un urlo umano. Caricò i due scions, che continuarono a spararli addosso.

Arrivato a pochi centimetri da loro, cadde a terra, morto. Varl provò a tastarlo con il fucile. Non si mosse.

Sbuffò, poi esclamò: «Poxwalker, dannazione...e ce ne saranno sicuramente un'infinità..considerando tutta la popolazione di questo posto..».

Cominciarono a sentirsi svariati rumori ovunque, nelle tubature, in fondo alle scale, dappertutto.

I due capirono che era meglio andarsene da lì.

Mentre correvano sulle scale, sentirono altri passi dietro di loro, passi famelici , affamati.

Nei loro vox rimbombò la voce di Antarius.

«Riportate il culo qui! Avete fatto aizzare il nido di vespe!»

Varl avrebbe voluto urlare un insulto di risposta al sergente, ma sicuramente li sarebbe costato il reato di insubordinazione.

Ritornarono nell'atrio, chiusero la porta con la sbarra di metallo al lato, per barricarla. Avevano fatto bene siccome, subito dopo, essa cominciò a tremare per i colpi che stava subendo.

Non avrebbe retto a lungo.

Tonie andò dal tempestor a fare rapporto.

«Signore...abbiamo riattivato l'energia e..»

Lui la interruppe: «E non è servito a niente! per due ragioni: la prima è che avete risvegliato lo sciame..» indicò il paio di mucchietti di liquame fumanti, Van Heppel si era dato da fare con il suo fucile plasma.

Poi riprese a parlare «...la seconda, è che questo caveau, richiede l'autorizzazione facciale del lord commissario di stanza in questo posto! Che solo l'imperatore sa dove sia!».

Il caporale, lo guardò, sospirò e provò a rispondere: «Possiamo provare a controllare nel suo ufficio, che dovrebbe essere all'ultimo piano di questo posto, signore.».

Antarius grugnì.

«Muoviamoci, allora!».

Van Heppel, notò che il calore del suo fucile era più alto del dovuto.

«Signore! Io vorrei macellare altri mostri!».

Il sergente non ci badò e cominciò a salire le scale.

Varl lo oltrepassò, esclamando in modo sarcastico.

«Stai attento, prima o poi potresti rimanere scottato..».

La squadra cominciò a salire le scale contornate da un tappeto color porpora in tutta fretta.

La porta del locale energetico cedette. Un urlo.

Il senso di terrore generale cominciava a farsi sentire negli Scions.

EAGLES: A Warhammer 40k storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora