Aprile.

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Portatemi ad Aprile,
dove "il peggio è passato", l'inverno
e accadrà qualcosa di insolito, di memorabile,
che mi porterà anche alla nostalgia degli anni scorsi, sempre in questo mese.
In questo periodo era doveroso uscire la notte,
per vedere come nei primi 15 giorni c'era freddissimo
e negli altri successivi c'era l'ultimo venticello piacevole, prima del tanto atteso da me, caldo.
Di notte, inoltre, era l'unico momento dove mi accorgevo che
automaticamente, se non c'è movimento,
il tempo scompare (una grazia, in quanto mia nemica).
Ma solo in questo mese, perché ha una specialità ben più profonda, per quanto possa sembrare semplice.
È un sussurro che consiglia qualcosa ogni giorno,
una riflessione continua e positiva.
È un braccio che mi indica i fiori, il sole e gli uccelli,
tutto ciò che è bello, che immaginavo da tempo, c'è.
È una signora dal volto dolce, e io ci prendo confidenza,
mi fido e non ho più paura del buio.
Portatemi ad Aprile, culla che mi rigenera
per la prossima stagione, la mia.

10/05/2020

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