Nel nome dei momenti vuoti,
dell'aria rigida di gennaio,
della testa assente,
della controvoglia ad affrontare i colori grigi,
del pensiero e degli occhi otturati,
mi ritengo in uno stato di letargo.
Tutto ciò mi ha tolto l'udito, anche se una cosa ancora non mi rende sorda.
C'è bisogno di una presenza piena
che mi sblocchi e accompagni su per le montagne innevate,
senza i giudizi che porta l'inverno.
Mi corregge a modo suo (un suono stridulo che mi attiva),
invece delle basse lamentele alle spalle.
Non si stanca mai anche se sono stanca io, da tempo.
È arrivato nell'unico momento caldo di questi mesi e ne ha preso la magia,
per camminare con me.
Quattro i pesi che mi inginocchiano,
e quattro le corde che mi fanno danzare.
Non è più d'oro il mio cuore,
ma se è d'oro il mio ukulele,
posso affrontare anche i pomeriggio blu.09/01/2020
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Alètheia
ŞiirCapitolo 1. Ho trasformato la mia quotidianità in una ricerca continua, a volte opprimente e altre sollevante, in un modo o nell'altro sempre gratificante. Nonostante io abbia una fissa per le date, non so bene quando questo mio modo di cercare si s...