Fragola

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Vederlo lì, pensandoci bene, non era così strano.

Ha qualche anno più di me ed è un ragazzo nel pieno della sua giovinezza.

Mi morsi le labbra immaginandomi le sue mani intorno ai fianchi, la mia schiena contro il suo petto.

"Non ci posso credere!" Giulia spalancò gli occhi e la bocca e fece per girarsi.

La bloccai prendendola per un polso.

"Non girarti, ti prego!"

Tardi.
"E lui che ci fa qui?!" La sua bocca si piegò in un sorriso malizioso.

Mi lisciai il vestito e mi spostai i capelli dietro un orecchio.

Osai, guardando oltre la mia amica, in cerca del mio professore, ma non era più lì.

"Dov'è?" Chiese saltellando Giulia.

"Non c'è più!"

Si voltò aiutandomi nella ricerca.

"Non è che te lo sei immaginato?"

Feci una risata forzata.

"Ma che dici, Giu!"

Non sarebbe la prima volta.

Zittii i miei pensieri e afferrai il polso di Giulia per l'ennesima volta.

"Stasera mi stai sballottando a destra e sinistra."

"Ho bisogno di bere!" le risposi facendola scoppiare a ridere.


Continuavo a muovermi, la testa sempre più leggera e il bicchiere sempre più vuoto nella mia mano.

Era strano essere consapevole di essere fuori controllo, disinibita e divertita da tutta quella gente che si muoveva intorno a me.

Mi ero scolata il bicchiere per evitare di pensare a quello che avevo visto.

O immaginato!

Il mio corpo si muoveva a ritmo di musica e i miei occhi erano chiusi.

Sul volto avevo stampata un'espressione di divertimento e beatitudine che, nelle giornate normali, non mi si addiceva molto.

Era un'espressione che aveva conosciuto Giulia con il tempo, ma che non si vedeva spesso in pubblico.

Non avevo un vero problema con la gente, semplicemente non ero molto socievole.

Tranne quella sera.

Una mano afferrò la mia, facendomi fare un giro su me stessa.

Aprii gli occhi e sorrisi a Claudio che, come me, sorrideva e si divertiva.

Anche lui aveva alzato un po' il gomito, come la maggior parte delle persone a quel tavolo.

Scoppiai a ridere e dovetti reggermi a lui per non perdere l'equilibrio.

Risi di nuovo e contagiai anche Claudio, che usò la scusa per avvicinarsi di più a me e passarmi un braccio intorno ai fianchi.

Mi tirò vicino a lui e io, annebbiata dall'alcol, lo lasciai fare.

Era un bel ragazzo, con un viso dolce e i riccioli che gli cadevano sugli occhi quando rideva. Aveva un profumo buono e una risata contagiosa.

Sembrava essere un buon amico di Giulia, che mi aveva spinta a divertirmi per una sera e conoscere un po' di gente.

Avevo seguito il suo consiglio, spegnendo il cervello per non pensare a quegli occhi puntati su di me che, molto probabilmente, mi ero solo immaginata.

Mi appoggiai di nuovo a Claudio, continuando a ballare e guardai Giulia che, davanti a me, si strusciava ad un biondino che immaginai fosse Roberto, il tizio di cui mi aveva parlato in continuazione nelle ultime due settimane.

Sospettai che fosse lui il motivo che l'aveva spinta a convincermi a trascinarmi in una discoteca piena di gente.

Sorrisi sbilenca, quando Giulia mi fece l'occhiolino e si girò verso Roberto poco prima che le loro labbra si toccassero.

Mi scappò un risolino divertito e sentii la stretta di Claudio farsi più sicura, mentre mi faceva fare un'altra piroetta.

Non mi resi conto di quello che accadde prima di ritrovarmi la sua bocca sulla mia che sapeva di fragola.

E' Redbull. Mi corresse la mia mente, troppo analitica per godersi il momento.

Era passato molto tempo dal mio ultimo bacio, non ero mai stata una che baciava chiunque, anche se quella sera non sembrava affatto.

Risi dei miei pensieri e mi staccai lentamente, sorridendo al ragazzo che mi trovavo di fronte.

Si spostò i riccioli dagli occhi e mi mostrò il suo sorriso soddisfatto, facendomi girare nuovamente per riprendere a ballare con me.

E poi vidi di nuovo quegli occhi.

Erano puntati su di me e quella che ci lessi era... rabbia?!

Claudio mi fece girare ancora e quando guardai nella sua direzione, Martin mi dava le spalle, allontanandosi.

Al di là del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora