Avevo incontrato Giulia prima di lezione e da quel momento non aveva fatto altro che ossessionarmi con la serata alla quale saremmo andate.
Era venerdì e le avevo promesso che l'avrei accompagnata a ballare. Non potevo certo rimangiarmi ciò che avevo detto.
Giulia era eccitatissima, parlava in continuazione di quale vestito avrebbe indossato, di chi ci sarebbe stato e di quanto fosse felice che io andassi con lei.
Le lezioni erano passate velocemente e senza che io avessi la possibilità di incontrare Martin.
Quando pensavo a dove potesse essere il mio professore, cercavo di dirottare la mia mente altrove.
Non potevo e non volevo pensarci.
E' una cosa stupida, continuavo a ripetermi quando lui faceva capolino nella mia testa.
Quando Giulia mi vedeva sovrappensiero, faceva un sorriso malizioso e mi giustificava dicendo qualcosa del tipo che "tutte noi abbiamo una cotta segreta per qualche professore."
Sapevo perfettamente che Martin non aveva interesse per me, ma il sogno che avevo fatto e che continuava ad affiorare nella mia mente, non mi aiutava.
Era proprio questo che mi faceva spesso pensare a lui.
Studiando psicologia sapevo che aveva un significato più profondo; secondo Freud, i sogni erano una rappresentazione dei desideri inconsci.
Avevo passato tutta la giornata ad occupare i miei pensieri con vestiti e scarpe per la festa per non soffermarmi sul fatto che avevo voglia di vedere il mio professore di inglese.
Mi sentivo una ragazzina in preda alla prima cotta adolescenziale. Volevo vederlo, anche solo per il gusto di osservarlo.
Era un bel ragazzo, non c'era altro da aggiungere.
Concluse le lezioni, mi diressi a casa, un po' delusa di non averlo incontrato.
Preparai i vari vestiti da provarmi e mi infilai in doccia, in attesa di Giulia.
Mi divertiva il fatto che lei fosse così emozionata per una serata in discoteca e che fosse felice di avermi con sé.
Chiusi gli occhi, trattenendo il respiro e immergendomi sotto il getto di acqua calda.
Sentivo l'acqua scendere veloce sul collo, sulla schiena e giù, lungo le gambe.
Il calore si espandeva dalla testa al piedi e assaporai quel momento.
Immaginai nuovamente il tocco che avevo sognato qualche giorno prima; mani sconosciute scivolavano dai fianchi ai glutei, stringendomi la carne.
Spalancai gli occhi con il cuore a mille e cercai di respirare regolarmente.
Mi passai la lingua sulle labbra bagnate e appoggiai le mani al muro.
Il contatto dei palmi con le mattonelle fredde mi scatenò un brivido.
Sentivo una leggera pressione al basso ventre e un fastidio tra le cosce.
Emisi un gemito di frustrazione e mi lavai velocemente.
Dovevo uscire il più velocemente possibile da lì, per non perdermi nuovamente nel sogno che avevo fatto.
Giulia arrivò in anticipo, trovandomi ancora con i capelli bagnati, intenta ad asciugarli.
Aveva un sorriso contagioso. Distese sul mio tutti i vestiti che aveva portato e iniziò a studiare quelli che avevo sistemato io, in attesa di un suo giudizio.
Li ispezionò uno ad uno e, non appena i miei capelli me ne dettero la possibilità, me li fece provare uno ad uno.
Ridemmo, sfilandoci davanti.
Ci divertimmo a provare tutti i vestiti che avevamo in mente, con i diversi abbinamenti di scarpe.
"No, Lulli! Stasera tacchi!" si mise le mani sui fianchi e mi sorrise autoritaria.
Alzai gli occhi al cielo e mi infilai i sandali che mi aveva indicato.
Iniziò a saltellare entusiasta. "Sei perfetta!"
Scoppiai a ridere e mi spogliai nuovamente.
"Adesso, trucchiamoci!"
Non volevo ammetterlo, ma mi stavo decisamente divertendo.
STAI LEGGENDO
Al di là del mare
Chick-LitSe il mare ti chiama, tu cosa fai? Ludovica (per gli amici Lulli) studia psicologia, ama il sole e odia la lezione di inglese. Impacciata e distratta, è il contrario della sua amica Giulia, estroversa e festaiola, che ogni volta cerca di trascinarla...