Coincidenze

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Finalmente la pausa pranzo era arrivata.
Aspettai Giulia al solito posto per andare a mangiare qualcosa con lei.
La vidi arrivare insieme ad una ragazza, parlando allegramente.
Era incredibile, riusciva a fare amicizia con chiunque le capitasse a tiro.
Mi ero domandata spesso perché, infatti, passasse gran parte del tempo con me, invece di farsi un gruppetto di amici.
Il mio carattere mi portava ad ammutolirmi in gruppo; il contrario di Giulia che era un fuoco d'artificio e riusciva a introdurre qualsiasi argomento, intrattenere chiunque e trascinare tutto il gruppo in attività che nessuno avrebbe mai voluto fare.
Salutò la ragazza con la mano e si avvicinò a me.
"Lulli, ti va una pizza?"
Sorrisi e annuii.
"Io ho voglia di pizza al prosciutto!"
La ascoltai in silenzio, cercando di non pensare alla strana lezione di inglese che si era svolta.
Avevo ancora addosso l'imbarazzo di essere stata sorpresa a fissare il professore, affascinata e un po' intimorita dal suo modo di fare.
Nella mia testa passavano tantissimi pensieri, tanto che non riuscivo ad ascoltare Giulia.
"...professore nuovo."
"Che hai detto?" Il campanello nella mia testa suonò sentendo le sue ultime parole.
Le alzò gli occhi al cielo. "Ho detto che so che è arrivato un professore nuovo."
Annuii. "Si, ho avuto lezione con lui oggi."
"E com'è? Mi hanno detto che ha qualche anno più di noi ed è molto affascinante."
Scrollai le spalle. "Io lo trovo un po' rigido."
"Solo?! Dai Lu, sono curiosa!"
Sospirai e alzai gli occhi al cielo, drammaticamente, divertita dalla sua curiosità.

Noi due eravamo completamente diverse sotto molti punti di vista; uno dei quali erano proprio i ragazzi e le storie d'amore.

Giulia adorava gli uomini, nel senso che proprio le piaceva osservarli, studiarli e conquistarli. Le piaceva uscire con loro, testare se potessero essere il suo tipo ideale e, molto spesso, li mollava miseramente perché non soddisfacevano le sue aspettative. Il motivo me lo aveva spiegato una sera d'estate, davanti ad uno spritz durante un aperitivo improvvisato per festeggiare la fine delle lezioni. Qualche anno prima si era innamorata perdutamente di un ragazzo. Non era tanto per dire, lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, tanto era l'amore che provava nei suoi confronti. Si eran frequentati per diversi mesi, avevano fatto progetti per il futuro, le aveva riempito la vita e il cuore. Ma un giorno aveva scoperto che gli stessi progetti lui li stava facendo anche con un'altra ragazza, in attesa di prendere un decisione.

Da quel momento aveva deciso che non voleva più innamorarsi fino a quando non avrebbe trovato una persona sincera, per il quale ne valesse la pena.

"Ok, Giu. Effettivamente è un bel ragazzo!"

Io, come lei, avevo paura di innamorarmi, ma non ero altrettanto forte e dura da poter resistere ad un ragazzo che mi interessava. Per questo, li evitavo. Semplice.

Se non avevo a che fare con gli uomini, non avrebbero mai potuto ferirmi.

"E...?" mi intimò a continuare.

"E' strano, nel senso che quando ha iniziato a parlare ha attirato l'attenzione di tutta l'aula. E' stato incredibile! Ha fatto quello che il vecchio professore non ha ottenuto in ore e ore di lezione!"

Sorrise maliziosa. "La gente era occupata a pensare ad altro, mentre ascoltava la sua voce."

Scoppiai a ridere e le tirai una pacca sul braccio. "Puoi anche smettere di dire queste cose! E' il mio professore."

Una scintilla le si accese nello sguardo. "Il sogno erotico di ogni donna!"

Risi di nuovo scuotendo la testa ed entrai nella nostra pizzeria preferita.


"Spero non vi stiate riferendo a me."

Quella voce mi fece congelare e rabbrividire. Era una doccia fredda che provocava brividi di piacere con il suo tono profondo e caldo.

Sentii Giulia irrigidirsi dietro di me.

"Wow..." fu tutto quello che riuscì a dire di fronte al mio professore.

Al di là del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora