Sbuffai, spegnendo il motore della macchina.
Un'altra lunghissima giornata stava iniziando con una delle più noiose lezioni che avessi mai seguito.
Adoravo andare all'università, era il mio sogno da sempre. Volevo laurearmi con il massimo dei voti e diventare una psicologa per aiutare persone di ogni età.
Mi piaceva ascoltare attentamente i professori, prendere appunti, imparare da me stessa.
Ad ogni lezione analizzavo il mio comportamento, i pensieri e il passato.
Studiavo me per poter aiutare gli altri.
Quella mattina avevo, però, la lezione di inglese. Non capivo per quale motivo dovessi studiare una materia che, probabilmente, non avrei mai usato.
Avrei lavorato in Italia, non avevo intenzione di spostarmi all'estero, di lasciare la mia famiglia e il mio paese.
Non c'era pericolo che potessi usufruire di una seconda lingua, ma il piano di studi la prevedeva e io non potevo tirarmi indietro.
Inoltre, il professore non riusciva a catturare l'attenzione di chi era in aula, provocando sbadigli e sogni ad occhi aperti.
Scesi dalla macchina, convinta che sarebbe stata una pessima giornata. Odiavo iniziare con una lezione che non mi piaceva, mi rovinava l'umore. Avevo fame di sapere, volevo continuamente imparare, e quel tipo di lezione non mi dava questa possibilità.
Sbuffai nuovamente e mi incamminai verso l'ingresso.
Era una bella giornata, il sole di dicembre splendeva nel cielo. Finalmente si stava avvicinando Natale, i festeggiamenti, la famiglia e gli amici. Non sono mai stata un'amante dell'inverno e del freddo, ma ho sempre adorato il sole.
Mi ha sempre resa allegra, anche nelle giornate più tristi; mi bastava guardare fuori dalla finestra per farmi spuntare il sorriso.
Proprio come quel giorno: chiusi gli occhi e alzai il volto verso il cielo, godendomi il tepore del sole in quella fredda giornata, e sorrisi.
"Lulli, sembri scema!" La voce inconfondibile della mia migliore amica si stava prendendo gioco di me. Le scappò una risata e io la fulminai con lo sguardo.
"Lo dico per il tuo bene." Fece un grande sorriso e scatenò il mio terzo sbuffo della mattinata.
"Dai Lulli, non te la prendere. Preferisci che menta spudoratamente?"
La guardai male e le tirai una gomitata.
Scoppiai a ridere con lei e ci incamminammo verso l'università.
"Oggi ho inglese." La mia voce esprimeva tutto il mio disappunto.
"Quando ce l'hai ti lamenti sempre." Alzò gli occhi al cielo. Aveva ragione, ma non potevo farci niente.
La osservai un attimo, ormai erano due anni che ci conoscevamo.
Era successo per caso alla mensa universitaria; mentre stavo studiando attentamente uno sformatino di zucchine che assomigliava ad un alieno, lei mi aveva scontrato, facendomi cadere il vassoio e rovesciando rovinosamente il triste riso al pomodoro che avevo nel piatto. Era stato in quel momento che ci eravamo guardate, nell'imbarazzo di essere osservate da tutta la sala, ed eravamo scoppiate a ridere. Era stato un colpo di fulmine che aveva fatto nascere la nostra amicizia.
Giulia era più bassa di me di qualche centimetro, occhi castani e capelli lunghi e corvini. Aveva il viso rotondo e labbra porpora. Aveva un seno prosperoso, un sorriso gentile e una risata contagiosa.
Più la guardavo e più ero grata all'università, allo strano sformatino di zucchine e alla vita di avermela fatta incontrare.
"Lo so che mi lamento, Giù, ma non mi piace. Mi annoio. Preferirei correre intorno all'università, piuttosto che seguire quella lezione!"
Giulia rise e scosse la testa. "Non correresti mai così tanto."
Risi anch'io. "Hai capito il senso."
Giulia guardò l'orologio "Devo andare, farò tardi a lezione!"
"Ci vediamo per pranzo!" La salutai con la mano.
Giuli frequentava Lettere e, fortunatamente, era nella mia stessa sede.
Ero stata molto fortunata anche il questo.
Mi trascinai sconsolata fino all'aula e presi il primo posto libero, tirando fuori il mio quaderno per gli appunti.
"Guys, I'm sorry but Mr Gorgi is sick. My name is Martin, and I'll be you professor for the next two weeks."
Alzai gli occhi e vidi ciò che non avrei mai immaginato.
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Al di là del mare
ChickLitSe il mare ti chiama, tu cosa fai? Ludovica (per gli amici Lulli) studia psicologia, ama il sole e odia la lezione di inglese. Impacciata e distratta, è il contrario della sua amica Giulia, estroversa e festaiola, che ogni volta cerca di trascinarla...