CAPITOLO UNO

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"Ehi Reese! Lo sai che se non ti alzi farai tardi a scuola e io non ti accompagnerò? Perciò muovi il culo" mi dice mia sorella entrando velocemente in camera per poi spalancare le tende accecandomi "Oh! Non vedo più nulla!" le urlo rabbiosamente coprendomi gli occhi "Eh no! Tu ora ti alzi! Dai!" sbotta lei buttandomi giù dal letto ribaltando il materasso. Borbotta qualcos'altro prima di uscire lasciandomi ancora insonnolita nel pavimento ma comunque decido di alzarmi. Vado in bagno a lavarmi la faccia e, con una calma da bradipo, mi pettino i capelli castani pieni di nodi, poi mi lavo i denti e mi improfumo leggermente. Indosso una felpa bianca e un paio di jeans neri poi prendo lo zaino e scendo in cucina dove trovo mia sorella furiosa "Reese! Guarda che ore sono! Mancano dieci minuti al suono della campanella e tu devi ancora mangiare!" sbraita lei sollevando le braccia rossa in volto "Calmati. Farò colazione a scuola" borbotto uscendo seguita a ruota da Meghan, mia sorella. Arriviamo a scuola qualche minuto prima del suono della campanella "Ciao Reese" mi dice una ragazza che mi viene dietro sin dal primo anno di college, cioè da quattro anni essendo al quinto anno di college "Ciao..." le dico con poco entusiasmo ma lei arrossisce sorridendo perciò distolgo lo sguardo e mi dirigo verso il mio armadietto dove poso le mie cose "Ecco la mia lesbica preferita!" mi dice il mio migliore amico, Thomas "Ciao anche a te" gli dico spettinandolo. Io e Thomas ci conosciamo sin da piccoli e siamo sempre stati uniti. Da quando ho fatto coming out siamo diventati sempre più amici e ora non ci perdiamo d'occhio nemmeno un attimo "Che hai fatto quest'estate? Ho saputo che ti sei quasi messa insieme con una" continua lui mentre ci dirigiamo verso la prima ora "Lasciamo perdere. Quella stronza voleva solo dire in giro di essere fidanzata, non le interessavo per niente. Perciò l'ho lasciata appena l'ho saputo ma solo dopo averla fatta svenire per averci fatto sesso tutto il giorno" rispondo ridendo dell'espressione soddisfatta del mio amico "Così si fa! Dammi il cinque!" esulta lui felice. Entriamo in classe e ci sediamo negli ultimi posti vuoti, uno in prima fila e uno in ultima fila. Sospiro irritata mentre mi siedo accanto al muro con una ragazza che mi osserva attentamente con due occhi di colore ambrato "Ciao. Sono nuova in questa classe" mi dice lei con una voce cantilenante mentre i capelli ramati le svolazzano a causa della brezza che entra in classe "Benvenuta. Mi chiamo Reese" le dico distogliendo lo sguardo perché questa ragazza è troppo carina per i miei gusti "Grazie! Io mi chiamo Alanis" continua lei felice. La guardo perplessa per il suo strano nome che significa bello e luminoso. Lei si accorge del mio sguardo e arrossisce violentemente "Cosa c'è?" mi chiede con un lieve sorriso tra le labbra rosee "Nulla." dico spostando lo sguardo verso la nuova professoressa di Trigonometria, materia che odio sin dal primo anno. L'ora passa molto lentamente anche perché ogni volta che Alanis si muoveva il suo profumo floreale mi arrivava alla testa facendomi perdere lucidità e mi veniva una voglia immensa di toccarle tutto il corpo solo per vederla godere. Con questi pensieri mando un veloce messaggio a Thomas "Ci vediamo al mio armadietto" e scritto questo suona la campanella. Mi alzo così in fretta da uscire dalla classe prima di tutti. Devo liberarmi velocemente dalla testa dei pensieri riguardo a quello che voglio fare ad Alanis o potrei impazzire. Mi dirigo in fretta verso il mio armadietto e lo spalanco per respirare il solito odore di ferro e libri. "Che è successo?" mi chiede Thomas appena arriva da me "C'è una nuova ragazza in classe." gli dico cercando di non pensarci troppo "E? Che ha che non va" insiste lui preoccupato "Nulla! Ecco cos'ha che non va. È perfetta! Il suo odore...è irresistibile." borbotto vergognandomi di me stessa ma Thomas si mette a ridere come un idiota "Irresistibile eh? La mia lesbica si è appena innamorata!" esulta lui ridendo attirando l'attenzione di alcuni studenti che passavano di lì "Okay. Andiamo in classe e se c'è ancora lei, ti ci siedi tu accanto" gli dico a denti stretti. Lui annuisce e andiamo verso l'aula di biologia avanzata. Non la vedo da nessuna parte perciò sospiro sollevata e mi siedo al mio solito posto dell'anno scorso mentre Thomas si siede due file avanti a me "Benvenuta signorina Cohen. Spero che si trovi bene con noi. Si sieda dove vuole" sento dire al professore mentre qualcuno entra in classe "Grazie professore!". Riconosco subito quella voce. Thomas si gira verso di me con un'espressione addolorata e con le labbra dice "Mi dispiace". Gli sorrido per tranquillizzarlo ma appena vedo arrivare Alanis il mio sorriso scompare immediatamente "È occupato?" mi chiede con la sua voce melodiosa "No." rispondo cercando di non respirare troppo il suo profumo "Prima sei scappata. Ho fatto qualche cosa di male?" continua lei cercando di incontrare il mio sguardo perciò la osservo attentamente facendola arrossire "No. È solo che...il tuo profumo mi distrae" borbotto spostando subito lo sguardo da un'altra parte. Rimane in silenzio per quasi tutta l'ora "Mi dispiace. Non sapevo che questo profumo fosse così...così buono" dice lei a disagio perciò la guardo di nuovo "Non ti preoccupare. Ce la farò a sopportarlo fino alla fine dell'anno" le dico cercando di convincere più me stessa che lei "Okay! Comunque. Ti va di essere amiche? Mi sono informata riguardo a questa scuola prima di venire qui e ho scoperto che tu non hai amiche femmine. Mi sbaglio?" mi chiede lei sorridendo gentilmente per non mettermi in imbarazzo "Non ti sbagli. È solo che io ho delle preferenze diverse...in fatto di amici" rispondo facendo il mio solito sorriso storto che mi piace tanto "Oh. Beh. Se vuoi, possiamo essere amiche" insiste lei senza arrendersi "Non so se hai capito. Ma io con le ragazze non posso essere solo un'amica. Per me è diverso. Ma se tu vuoi che io sia tua amica cercherò di esserlo..." borbotto serrando la mascella irritata "Anche per me è la stessa cosa. Ma per lo sport che pratico, non posso permettermi di avere certe reputazioni" risponde Alanis abbassando lo sguardo appena mi giro verso di lei "Che sport pratichi?" le chiedo per non lasciar perdere la conversazione, anche se il suo profumo mi sta riempendo i polmoni "Danza classica. Per questo non posso fare certe cose. Se le altre ballerine scoprissero quello che sono...la mia carriera potrebbe finire" risponde lei arrossendo perciò le sollevo il mento affinché mi guardi attentamente "Non è necessario che le altre ballerine vengano a sapere il tuo segreto. Tutti noi abbiamo segreti. Anche la persona più onesta del mondo li ha. Perciò perché non dare una chance a noi due" insisto sollevando un sopracciglio mentre lei arrossisce sempre di più. "Ti lascio tutto il giorno per pensare. Domani ne riparleremo" le dico per poi prendere lo zaino e uscire dall'aula dopo il suono della campanella. Mi dirigo verso la mensa scolastica mentre Thomas mi sta dietro senza parlare "Ci sto provando" gli dico mentre mangio una mela, ma lui non capisce, infatti, corruga la fronte confuso "Cosa?" mi chiede lui con la bocca piena di pasta al pomodoro facendomi sorridere "Con Alanis. Ci sto provando." ripeto per poi dare un altro morso alla mela "Ne sei sicura? Non voglio vederti soffrire di nuovo" dice Thomas pulendosi la bocca con un tovagliolo "Sì. Sento che con lei sarà diverso. Però c'è solo un problema. Piccolo, ma c'è" rispondo sorridendo poco convinta "Cioè?". Rimango in silenzio per qualche minuto mentre finisco il mio pranzo. Ci guardiamo negli occhi e rimango persa nell'azzurro di quei grandi occhi "È una ballerina, di danza classica. E lei ha paura che la sua carriera finisca se si mette con me. Io non so che fare..." rispondo abbassando lo sguardo sul vassoio vuoto "Io ho un amico che potrebbe impedire che la sua carriera finisca se mai il vostro segreto verrà allo scoperto." continua Thomas sollevando le spalle perciò lo guardo sorridendo "Davvero faresti questo per me?" gli chiedo felice mentre lui annuisce energicamente "Certo! Sei la mia migliore amica! Farei questo e anche di più pur di vederti felice" risponde spettinandomi. Ci alziamo e ritorniamo in classe per finire la giornata. Alanis non l'ho più vista, forse perché abbiamo orari diversi. "Reese! Ti va di venire a dormire da me? È da tanto che non passiamo un pomeriggio insieme" mi chiede Thomas mentre uscivo dal portone della scuola "Certo! Non mi va di essere ribaltata dal letto da mia sorella, di nuovo" rispondo mentre la intravedo tra la folla "Andiamo? Oggi devo studiare fino a tardi" mi chiede Meghan mentre osserva il mio amico "Oggi dormo da Thomas. Mi accompagna lui domani a scuola" le dico tranquillamente perciò lei annuisce e va via. Mi accorgo che Thomas sta guardando fisso qualcuno dietro di me perciò mi giro e vedo Alanis che si sta guardando in giro come se stesse cercando qualcuno "Aspettami" gli dico facendolo sorridere "Fai con calma". Mi avvicino a lei senza farmi vedere e le tocco una spalla "Ehi! Sei sparita" borbotta lei facendo il musetto da cagnolino triste che mi fa sorridere "Abbiamo solo gli orari diversi" le dico accarezzandole la guancia. "Hai qualcuno che ti riporta a casa?" le chiedo dopo qualche minuto di silenzio "Devo prendere il bus" risponde lei guardando l'orologio che porta al polso "Vieni. Ti portiamo noi. Lui è Thomas, il mio migliore amico. Thomas lei è Alanis" li presento e il mio amico mi sorride in modo malizioso "È un piacere conoscerti finalmente. È da tutto il giorno che Reese mi parla di te" dice lui sorridendo tranquillamente facendola arrossire "Davvero?" chiede lei lusingata "Certo! Allora. Dove vivi?" continua lui mentre sale in macchina "Vicino ad Alcon Park" risponde lei guardandomi attentamente mentre sorride felice di essere seduta accanto a me. Riusciamo a trovare facilmente casa sua poiché si trova davanti ad un pub da cui proviene della musica "Beh. Allora ci vedremo domani. Ah, ricordati della mia domanda" dico facendole l'occhiolino dopo averle accarezzato la guancia "C-certo" balbetta lei rossa in volto prima di entrare nel vialetto e chiudere il cancelletto che circonda tutto il giardino pieno di fiori e cespugli "Sei completamente presa da quella ragazza" mi fa notare Thomas ridacchiando "Scemo. Andiamo a casa" dico tirandogli un leggero pugno sul braccio. Ridiamo come stupidi mentre mette in moto la macchina poi ci dirigiamo a casa sua. Passiamo il pomeriggio a guardare Netflix e a giocare alla Play Station fino a tarda notte come non succedeva da tanto tempo.

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