CAPITOLO QUATTRO

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Durante la notte sento qualcuno che bussa incessantemente la porta e urla perciò mi alzo di scatto e spengo lo stereo. Scendo al piano di sotto con in mano una mazza di baseball e mi avvicino alla porta da cui provengono le urla poi la apro ritrovandomi davanti un ragazzo spettinato con addosso soltanto un paio di boxer rossi e una felpa bianca con il cappuccio "Cosa c'è?" chiedo irritata nascondendo la mazza dietro la porta "Potresti spengere quello stereo? Io sto cercando di dormire...domani è il mio primo giorno di scuola" dice lui trattenendo uno sbadiglio "Sì scusa. Sei nuovo? Non ti ho mai visto" gli chiedo inclinando la testa cercando di riconoscerlo "Sì. Sono arrivato oggi pomeriggio e vivo accanto a te. E guarda caso camera mia è attaccata alla tua e ho passato tutta la notte a sentire la musica dal tuo stereo. Comunque, sono Dennis." risponde lui sorridendo cordialmente e guardandomi attentamente con due occhi molto chiari "Reese. Benvenuto allora e scusa ancora. Buonanotte" e detto questo ritorna a casa sua. Chiudo la porta rimanendo ferma per qualche minuto poi ritorno in camera e vedo che sono le sei e dieci di mattina perciò decido di sistemare un po' camera mia che è in pessime condizioni. Dopo aver buttato la maggior parte delle mie cose che non usavo da molto tempo si è fatta ora di prepararmi per andare a scuola perciò mi faccio la doccia con una lentezza da bradipo finendo l'acqua calda perciò esco avvolgendomi subito con un telo. Vado in camera e mi accorgo che mancano venti minuti al suono della campanella "Oh cristo!" borbotto mentre sento il campanello che viene suonato. Corro alla porta anche se mi accorgo troppo tardi che ho ancora il telo addosso e mi ritrovo ancora quel ragazzo di ieri sera di cui già non mi ricordo il nome "Buongiorno Reese. Oh scusa...credo di averti disturbata" mi dice lui sorridendo in imbarazzo facendomi arrossire "Mm...dimmi pure" continuo ignorando la strana situazione "Ah si. Ti volevo chiedere se potevi darmi un passaggio a scuola. Sai, ancora non ho la macchina. Frequento il terzo anno" continua lui passandosi una mano dietro al collo "Pensavo tu fossi più grande ma comunque va bene. Entra pure che devo finire di prepararmi poi andiamo" gli dico aprendo completamente la porta per poi richiuderla appena mi supera con la sua imponente figura. Gli sorrido poi corro in camera a scegliere cosa indossare e opto per un paio di jeans blu e una felpa bianca poi prendo lo zaino che butto sul letto. Mi asciugo velocemente i capelli poi mi lavo i denti e indosso i vestiti. Corro al piano di sotto dove c'è ancora Dennis, per fortuna mi sono ricordata il nome mentre mi vestivo. "Scusa è che la mattina sono sempre lenta. Forse è per questo che mia sorella se n'è andata...comunque andiamo" dico corrugando la fronte confusa perchè gli racconto i fatti miei ma comunque non dice nulla. Saliamo in macchina in silenzio fino a quando non accendo il motore "Allora. Prima hai detto che ti sembravo più grande...se posso sapere quanti anni mi avevi dato?" mi chiede sorridendo tranquillamente perciò ripenso alla sera di prima "Beh...io ti davo almeno diciotto anni o forse di più" rispondo ridendo da quanto sono stupida "Molti meno di quanti me ne davano quando ero a Los Angeles. Pensa te che pensavano che io avessi più di vent'anni e che fossi bocciato tantissime volte. Comunque ho quasi sedici anni" continua lui unendosi alla mia risata. Arriviamo a scuola pochi secondi prima che suoni la campanella "Allora grazie. Non è un problema se mi riporti a casa vero? Ti giuro che appena prenderò la macchina non ti chiederò più nessun favore" mi supplica lui sorridendo in modo troppo tenero a cui non riesco a resistere perciò annuisco facendolo esultare felice "Grazie! Ci vediamo!" mi dice lui correndo dentro la scuola. Scuoto la testa sorridendo prima di dirigermi verso Alanis che mi guarda scioccata "Che è successo?" le chiedo senza capire ma lei mi fulmina con lo sguardo "Ti ho visto con quello. Che fai...mi prendi in giro? Sai. Odio chi si prende gioco di me" sibila lei facendomi venire i brividi ma comunque mi metto a ridere "Cucciola stai tranquilla! Quel ragazzo è solo uno che mi ha chiesto un passaggio perchè non ha ancora la macchina. Si è trasferito accanto a casa mia ieri pomeriggio. Si chiama Dennis e per lo più ha sedici anni. Troppo piccolo per me e io preferisco le belle ragazze come te" le dico sorridendo facendola arrossire dalla vergogna "Ti adoro quando fai la gelosa" continuo mentre superiamo l'ingresso senza aspettare Thomas che, come mi aveva già detto ieri, oggi non sarebbe venuto. Ci dirigiamo verso la prima ora e per caso incontriamo Dennis che s'illumina appena mi vede e mi accorgo solo ora che dimostra veramente sedici anni e non quelli che avevo pensato che avesse "Ciao Reese! Chi è la tua amica?" mi chiede lui sorridendo gentilmente anche se intravedo un pizzico di irritazione nella sua voce "Dennis lei è Alanis ed è la mia ragazza. Alanis lui è Dennis" li presento notando la luce dei suoi occhi verdi affievolirsi leggermente "Piacere di conoscerti Alanis" dice lui cercando di sorridere "Ci vediamo in giro, Dennis" gli dico mentre entriamo in classe. La lezione passa molto piano cosa che mi fa annoiare tantissimo "I miei genitori sono stati veramente felici di averti conosciuta. Dicono che finalmente ho trovato la persona giusta e mi chiedono quando conoscerò i tuoi di genitori. Io ho cercato di inventarmi qualche scusa ma hanno deciso che loro stessi vogliono conoscerli" mi dice Alanis mentre ci dirigiamo verso la seconda ora in cui abbiamo palestra "Ah. Io non ho più nessuno, Alanis. Mia sorella se n'è andata ieri sera con Gabriel e mia madre è morta. Sono rimasta sola. Ho soltanto te." le rispondo prima di entrare nello spogliatoio femminile. Non parliamo più di questo argomento per l'intera giornata nemmeno a mensa abbiamo parlato. È stata una giornata vuota, in poche parole. "Senti. Mi dispiace di avertelo detto. Ma io non sapevo nulla di quello che è successo ieri sera. Ti va se vengo da te e passiamo il pomeriggio insieme? Non cercherò di fare nulla che non ti va di fare. Farò la brava ragazza" mi dice lei mentre usciamo dalla scuola dopo la fine delle lezioni. Mi giro verso di lei e la guardo in silenzio per un po' prima di sorridere "Sei la migliore ragazza del mondo. Ti adoro troppo" le dico sollevandola per baciarla sulle labbra delicatamente facendola arrossire poiché siamo davanti a tutti. Le faccio appoggiare i piedi di nuovo per terra e scendiamo i gradini "Vieni Dennis. Ti accompagno" dico al moro che era seduto da solo nel muretto "Grazie" dice lui seguendoci in silenzio. Dennis si siede nel sedile posteriore mentre guarda il cellulare che gli illumina il viso e solleva lo sguardo solo quando parcheggio lungo il marciapiede "Eccoci. Beh se domani hai di nuovo bisogno basta chiedere" gli dico mentre prendo le chiavi di casa "Certo. Grazie" dice lui sorridendo lievemente. Alanis sta parlando al cellulare con sua madre perciò la lascio sola nel salotto mentre io salgo in camera a indossare dei vestiti più comodi "Eccomi. Mia madre ha detto che posso rimanere fino a che tu ne hai bisogno. Ne ho parlato con lei di quello che è successo ed è stata molto comprensiva. Ha detto che le dispiace molto e se hai bisogno di qualche cosa basta chiedere perchè ormai fai parte della famiglia" dice lei sorridendo prima di baciarmi sulle labbra "Grazie" dico abbracciandola forte. Ci sdraiamo sul letto e rimaniamo abbracciate per tutto il pomeriggio. "Lo sai che probabilmente non rivedrai mai più i tuoi genitori? Perchè io avrò sempre bisogno di te" le dico mentre stiamo mangiando il sushi "E io rimarrò con te allora. Per loro non è un problema. Devo solo dirglielo" dice lei sorridendo mentre afferra il cellulare che era appoggiato sul tavolino posto davanti alla TV "Davvero verresti a vivere con me? Non ti lascerò mai più andare" continuo incrociando le mie dita con le sua "Certo. Io voglio vivere con te per sempre. Sei la mia vita" risponde lei baciandomi prima di prendere il cellulare e andare in cucina dove sento che parla tranquillamente sempre con sua madre "Davvero? Oddio grazie! Ti voglio bene anche io. Ciao mamma" e detto questo la vedo correre verso di me e buttarsi tra le mie braccia "Presumo abbia detto di sì" sussurro sorridendo felice "Esatto! Domani vado a prendere le mie cose e tu dovrai aiutarmi" dice lei baciandomi. Verso le una e mezza di notte decidiamo di andare a dormire poiché domani rischiamo di non svegliarci in tempo "Poiché non hai niente con te, ti presto una mia maglietta" le dico mentre lei è sdraiata a pancia in giù sul letto "Devo mettermi per forza qualche cosa?" mi chiede sorridendo maliziosamente "No. Non credo serviranno vestiti questa notte" dico mentre poso i vestiti sulla scrivania "Davvero? Cioè. Ne sei sicura?" continua lei colpita dalla mia decisione "Si. Ne sono sicura" rispondo annuendo facendola esultare entusiasta. Mi avvicino a lei mentre mi levo la maglietta facendola arrossire "Cosa...mai vista una ragazza nuda?" le chiedo sorridendo sorpresa "No. È la prima volta per me" risponde lei in imbarazzo ma comunque inizia a togliersi la maglietta e i pantaloni. Si butta sul letto e mi guarda con un bellissimo sorriso nel viso. Mi piego su di lei appoggiandomi con le braccia sul letto e la bacio prima lentamente poi voracemente. Mi stringe con le gambe avvicinandomi a sé mentre con le mani mi tocca i capelli. La guardo negli occhi "Ti amo" le dico sorridendo prima che lei continui a baciarmi vogliosa "Ti amo" ripete mentre si toglie il reggiseno "Mmm...non so se riuscirò a fermarmi" bisbiglio corrugando la fronte. Lei arrossisce violentemente cercando di coprirsi ma le blocco le mani "Eh no. Non me le nascondi" continuo baciandola. Sento qualcuno che mi sta accarezzando i capelli perciò mi sveglio lentamente ritrovandomi appoggiata su Alanis che canticchia una canzone in una lingua straniera che non riconosco a primo impatto ma poi capisco che è Francese "Non sapevo parlassi due lingue" dico facendola sussultare spaventata "Non mi ero accorta che tu ti fossi svegliata" continua lei baciandomi sulla guancia "Dobbiamo muoverci perchè siamo quasi in ritardo. Ah. Ti ha chiamato un paio di volte Thomas. Gli ho detto cosa era successo e ha risposto che vuole parlarti di persona oggi a scuola" mi dice Alanis alzandosi per poi andare in bagno a lavarsi velocemente. Guardo l'orologio e ha ragione! Mi alzo di scatto e apro l'armadio. Scelgo un maglione beige e un jeans nero. Mi vesto in fretta e furia poi aspetto che Alanis esca dal bagno affinché mi lavi anche io. "Tieni...ti starà un po' grande ma non puoi uscire con gli stessi vestiti di ieri." dico mentre le porgo una felpa color crema che indossa sopra il suo solito paio di leggins "Sei molto sexy" continuo sorridendo prima di baciarla. Scendiamo velocemente al piano di sotto dove prendo le chiavi della macchina e quelle di casa poi ci dirigiamo a scuola. Arriviamo con qualche minuto di ritardo ma comunque la bidella ci apre il portone d'ingresso "Ci scusi" le diciamo dopo che ci ha rimproverato. L'accompagno alla sua prima ora che è differente dalla mia "Ci vediamo dopo" le dico prima di baciarla "Certo" e detto questo entra in classe sotto lo sguardo dei suoi compagni. Sorrido soddisfatta mentre mi dirigo verso la mia prima ora, trigonometria e incontro Dennis che cammina in silenzio lungo il corridoio con le cuffie all'orecchie perciò lo supero e svolto subito a destra per entrare in classe. Mi siedo accanto a Thomas che mi guarda fino a che non mi giro verso di lui che mi abbraccia forte "Mi dispiace tantissimo, Reese. Potevi chiamarmi" mi dice con le lacrime agli occhi "Non ti preoccupare. Avevo bisogno di stare da sola per una serata. Ora però sto meglio. Alanis vive con me e oggi l'aiuto a prendere le sue cose da casa sua." rispondo sorridendo felice sotto il suo sguardo sorpreso e allo stesso tempo entusiasto "Come sono felice per voi! Quando adotterete un bambino voglio fargli da padrino! E vorrò essere chiamato zio Tommy. Sono così emozionato!" dice lui ridendo come uno scemo "Ovvio che gli farai da padrino, scemo. Sei il mio migliore amico" gli dico abbracciandolo.

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