CAPITOLO SETTE

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Sono passati due mesi da quando mi sono lasciata con Alanis e sembra che tra me e Ivan stia iniziando a funzionare veramente. Però continuo a sentirmi persa senza di lei. Lei era la mia bussola che mi portava sulla buona strada ma è durato poco. Troppo poco. "Tutto bene? Ti sei abbuiata" mi fa notare Ivan mentre stiamo facendo cena "Cosa? No, non è niente" rispondo sorridendo lievemente mentre ricevo un messaggio che mi affretto a leggere poiché è di Alanis "Perdonami. Ti prego. Quando possiamo incontrarci?". Sospiro triste mentre spengo il cellulare dopo il suo sedicesimo messaggio al giorno. Finito di mangiare vado in bagno a farmi una doccia veloce poi indosso il pigiama e mi butto sotto le coperte insonnolita.

"L'hai mai vista quella casa? Io credo che sia bella al suo interno" mi chiede Alanis sorridendo mentre si dirige verso l'entrata "No. Thomas mi ha sempre detto che è pericolosa" rispondo sollevando le spalle per poi seguirla dentro. La casa è tutta ammuffita e coperta di muschio "Andiamo a vedere cosa c'è al piano di sopra" continua Alanis iniziando a salire gli scalini che prima erano di legno mentre ora sono coperti dal muschio "Fermala! Non le far fare un altro passo!" mi dice una voce nella mia testa ma non riesco a dire una parola che sento il legno spezzarsi e lei che urla spaventata. Guardo verso di lei che è stesa per terra circondata dal suo stesso sangue ma le mie gambe mi impediscono di muovermi "Alanis!" urlo senza produrre alcun rumore.

Mi sento scuotere bruscamente da delle forti mani senza riuscire ad aprire gli occhi "Ahh!" urlo spaventata mentre guardo Ivan che mi osserva preoccupato "Shh...era un incubo. Tranquilla" mi dice lui abbracciandomi forte mentre mi accorgo che è giorno. Quando il mio respiro si fa regolare lui si calma e mi bacia delicatamente. Passano settimane dopo aver fatto quel sogno strano e alquanto inquietante. Ho evitato di raccontarlo ad Ivan per non sembrare pazza ai suoi occhi "Andiamo al cinema oggi? Ho visto che è uscito un nuovo film! Parla di un bambino di nome Harry che scopre di essere un mago! Dicono che sia bellissimo come film" dico ad Ivan mentre lo aspettavo fuori da scuola ignorando le occhiate degli altri studenti e dei loro bisbigli "Certo! A scuola ne parlano tutti" risponde lui avvolgendomi le spalle "Evviva! Prenderemo anche i popcorn!" continuo euforica facendolo ridere. Arriviamo all'orario di andare al cinema ma ancora non sono pronta "Reese faremo tardi" mi fa notare lui entrando in camera "Lo so! Mi tiri su la cerniera? Grazie. Ora sono pronta" dico prendendo la mia borsa a tracolla. Ho deciso di indossare un semplice vestito nero senza le spalline che mi arriva sopra il ginocchio e un paio di stivaletti con il tacco "Sei bellissima comunque" mi dice lui mentre saliamo sulla macchina "Grazie. Anche tu" gli dico facendolo sorridere. Ivan indossa una camicia bianca con i primi quattro bottoni aperti che mostrano i suoi bellissimi tatuaggi e un paio di jeans grigi. Arriviamo giusto in tempo per comprare gli ultimi posti che sono anche i migliori perchè si trovano in mezzo alla sala "Buona visione" ci dice la cassiera sorridendo gentilmente. Dopo aver preso i popcorn ci sediamo nei nostri posti e aspettiamo che inizi la proiezione del film "Come sono emozionata! È da quando ero bambina che non ci venivo al cinema" dico mentre mastico alcuni popcorn sotto il suo sguardo sorpreso "Fammi capire. Tu non sei mai venuta in un cinema? Povera la mia bambina!" dice lui con un tono scherzoso facendomi ridere ma m'interrompo appena le luci si spengono. Il film si dimostra bellissimo ed entusiasmante. Mi sono immedesimata tantissimo in Hermione che mi ha fatto ridere tantissimo nonostante ci fosse sempre qualcuno che mi diceva di fare silenzio "È stato il più bel film che abbia mai visto in tutta la mia vita!" dico euforica mentre ci dirigiamo verso la macchina "Lo credo anche io. È stato veramente bello. Poi gli effetti sono fatti benissimo" dice Ivan sorridendo tranquillamente. Annuisco e guardo fuori dal finestrino mentre Ivan mi porta a cena fuori in un posto che non mi ha voluto descrivere ma dice che rimarrò senza parole. Mentre sta guidando vedo che rallenta lungo la strada per poi prendere dalla tasca una benda nera "Ti fidi di me?" mi chiede sorridendo emozionato. Annuisco e chiudo gli occhi poi lui mi avvolge la benda attorno alla testa "Non te la togliere" continua lui mentre continua a guidare. Dopo altri minuti si ferma e spenge il motore poi lo sento scendere e aprirmi lo sportello "Dammi la mano" mi dice mentre sento il rumore di onde e l'odore irriconoscibile dell'oceano. Cammino lentamente lungo un vialetto che sembra fatto di ciottoli fino a quando non si ferma "Siediti" continua aiutandomi a sistemarmi sulla sedia. Rimane in silenzio per qualche secondo poi mi toglie la benda. Mi guardo intorno rimanendo scioccata da dove sono: mi trovo in cima ad una scogliera in cui le onde si infrangono rumorosamente "Wow...non so che dire" sussurro a bocca aperta facendolo ridacchiare soddisfatto "Te l'avevo detto che saresti rimasta senza parole". La cena è fantastica soprattutto perchè è a base di pesce e io lo adoro "Non riesco a mangiare più niente. Sono sazia" dico mentre bevo un bicchiere di vino bianco "Neanche io ce la fo più. Sono veramente pieno. Andiamo?" mi chiede alzandosi allungando una mano verso di me che stringo forte per paura che tutto questo possa scomparire perchè frutto di un sogno. Quella sera lo facemmo per la prima volta. Mi sveglio rilassata più che mai con accanto Ivan che mi guarda tranquillamente con un grande sorriso tra le labbra "Sei bellissima quando dormi" mi dice abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio prima di sentire il mio cellulare che squilla perciò sono costretta ad alzarmi per vedere il nome di Alanis sullo schermo "Reese? Dove sei? Sono davanti a casa tua ma ci vive un altra famiglia." mi chiede lei nel panico totale "Sì scusa. Non vivo più lì. Mi sono trasferita. Posso sapere il perchè sei venuta a casa mia?" le chiedo a mia volta mentre il suo respiro si fa più regolare. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo mentre sento che sta camminando nel parco davanti casa "Volevo sapere perchè non sei venuta a scuola. Io...mi manchi. Lo ammetto. Sono stata stupida a lasciarti andare. Ti prego. Dimmi dove sei che voglio vederti" mi chiede mentre sento che le trema la voce "Io...ora vengo. Aspettami al parco che ti porto in un luogo e parliamo" le dico prima di chiudere la chiamata. Mi giro verso Ivan che mi guarda sospettoso "Dove vai?" mi chiede infatti facendomi sorridere perciò mi avvicino a lui e gli dò un bacio sulla guancia "Devo parlare con Alanis. Ritorno per cena" rispondo per poi iniziare a cambiarmi davanti a lui che osserva ogni mia mossa facendomi arrossire leggermente "Sei bellissima" sussurra prima che esca dalla camera. Prendo le chiavi della macchina e mi dirigo verso il parco dove la trovo seduta su una panchina "Sali" le dico aprendo il finestrino senza scendere. Lei ubbidisce senza dire nulla per tutto il tragitto ma ad un certo punto sbuffa irritata "Dove mi porti? Non ti ho chiamata per farmi scarrozzare per tutta la città" sbotta sollevando un sopracciglio facendomi sorridere "Tranquilla. Stiamo andando nel luogo dove ci trovavamo io e Thomas quando volevamo parlare in privato. Era il nostro posto segreto" rispondo svoltando bruscamente nel solito vialetto a me familiare. Alanis guarda fuori dal finestrino fino a quando non mi fermo "È qui che vi trovavate? In una casa abbandonata e che probabilmente cade a pezzi?" chiede acidamente irritandomi "Sì. Vieni". Mi avvio verso il cespuglio spinoso e la aiuto a scavalcarlo sollevandola per i fianchi. Atterro in piedi accanto a lei e mi siedo sull'altalena seguita a ruota da Alanis "Ti amo, Reese" dice lei dopo qualche minuto di silenzio. Mi giro verso di lei che arrossisce violentemente e si alza in piedi per poi sedersi sulle mie gambe facendo cigolare di più l'altalena "Ti amo" ripeto prima di baciarla. Sorridiamo sempre con le labbra unite "Siamo pazze" sussurro accarezzandole la schiena "L'hai mai vista quella casa? Io credo che sia bella al suo interno" mi chiede lei dopo che ci siamo allontanate per respirare "No. Thomas mi ha sempre detto che è pericolosa" rispondo sollevando le spalle mentre vedo che si dirige verso l'entrata posteriore "Dai vieni" insiste lei sorridendo tranquillamente. Mi alzo e la seguo mentre un brutto presentimento nasce in me. Nel piano terra c'è una piccola cucina dove ci sono i topi sui mobili ammuffiti e da cui si accede anche alla sala in cui c'è un divano coperto dal muschio. Vedo Alanis che sta salendo le lunghe scale che sembrano essere resistenti ma appena appoggia piede sull'ultimo scalino questo cede. La situazione si svolge davanti ai miei occhi così velocemente che non posso fare nulla. Alanis cade da un altezza di due metri e sbatte la testa sul tavolo di legno rimanendo immobile davanti a me. Rimango paralizzata dal terrore mentre vedo formarsi, sotto il corpo della ragazza che amo, un enorme pozza di sangue che impregna la moquette verde "Alanis! Svegliati! Ti prego! Non lasciarmi! Oddio! No!" urlo mentre cerco di svegliarla, invano. Prendo il mio cellulare e con le mani sporche del suo sangue compongo il numero della polizia e dell'ambulanza "Vi prego fate il più velocemente possibile!" dico mentre inizio a piangere accanto al suo corpo inerme. Sempre sotto shock compongo il numero di Ivan che arriva da me dopo la polizia "Reese! Che è successo?!" mi chiede preoccupato correndo verso di me come una furia osservando i miei vestiti sporchi di rosso "I-io non ho potuto fare nulla! Eravamo venute qui per parlare e sistemare la nostra vecchia relazione. Alanis ha insistito nel voler entrare in casa anche se le avevo detto che era pericoloso...l-lo scalino ha ceduto e lei è caduta sbattendo la testa! Oh mio dio! M-mi dispiace tantissimo!" dico piangendo disperatamente tra le sue braccia che mi avvolgono forte "Non è colpa tua. Si risolverà tutto" mi dice lui baciandomi la testa in modo affettuoso "Signorina. Mi dispiace ma non ce l'ha fatta. Ha avuto un'emorragia cerebrale e un grumo di sangue ha raggiunto il cuore fermandolo. Non c'era niente da fare" mi dice un medico che era venuto con l'ambulanza "Contatterò personalmente la sua famiglia" dice Ivan annuendo. L'ambulanza e la polizia portano via il corpo di Alanis impedendomi di vederlo un ultima volta poiché non sono un familiare. Ritorniamo a casa rimanendo in silenzio mentre io continuo a piangere silenziosamente. Ivan mi accompagna in camera dove mi aiuta a togliermi i vestiti compreso l'intimo per ripulirmi dal sangue "Io ritorno tra un po'. Vado a parlare con la famiglia di Alanis" mi dice lui dopo essersi accertato che stia bene "V-va bene" rispondo annuendo con la scena di prima impressa davanti agli occhi.

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