Mi alzai e tornai nel punto piú buio della grotta dopo essere stata alcuni minuti accanto al mio ragazzo, come finalmente lo potevo chiamare, a guardare la luna.
Le ore passavano e la mia stanchezza aumentava ogni minuto di piú, avevo bisogno di riposarmi.
Mi stesi sul freddo terreno e coprí le spalle con la giacca di Nash prima di sprofondare in un sonno profondo.
"Bek, Bek svegliati, è Natale."
Aprí gli occhi e mi ritrovai stesa sul letto, ma non il mio letto, quello di un altro luogo.
Le pareti della stanza erano lilla con decori floreali sul soffitto e un lampadario di cristallo al centro.
La luce era accesa e grazie a questo potevo scorgere l'armadio in legno addossato al muro destro, la scrivania in ciliegio e i numerosi quadri che adornavano le pareti. Vi erano raffigurati fiori, alberi e paesaggi astratti che sembravano provenire da un universo parallelo.
Voltai la testa verso sinistra e notai un'unica foto appesa alla parete. Raffigurava me e Nash stesi su un prato mano nella mano, stavamo sorridendo ed era una bellissima giornata di quella che sembrava primavera inoltrata.
Smisi di ragionare quando venni distratta dalla stessa voce che mi aveva chiamata prima proveniente da dietro la porta.
"Alzati Bek, dobbiamo scartare i regali."
Nash.
Piú che sorpresa ero sconvolta, io e Nash, nella stessa casa?
Mi alzai dal letto e aprí la porta rivelando davanti ai miei occhi uno stretto corridoio che conduceva ad una scalinata in discesa alla cui fine un Nash in maglione rosso con decori natalizi mi attendeva.
Era un sogno? Perché in quel caso non mi sarei voluta svegliare per nessun motivo.
"Oh la mia principessa si è alzata!" disse lui con un sorriso stampato sulle labbra.
Io avanzai e gli lasciai un bacio veloce, sapeva di cannella, come quei biscotti che si mangiano nel latte durante le fredde mattinate d'inverno e non era solo un'impressione, era come se ne avesse davvero mangiato uno e guarda caso, la scatola era sul tavolo aperta.
"Muoviti" disse invitandomi a seguirlo fino ad arrivare vicino all'albero di Natale.
Ci sedemmo davanti al piccolo abete decorato con gingilli rossi e luci colorate, con una grande stella dorata che brillava sulla punta. Ai suoi piedi si trovavano due pacchi regalo incartati con carta lucida ed ornati da nastri di raso rossi e verdi.
Nash ne prese uno in mano e me lo porse, io andai subito in panico non sapendo se avevo un pacchetto per lui ma mi tranquillizzai vedendo che il regalo chiuso dal nastro verde portava un biglietto con la scritta "Per Nash" nella mia grafia.
Lo afferrai e glielo porsi ricevendo un ampio sorriso come reazione.
Entrambi iniziammo a scartare i pacchetti ed io, appena tolta la carta, notai una piccola scatola quadrata al suo interno; la aprí e svelai ai miei occhi un paio di orecchini d'oro a forma di cuoricino. Erano stupendi, i gioielli piú belli che avessi mai visto, anche perchè me li aveva regalati una persona speciale.
Nash aveva ormai liberato completamente dalla carta il suo regalo quando alzai gli occhi e scoprí di avergli regalato una sciarpa e un cappellino abbinato.
Mi sorrise e venne ad abbracciarmi avvolgendo entrambi i nostri corpi con la sciarpa per poi indossare il cappellino e guidarmi verso la porta ancora legata a lui.
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The Crash || Nash Grier
FanfictionUna festa misteriosa dalla quale nessuno ha mai fatto ritorno, un invito per quella festa. Accetti o rifiuti?