Maschera di raso

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MASCHERA DI RASO🎭

Mura silenziose
intorno alla mia vita.

Maschera stretta
e imprigionante.

Strade faticose
sempre in salita.

Maschera pesante
di ragazza danzante.

Fuori, se mi guardi
percorro una via.
Ma dentro sono persa,
così io mi sento.

Nuoto nel mare
della malinconia
giocando a nascondino
con le onde di una vita
che mi è stata portata via.

Anima strappata.
Vita derubata.

È così che ho vissuto
senza conoscermi.
Guardandomi allo specchio
senza riconoscermi,
dimenticata da me stessa.

Non mi accorgevo di esistere.
Mi riflettevo senza appartenermi.

Ma chi sono io
è questo che non so.

Vivendo
mentre non sto esistendo.
Respirando
mentre non sto essendo.

Vivere senza esistere
e respirare senza essere
si può.
Ne sono prova vivente.

Quelle parti
quel teatro
quel mondo danzato
è stato per me
un interminabile baratro.

La finzione risucchiò
la verità del mio cuore
fino a farmi dimenticare
il mio vero rumore.

Vivevo a ritmo di un altro battito di cuore
non il mio.

Un palco temporaneo
a me estraneo
si appiccicò al mio corpo,
ergendo sbarre di legno
intorno ai miei sogni
fino a divenire prigione.
Mura di specchi davanti
alle mie scelte.

Mi specchiavo
e vedevo riflessi
di una prigioniera
talmente imprigionata,
da dimenticare il desiderio
di essere liberata.

Gesso sbriciolato
reso polvere
mi ha accecato.

Sbarre senza alternative
Specchi con forme riflesse ossessive.

Chiusa
morente
immersa in una realtà
finta e apparente.

Guardavano il mio guscio
e sorridevano
senza accorgersi che
io dentro piangevo.

Tutti mi guardavamo
ma nessuno mi vedeva.

Tutti sapevano
eppure nessuno che mi conosceva.

Era più facile una pacca sulla spalla
"Ce la farai!"
Piuttosto che immergersi in quell'oscuro abisso
insieme a me.

Ci fu un giorno che la mia essenza
finì l'acqua degli occhi
nel morire.

Il cuore ha smesso di respirare
i miei muscoli non vogliono più lottare.
Soffro.
I miei tendini gridano
mentre i miei piedi sanguinano.

Per gli altri era bravura
dentro di me pura tortura.

È possibile che del mio cuore
nessuno si sia preso cura?

È possibile che nessun anima
si sia accorta
che in mezzo a quelle montagne di raso rosa
io fossi quasi morta?

I polmoni viventi
della mia autenticità
ormai erano spenti.

Quotidianità soffocante.

Ogni impegno mantenuto
una corda logorante
che mi stringe.

Sogni a me stranieri
rincorsi in gare infinite
che mi hanno sfinita

rendendomi estranea
a me stessa
davanti a quelle mura
di specchi.

Obiettivi inseguiti
con la speranza
di frantumarmi lungo il tragitto
pur di non raggiungere la meta.

Sognare di scappare
a perdifiato,
dalla parte opposta
di un traguardo
mai amato.

Sognare un giorno
l'ultimo saluto
a quel sogno mai voluto.

Ed è così
che desiderai non vivere
pur di smettere di sopravvivere
a una vita
non mia.

Grazie al cielo
la Vita mi ha salvato.
E grazie a lei il mio cuore
oggi ho ritrovato.

Ora so chi sono
ora so che la Vita è un dono.

Volo libera per sempre
scrivendo la mia favola
eternamente.

~Lafavoladelcielo.
30/4/20. 14,26

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