Premessa. Per scrivere questa storia mi sono ispirata alla favola di "Rosaspina", meglio conosciuta come "La bella addormentata nel bosco". Questo è un mio PERSONALISSIMO prequel (Ludovica è quella che tutti noi conosciamo come Malefica)
Virginia e Ludovica erano diventate amiche quasi per caso. Si erano conosciute un giorno sulle rive del fiume vicino al bosco. Virginia aveva circa dieci anni ed era appena sgattaiolata via dalle grinfie della sua governante e si era diretta verso il bosco quando, vista la lucentezza dell'acqua, volle provare a lanciare dei sassi per farli saltare sulla superficie, ma senza risultati.
"Se continui così non ci riuscirai mai", disse all'improvviso una voce.
Si guardò intorno ma non vide nessuno.
"Alza la testa", continuò quella voce. Coprendosi gli occhi con le mani per proteggersi dal Sole, vide tra le fronde degli alberi al di là del fiume una figura scura seduta su un ramo.
"Chi sei?", chiese Virginia.
Quella figura scese giù dall'albero e si mise proprio davanti a lei. A dividerle solo il fiume. Era una bambina come lei ma esattamente l'opposto di lei.
I capelli erano bruni e raccolti in una treccia lunghissima, poi aveva un vestito nero che arrivava poco più su del ginocchio. La vita gliela stringeva una cintura con attaccato un pugnale, gli occhi nerissimi.
"Per far rrimbalzare i sassi, devi prendere quelli più piatti e poi tirarli in modo che siano paralleli alla superficie del fiume, così" e mentre lo diceva prese un sasso lì vicino e lo tirò. Dopo aver fatto dieci salti questo rotolò ai piedi di Virginia che era rimasta senza parole.
"Dai,, prova tu". Virginia non se lo fece ripetere. Prese un paio di sassi e cominciò a provare. Niente. Riprovò. La sua spettatrice era immobile oltre l'acqua. Dopo cinque sassi abbondanti ci riuscì.
"Brava!", le disse l'altra bambina.
"Mi hai insegnato tu, non ce l'avrei fatta senza di te, grazie!"
"Virginia!", si udirono delle grida che venivano proprio nella loro direzione.
Virginia sapeva che doveva andare e disse all'altra bambina: "Ci vediamo domani?"
"Sì", le rispose. Virginia stava per andare quando sentì dire "Mi chiamo Ludovica".
Le due bambine iniziarono così ad incontrarsi sulla riva del fiume tutti i giorni, non solo a giocare, ma anche a parlare, a raccontarsi storie.
Ben presto però, capirono che i loro destini si sarebbero separati. Virginia era la giovane principessa del Regno delle Sette Rose, Ludovica era la figlia della strega della foresta che aveva la fama di essere molto cattiva e quindi anche a Ludovica sarebbe toccata la stessa sorte.
Le bambine si fecero ragazze e poi donne ma continuarono a vedersi sulla riva del fiume. Un giorno, però, Virginia arrivò in lacrime dicendo che si sarebbe sposata e il re , suo padre, non voleva che si vedessero ancora per non fare cattiva impressione sul suo futuro genero.
Ludovica le disse di non preoccuparsi, perché l'avrebbe portata sempre nel cuore.
Passarono gli anni e Ludovica, diventata la nuova strega della foresta, seppe che Virginia e il re non riuscivano ad avere figli e soffrivano, così decise di fare una cosa per loro.
Chiamò uno dei suoi sudditi dell'acqua, un gambero, e gli disse "Quando la regina si farà il bagno, le dovrai dire che il suo desiderio sarà esaudito".
Scrisse poi una lettera:
"Cara Virginia,
Come ti avevo detto, non ti ho mai dimenticata. Mi mancano le nostre chiacchierate, i nostri giochi, le nostre storie. Non mi hai mai chiesto nulla anche se sapevi delle mie doti magiche. Non mi hai mai allontanata anche se sapevi che ero una strega. Mi hai regalato la più bella delle magie: l'amicizia. Per questo, voglio farti un regalo.
Tra pochi giorni, ti manderò qualcuno a dirti che il tuo più grande desiderio si è avverato.
Tua, Ludovica"
Diede la lettera ad un corvo con l'ordine di portarla alla regina. Il corvo volò via verso il castello ma poco prima di arrivare un cacciatore lo colpì e cadde in un roseto proprio sotto la finestra della regina. Quella sera piovve e la pioggia si portò via la carta, l'inchiostro e le parole di Ludovica.
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Una serie di (s)fortunati racconti
Short StoryRacconti dal finale incerto. (in progress)