Era nella merda fino al collo. Come poteva dirgli che lui non sapeva nulla di filosofia e che non seguiva neanche quel corso a scuola?
Doveva improvvisare.
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"Dai! Non deve essere poi così complicato!"
Jungkook stava cercando di auto-convincersi, ma la verità era che non ce l'avrebbe mai fatta.
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"Certo che sembri messo peggio di me in filosofia"
Jimin e Jungkook erano nella camera del ragazzo dai capelli arancioni, alle prese con il libro di filosofia.
"Emh, forse sono solo un po'... arrugginito"
"Ah, non preoccuparti. Finiamo questo capitolo e poi basta per oggi"
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"...quindi se la prof deve ancora finire il giro delle interrogazioni non potrà chiamare me domani... giusto? Jungkook mi stai ascoltando?"
Il moro si risvegliò dai suoi pensieri, stava fissando indiscreto il volto concentrato di Jimin, che gli sembrava ancora più tenero del solito.
"E-emh sì certo" Jungkook sbatté più volte le palpebre e cominciò a balbettare qualche parola sconnessa.
"Non ne ho idea, Jimin. Sai com'è fatta la prof Kim... Se le gira potrebbe pure interrogare un alunno di un'altra classe"
"Ah, quella è pazza sul serio" Jimin roteò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente.
"Comunque devo proprio ringraziarti, finalmente ho capito qualcosa di filosofia" Il ragazzo gli rivolse un enorme sorriso a trentadue denti e i suoi occhi scuri scomparvero in due mezzelune adorabili.
Jungkook avrebbe voluto baciarlo in quel momento.
"Umh, non ho fatto niente di che" E quello che disse Jungkook non era altro che la verità. Lui di filosofia ne sapeva quanto il suo pesce rosso. Ma era felice di essere stato d'aiuto a Jimin, almeno come supporto morale.
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E Jungkook in quel momento capì di essere completamente perso per quel ragazzo. Era talmente preso da lui che se gli avesse chiesto di scalare l'Everest per lui, Jungkook sarebbe corso a farlo.
