Il canto di una cicala lontana mi risveglia. Gli steli d'erba mi accarezzano leggermente le gambe e le braccia nude. Il sole splende nel cielo, ma non mi accieca: mi sollecita dolcemente, riordandomi che è cominciato un nuovo giorno.
Scosto con l'indice una lunga ciocca bionda che mi copre il viso.
Quasi quasi mi vengono in mente i versi di Goethe:
"Su ogni cima è pace, in ogni chioma senti appena un alito. Nel bosco, anche gli uccellini, tutto tace..."
Già, la pace. L'equilibrio, la mia armonia. Mi alzo lentamente e, prima di entrare in casa, vado dalle mie amate rose: sono bianche, bianchissime, immacolate.E sono anche così, hmmm, profumate.
Ma adesso devo andare. Lui mi aspetta. Apro dolcemente la porta e, lui è già lì, sorridente.
-Buongiorno piccola mia.
Gli sorrido anch'io amabilmente.
-Buongiorno tesoro.
Mi abbraccia e mi bacia delicatamente la fronte.
-Anche ieri hai fatto tardi... Ti ho aspettato fino alle tre di notte, ma poi ho ceduto: ero così stanca, ma volevo anche stare un po' con te.- gli dico mentre gli servo la colazione.
-Scusami, mi hanno trattenuto a lungo, c'era così tanto lavoro da sbrigare.- si giustifica, con quel viso così innocente.
-Tranquillo.
-Non penserai di certo che...
-Oh no! Assolutamente! - lo rassicuro in fretta. - Mi fido di te. Mi hai detto che quella era acqua passata...
-Infatti. E' stato un errore... ma un errore che non ricapiterà più. Te l'ho promesso. Lo sai che nel mio cuore c'è posto solo per te.
-Tesoro... Lo sai che ti amo?
-Certo! E ovviamente anch'io.
Lo lascio finire di mangiare e appena termina, gli dico:
-Amore, vieni con me. Voglio mostrarti una cosa.
-Cosa?
-Vedrai. Seguimi.
Lui si arrende e con un sorriso mi segue. Lo porto in giardino fino alle mie rose.
-Guardale - lo invito, facendolo inginocchiare davanti ad esse.
-Sono stupende, - mormora ammirato.
-E senti quanto profumano. - gli sussuro.
Lui affonda il suo naso nei fiori.
Le rose ipnotizzano anche lui.
-Hmmm...
-Aspettami qui! - gli dico. Lui non si muove di lì, perso com'è dal loro piacevole odore. Ma io non mi allontano di molto, devo solo prendere... ah, eccola!
Il mio regalo, per lui. Sapete, oggi è il nostro anniversario!
Ritorno subito da lui, con il dono nascosto dietro la schiena.
-Amore! - lo chiamo, pimpante.
-Renèe...- si volta verso di me.
Il suo volto si trasforma in un attimo: c'è orrore nei suoi occhi.
-Buon anniversario! - gli auguro, con l'ascia alta stretta tra le mani.
Tutto. Così veloce, così... perfetto.
La testa mozzata rotola sul prato. Il suo corpo senza vita si contorce in preda agli ultimi spasimi. Dal suo collo il sangue zampilla sulle mie amate rose, che si tingono del mio colore preferito, il rosso.
-Verme schifoso, quante volte ti ho detto che a me piacciono le rose rosse?! Quelle bianche piacevano a quella puttana, quella con cui ti ho visto anche ieri sera.

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Things and Thoughts. My horror stories.
HorrorQuesta è una raccolta di storie scritte di mio pugno, e proprio per questo spero vengano apprezzate. Buona lettura ♡