Mancava un mese.
Mancava una settimana.
Mancavano tre giorni.
Mancavano due giorni.
Mancava un solo giorno.
Posso già sentire sulla mia lingua biforcuta il sapore della tua ansia...
Mancavano sei ore.
Poi cinque.
Quattro.
Tre.
Stai tremando?
Bene, sto già iniziando a divertirmi.Mancavano due ore.
Mancava una sola ora.
Adoro il modo in cui ti guardi intorno.
Adoro il modo in cui l'attesa ti innervosisce.Mancavano cinquanta minuti precisi.
Mancavano tre quarti d'ora precisi.
Tra poco potremo divertirci insieme...
Non sei felice?
Non vedi l'ora di vedermi?Mancava solo mezz'ora.
Troppo poco tempo, sapendo che...
Dei passi risuonano nel corridoio.
Dei brividi mi scuotono, mi accorgo solo ora di sudare freddo.
Afferro la candela con la mano tremante e mi affaccio oltre l'uscio.
"Sei già arrivato?!"
Sorprendo me stesso per il tono troppo alto di voce che ho usato.
Improvvisamente mi colpisce un capogiro.
"Rilassati" mi impongo, mentalmente.
Non puoi fare assolutamente nient'altro.
Conosci un solo umano che è stato capace di fermare lo scorrere del tempo?Mi siedo sul bordo del letto, tenendomi la testa fra le mani, massaggiandomi le tempie con le dita.
Le assi del pavimento scricchiolano.
Alzo gli occhi all'istante.
Ma non vedo nulla, se non un'intera stanza in penombra.
Poi qualcosa attira la mia attenzione:
10 minuti.
L'orologio segna le 23:50.
Mancano solo dieci minuti.
Lo sconforto mi assale.
Calde lacrime percorrono le mie guance,
il mio viso pallidissimo si contorce in una smorfia carica di terrore,
le mie mani e il mio fin troppo esile corpo tremano ininterrottamente.
Sto per avere un orgasmo, lo giuro.
Una risata spaventosa riecheggia ovunque.
Manca poco, mio piccolo agnellino.
Il sacrificio è quasi pronto.Ormai in preda al delirio scatto in piedi e giro in tondo per tutta la stanza, respirando a fondo, ma è inutile, i miei polmoni non vogliono aprirsi, cercando di controllare i battiti troppo accelerati, ma è inutile, il mio cuore non vuole rallentare.
"Calmati, CALMATI!"
Urlo contro me stesso, parole rassicuranti, il tono per niente rassicurante.
Guardo l'orologio.
Tre minuti.
Solo tre minuti.
Mancano solo tre minuti a mezzanotte.
Le mie urla riempono la stanza.
Strappo intere ciocche di capelli dalla mia testa.
Mi graffio il viso con le mie unghie ora insanguinate.
Cado a terra in ginocchio.
Urlo.
Sanguino.
Scalcio come un forsennato.
La mia gola si logora,
le corde vocali si consumano.
Perdo totalmente la ragione.
Un minuto.
Mi alzo barcollando, correndo come un pazzo.
Giungo davanti ad un muro:
lì sbatto ripetutamente la testa.
Una volta.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Perdo l'equilibrio e cado a terra con un tonfo.
I miei occhi velati di lacrime, fissano il soffitto.
Respiro affannosamente, un dolore lancinante invade la mia fronte.
Porto le dita su di essa e le senti inumidirsi. Il sangue rosso vivo le macchia, le dipinge di quel colore sublime che adoravo vedere sulle mani, sui miei vestiti.
Sul mio coltello.
Sulle mie vittime.
Sei perfetto.
Lo sguardo perso, dilaniato dall'orrore e da una violenza primordiale, vaga di lì, si sposta di qua...
Finché non incontra uno specchio.
Osservo a lungo il mio riflesso, il mio corpo abbandonato sul pavimento, la ferita aperta che mi cinge la testa come una corona di spine.
Sospiro, lasciando solo tanto vuoto nel mio petto.
Chissà che ore sono...
23:59:30
È quasi ora...
Mi alzo a fatica, arrancando verso lo specchio.
23:59:59
Solo tanta rassegnazione,
davanti al crudele destino.
La candela si spegne.
Il buio mi avvinghia nelle sue letali spire.
Un gelido sussurro raggiunge le mie orecchie.
-Voltati, se puoi ancora vedermi...
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Things and Thoughts. My horror stories.
HororQuesta è una raccolta di storie scritte di mio pugno, e proprio per questo spero vengano apprezzate. Buona lettura ♡