Things and Thoughts. My horror stories.

Le lacrime di Dante.

Che ne è stato della mia vita?

Vita? 

Potrei ancora definirla tale?

... avevamo detto,

"finchè non saremo morti".

E tu?!

Te ne sei andata, mi hai abbandonato!

Cara mia Beatrice, sei così lontana al punto da temere che tu non possa sentire le mie parole.

Cara mia Beatrice, abbiamo vissuto sotto lo stesso cielo, 

ma adesso, non è più così.

Il tuo cielo è un altro, è fatto di pietre e terra ormai infeconda,

la pioggia la annega, il sole la disidrata.

Forse tu non lo sai, ma anche il mio cielo è diverso:

non è più fatto di incorruttibile etere, ma di un buio malvagio,

fronde nodose e rami bitorzoluti,

fiori ormai morti e frutti peccaminosi.

Dove sono finito, santo Dio?

"Questa è la Selva Oscura" risponde una voce dietro di me.

Pier delle Vigne muove le sue labbra di legno, pronunciando nefaste parole.

"L'Inferno non è necessariamente quello che sta sotto i tuoi piedi."

"Mi hanno detto in tanti che l'Inferno non è necessariamente fatto di fiamme e lingue di fuoco." sussurro io.

"L'Inferno è popolato solo da umani." sottolinea lui.

"Il cielo dell'Inferno può anche essere stellato." sentenzia un'altra voce.

Un uomo dalla lunga e candida barba mi appoggia una mano sulla spalla.

"Sei tu, Virgilio?" chiedo, senza più fiato.

"Credo che tu ormai abbia capito che non devi oltrepassare soglie mai oltrepassate, varcare porte ultraterrene, calpestare sentieri su cui sono impresse orme che vanno in una sola direzione."

Lo guardo, le mie mani iniziano a tremare, il cuore a palpitare irregolarmente.

"Non ce n'è alcun bisogno."

Le mie gambe improvvisamente sembrano vacillare.

"I demoni non hanno più corna, le arpie non hanno più ali. Hanno costruito case, regni e imperi. Percorrono la tua stessa strada, leggono le tue poesie, ridono dei tuoi lamenti."

I miei occhi si riempono di lacrime.

"Credi di aver ancora bisogno della mia guida per esplorare l'Inferno che è il mondo?"