Capitolo 1

44 10 0
                                    

Ermal Meta
Prima di lasciarmi alle spalle la mia casa a Milano corsi ad abbracciare mia madre e i miei due amati fratelli: Rinald e Sabina.
La padrona di casa era intenta a tagliare le verdure per preparare il pranzo, consapevole che non sarei stato presente, non solo quel giorno ma per un intero anno. Quel giorno di fine dicembre ero in procinto di partire per la Liguria, più precisamente alla volta della città di Sanremo. Lì avrei frequentato il grande college per gli artisti emergenti, avrei studiato tanto, ero pronto a tutto pur di ottenere l'ambito premio finale: essere ammesso al Festival di Sanremo 2016.
Guardai il calendario e l'orologio: 30 dicembre 2014 ore 9 in punto, radunai tutta la mia famiglia e dissi loro <<bene, è ora di salutarci. Statemi bene, tornerò l'anno prossimo e, se tutto va bene, anche con un leoncino d'oro>> e sorrisi. Mamma commossa mi strinse forte << figlio mio ricordati che ogni cicatrice che ti ritrovi non è nient'altro che una mappa dei tuoi ricordi. Hai lottato con tutto te stesso per vivere di musica ed ora sei ad un passo dal realizzare il tuo sogno. Non mollare Ermal e fai vedere al mondo chi sei>> la sua voce era rotta dal pianto di commozione. La abbracciai di nuovo e poi fu il turno di mio fratello maggiore <<Ermal daje spacca tutto >> e Sabina <<mostra i colori della tua anima con le tue meravigliose poesie>>
Abbracciai tutti un'ultima volta e chiusi la porta dietro di me.

Arrivato al grande aeroporto di Malpensa feci controllare tutti i miei bagagli ed arrivai all'imbarco 10 minuti prima: mi sedetti in sala di attesa e mandai un messaggio alla mia famiglia

Me:
Sto quasi per imbarcarmi. Ci rivedremo presto, vi amo con tutte le mie cellule. ❤️

Salii nel grande aereo e misi le cuffie: la voce pacata dei Radio Head mi rilassava e chiusi gli occhi. Dopo circa un paio d'ore aprii gli occhi e il comandante annunciò l'atterraggio: misi la cintura di sicurezza e sospirai profondamente.
Il mio viaggio verso il palco più importante d'Italia era ufficialmente iniziato.
Uscito dall'aeroporto mi diressi subito al teatro Ariston per completare l'iscrizione: venni accolto da una giovane donna alta, bionda platino e tutta truccata <<Buongiorno, dovrei finalizzare l'iscrizione per il prossimo anno, sono Ermal Meta. >> dissi pacamente. Lei alzò lo sguardo dai moduli, mi squadró da capo a piedi e sbuffò rumorosamente <<ah sì tu, ecco metti una firma qui ed è fatto>> rispose con una tale svogliatezza. Notai che c'erano altre due ragazze more e truccate allo stesso modo che lanciavano alla bionda dei sorrisetti e delle piccole risatine, dopo che mi allontanai le sentii sussurrare tra loro << ma chi è l'albanese? Ah ah ah ah lui andrà fuori il primo giorno, sicuro raga. Non sa neanche bene l'italiano, dove pensa di andare? A Sanremo? Ma questo sta fuori! >> disse la bionda. La mora rispose <<lo manderanno via a calci nel sedere quando i professori leggeranno sulla sua carta di identità da dove viene. Questo è il festival della canzone italiana, non albanese. Farebbe meglio a ritirarsi da solo, fa meno brutta figura. Che sfigato >>

Quelle parole mi colpirono duramente: avete presente quando siete colpiti nella vostra parte più fragile? Sentite un dolore al cuore? Ecco sentii proprio quello. Mi fecero tanto male, che stavo quasi per piangere: come può essere la gente così bastarda e con questa cattiveria gratuita? Ma lo sanno cosa vuol dire rispetto? Credo che quella voce non ci sia nel loro vocabolario mentale.
Per fortuna venni distratto da un ragazzo moro con degli occhiali da sole che si sedette vicino a me e poggiando una mano sulla mia spalla mi disse piano <<ciao Ermal, vieni ti accompagno ai dormitori e ti aiuto a disfare le valigie. A quanto pare staremo nella stessa camera ed io sono onorato di stare con un artista come te >>
Alzai lo sguardo e domandai << come fai a conoscermi? E chi sei? >> l'altro con un sorriso si tolse gli occhiali e disse <<io sono Francesco Gabbani e ti conosco da Sanremo 2010 quando ti presentasti con La Fame di Camilla con il brano Buio e Luce. Già si vedeva il tuo talento. >>

Il College Sanremese Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora