Capitolo 5

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A mezzanotte in punto ci scambiammo gli auguri di buon anno, ma anche per questa avventura nel college più prestigioso di tutta Italia. Tra quattro giorni sarebbero iniziate le lezioni ed alla fine di ogni mese avremmo dato gli esami, uno per ogni materia.
Tornato a casa lessi i messaggi che mi mandarono mia madre e i miei fratelli:

Mamma:
Buon Anno figlio mio e tanti auguri per questa splendida esperienza,  è la giusta occasione per farti notare nel mondo della musica una volta per tutte! 😘❤️

Me:
Grazie mamma Buon Anno anche a tutti voi, come state? Io sto abbastanza bene, lunedì iniziamo le lezioni. Un abbraccio❤️

Sabina:
Auguri fratellone per tutto quanto, per fagli vedere chi sei!!! 🐺 ❤️

Rinald:
Daje Ermal spacca tutto e vinci sto leoncinoooo! 😘

Me:
Grazie, farò del mio meglio! A presto, vi abbraccio forte ❤

Spensi il telefono e mi misi nel letto: stavo quasi per addormentarmi quando Francesco mi sussurrò <<Erm che dice la tua famiglia?>> mi girai verso di lui e sorrisi << mi danno gli auguri per questa nuova avventura.>>
Il mio compagno di stanza sorrise <<che bello avere una famiglia così unita, anche a me me li hanno mandati. Buonanotte Meta>> <<Buonanotte Gabba>>

La mattina seguente ci alzammo verso le otto e mezza, facemmo colazione tutti insieme e andammo nello studio di registrazione che si trovava vicino al teatro Ariston di Sanremo. Dovevamo ripassare la lezione di solfeggio del Professor Beppe Vessicchio: dovevamo suonare la Sinfonia n5 di Beethoven al pianoforte. In accordo con i miei compagni iniziai per primo: misi le mani sui tasti e venni invaso da una potente energia positiva, cosa che la musica mi ha sempre fatto. Finito di suonare feci un umile inchino al piccolo pubblico che stava applaudendo fortissimo e Gabbani sorrideva soddisfatto. <<Bravissimo Ermal>> esclamò Chiara

Dopo un paio d'ore tutti raggiungemmo dei risultati ottimali e tornammo in albergo: ed ecco che alla reception c'erano di nuovo quelle ragazze che mi presero in giro il primo giorno. Francesco strinse i pugni e a denti stretti disse <<ora le trascino in studio, tu suoni Beethoven e gli facciamo vedere di cosa è capace l'albanese  >> ma lo fermai prendendolo per un braccio <<fermati Gabba non è la soluzione più saggia. Lascia perdere, se tutto va bene il tempo mi darà ragione e avrò il mio riscatto su tutti coloro che non hanno creduto in me >> dissi sorridendo.
Chiara, che aveva ascoltato tutto, si intromise nel discorso <<posso gentilmente sapere cosa è successo?>> e così io e Francesco le spiegammo tutto nei minimi dettagli. Lei rimase sorpresa nel sentire le parole delle due ragazze e prese le mie difese <<la gente così superficiale non l'ho mai sopportata. Ermal sono sicura che grazie al college inizierai una grande carriera musicale.>>
Sorrisi ed entrammo nelle nostre rispettive stanze.

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