La cena si svolgeva in silenzio.
Tutti i Vendicatori tranne Tony, Steve, Peter e Wade avevano altri impegni (o altre scuse), e la cena settimanale in compagnia di Wade era così spensierata che l'aria si poteva tagliare con un coltello.
Stranamente, non era tutta colpa di Tony.
Ormai lui e Wade avevano trovato dei sistemi molto efficaci per fare un modo che Peter potesse avere la sua cena settimanale con la famiglia e il fidanzato in santa pace, e questi sistemi si chiamavano "distanza" e "silenzio".
Tanto Agnese e Peter potevano benissimo colmare tutti i vuoti che i due avrebbero lasciato nella conversazione.
Ma quella sera anche Peter era silenzioso.
《Gelatino!》
Agnese appoggiò entusiasta una grande scatola aperta di gelato al pistacchio in mezzo al tavolo semivuoto.
Steve tentò di assecondarla con un moderato "Evviva", che non stimolò altre esternazioni eccezion fatta per un titubante sorriso di Peter e un contenuto "si mangia!" di Tony, che era rimasto tranquillo per tutta la serata e sembrava ignorare tuttora la tensione.
Agnese ne ebbe piene le crostate.
Posò il cucchiaio, si tolse i guanti da cucina, appoggiò i pugni sul tavolo e guardò fisso Peter e Wade:《Ok, adesso basta. Cosa dovete dirci?》
《C-cosa?》balbettò Peter, riscosso dai propri pensieri.
《Mi hai sentito, tesoro. È tutta sera che non parli, e ti agiti su quella sedia come se ci fossero sopra le spine. Che cosa volete dirci?》
Peter guardò Wade, Wade abbassò lo sguardo, prese qualcosa della tasca e la passò a Peter, che se la rigirò fra le mani.
《Va bene, allora. Ecco, non sapevo come dirvelo, ho aspettato che fosse il momento giusto...》
Tony aggrottò le sopracciglia: 《Peter, va tutto bene?》
《Certo! Certo che si! È una cosa bella che dobbiamo dirvi!
Ecco, noi...》
Peter sollevò la mano sinistra.
Sull'anulare c'era un anello di plastica giocattolo.
Proprio lo stile di Wade.
《Noi ci sposiamo》conclusero in coro.
Siccome ci tengo all'incolumità dei vostri timpani, vi risparmio la prima reazione di Tony alla notizia.