10. Dimesso

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Charles' pov
Dopo essere stato qualche giorno in ospedale, venni dimesso e potei tornare al box Ferrari. Il gesso mi dava fastidio, ma non potevo toglierlo perché doveva curare il mio braccio. Durante il tragitto per il box, notai che tutti mi stavano guardando. Non capendo, pensai di ignorarli. "Charles" mi disse una voce. Mi voltai e mi accorsi che era Russell. "George" gli dissi abbracciandolo. "Come va?" mi chiese preoccupato. "Bene dai, a parte il braccio." gli risposi. "Menomale, questo è l'importante. Beh, so che ormai il tuo Campionato è concluso e mi dispiace tanto" mi confessò George. "Eh lo so, ma sta tranquillo che magari per l'anno prossimo torno" lo tranquillizzai. "Lo spero tanto, mi manca battagliare con te" mi confessò. Scoppiammo a ridere e ci abbracciammo. "Adesso devo andare Charles. Guarisci presto!!!" disse George in lontananza. "Grazie George. Ciao!!!" lo salutai. Appena entrai venni abbracciato dalla Ceci, che piangeva dalla gioia. Tutti i miei amici ferraristi, compreso Sainz, si strinsero attorno a me tutti contenti perché ero tornato sano e salvo. Mattia mi guardava non preoccupato, ma non era comunque felice. Forse aveva ancora i brividi dopo aver visto le immagini del mio incidente. Quando tutti si spostarono, mi avvicinai piano piano a Binotto. "Mattia, mi dispiace tanto per questo fatto, ma ero sotto pressione e mi ero deconcentrato. Scusami" gli dissi. "Non preoccuparti Charles, l'importante è che tu sia qui vivo e vegeto" disse Mattia mettendomi il braccio intorno al collo. Mi sentivo trattato bene, nessuno mi criticava per quello che era successo e tutti mi stavano vicino. Persino Russell, anche se era di un altra squadra, era venuto a sincerarsi con me. A parte che era un grande amico, mi faceva comunque piacere che fosse venuto da me a chiedermi come stessi.

Sono tornato | Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora