CAPITOLO 4

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Erano passate circa due ore dal decollo.

Io avevo utilizzato il mio tempo in buon modo, avevo fatto alcune ricerche e letto circa una decina di pagine del mio libro, non riuscivo a stare tranquillo a differenza di Julie, lei appena appoggiata la testa al cuscinetto del sedile cadde in un sonno pesante.

La differenza della nostra etá non era molto evidente, bisognava conoscerci bene per riconoscerla. Lei, anche se di primo impatto non sembrava, era molto matura per la sua etá, forse troppo, quindi stare con lei era un piacere, il punto sono gli altri, non che mi interessi i loro commenti, ma non vorrei che cambiassero le sue idee.

Mentre pensavo, aprí un occhio "siamo arrivati?"

"Non ancora, mancheranno circa trenta minuti"

"Il codice dell'anima"

"Non riesci proprio a staccarti dal lavoro?"

"Cavolo chissá quando torneremo e tu lavori"

"Ho seguito questo percorso di studi per piacere personale, è naturale che se mi piace di conseguenza leggo cose del genere"

"Sei noioso"

Si rigiró

Tolse le cuffiette dalle orecchie e si raddrizzó sul suo posto "che stai leggendo?"

"Non penso ti intereserebbe"

"Oddio ma staccati dal lavoro dai"

"Non per forza deve essere collegato al mio lavoro, io amo la psicologia"

"Sì ma così è troppo, hai trent'anni mica cinquanta"

Sbuffai e riportai gli occhi al mio libro, sapevo che lei aveva la faccia di una in cui non era riuscita nel suo intento.

"Se non abbassi quel libro con le buone allora dovró essere cattiva"

"E cosa vorresti fare?"

Stava per aprire bocca quando una voce femminile ci avvertí che l'aereo stava atterrando.

-

"Apri le narici, senti l'odore del mare"

"Secondo il tuo piano quanto dovremmo restare qua?"

"Poco, giusto il tempo per riposarci"

I suoi occhi mi facevano paura, non che i suoi piani non tenessero, quel che mi preoccupava erano i luoghi che mi avrebbe fatto frequentare.

"Ho degli amici di famiglia che hanno una specie di bed&breakfast, non ci faranno pagare solo perchè è da tempo che non faccio visita"

"Non mi convince molto"

"Non comiciare"

Mi prese la mano e mi fece girare, la famosa scritta Hollywood era davanti a me in prospettiva, era bellissima, presi la nikon e la puntai su Julie, la presi in un momento in cui era distratta, i capelli erano illuminati dal tramonto e un sorriso le spuntava dal viso un pó nascosto.

"È fantastico" mi lasciai sfuggire.

"Ripeti?" Disse lei divertita

"Penso tu abbia capito"

Forse aveva ragione, avevo bisogno di rilassarmi e lei riusciva a tranquillizarmi anche solo guardandomi.

Wave after waveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora