Capitolo 5

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I tre rimasti in salotto udirono l'intera conversazione e in particolare la rosa si concentrò sugli insulti che uscivano dalla bocca del figlio - GARCIA! - il rosa le portò il cellulare mettendo poi il broncio.

- pronto? -

//Gabriella?//

- Jordan sei tu? -

Jordan?

//G. , hai visto Aitor? Non lo trovo più! Nel caso non ti ricordassi, ha i capelli turchesi e una faccia depressa AIUTO GABRIELLA HO PERSO MIO FIGLIO//

- Ah si è qu— -

//pensavo che sarebbe stato Xavier a perderlo, non me lo perdonerò mai, capisci? //

- Jordan... -

//forse dovrei andare dalla polizia... //

- JORDAN ! Respira. È qui con me -

// come?... Ait ci sei? //

- Ciao Jo -

Disse bevendo un sorso di cioccolata

dall'altra parte del telefono si senti un sospiro /.../ mise giù.

-Cavolo Jordan è sempre così agitato, gli servirebbe una vacanza - sospirò la  donna - Aitor perché non sembri sorpreso? - domandò non notando particolare stupore da parte del ragazzo

- eh?... No è solo che Jordan è sempre iperprotettivo e in più non è la prima volta che impazzisce perché non mi trova. Più che altro,non sapevo che vi conosceste... -
- non lo sapevi? Ci conosciamo da molto tempo -

- Ragazzi io vado. Aitor domani tornerò da te in classe. Fatti trovare. Ciao Gabriella - Riccardo con un cenno della mano salutò i presenti e uscì, sentendosi di troppo.

Il rosa era salito in camera sua per riposare dopo quella giornata rendendosi conto che non era come l'aveva lasciata la mattina.

La madre si rifiutava di entrare nella stanza del figlio quando era in disordine - Aitor! - il ragazzo si alzò e seguí quella voce fino ad arrivare davanti a lui. Aveva uno sguardo a dir poco furioso

-...si? -

- siete entrati in camera mia? - Aitor ghignò, quel suo solito ghigno da bastardo - Forse... -

- cosa hai fatto? Hai preso qualcosa ? -

- Non ho preso nulla però c'è da dire che i tuoi album di foto sono davvero belli... -

il rosa sbiancò e in silenzio tombale prese per le spalle il turchese spingendolo lentamente verso il muro bloccandolo.

Aitor era paralizzato sotto il suo sguardo a malapena respirava - dimmi... Hai visto proprio tutti gli album? - 

È troppo vicino. Non riesco a concentrarmi

il rosa sospirò
- per favore Aitor rispondimi - la sua voce non era arrabbiata per nulla, era rotta, triste, sembrava stesse per crollare... Ma allora perché era spaventato?

-... No, ho visto solo quelli che c'erano in una scatola gialla nell'armadio - il rosa caccio fuori un sospiro di sollievo mentre si andava a sedere sul letto.

Aitor che era ancora appoggiato al muro lo fissava attentamente ad ogni suo movimento.

Iniziò poi a muoversi verso il ragazzo seduto fino ad averlo di fronte. Il rosa alzò lo sguardo per poterlo guardare meglio.

Non disse una parola, preso dalla tentazione allungò le mani fino ai suoi codini e gli tirò via gli elastici, lasciando i suoi capelli sciolti.

Il rosa non obbiettò, quindi  Aitor continuò prendendo qualche ciocca rosa e giocando ci rigirandosela sul dito.

- mi dispiace... di aver guardato i tuoi album intendo - sembrava stesse per scoppiare a piangere

- no dispiace a me per averti messo pressione -

Stanco e tormentato, dalle mani del turchese tra i suoi capelli, il rosa prese per i fianchi Aitor e lo fece sedere sulle sue gambe

- MA CHE FAI?! - il rosa rise leggermente non dando molta importanza a quella domanda, si stava concentrando più sui suoi capelli turchesi.

Prese gli elastici dalla mano di Aitor e con gesti fulminei fece i codini al turchese. Dopotutto doveva pur vendicarsi per come lo chiavamava

- cosa hai fatto? - il rosa aspettò una reazione qualsiasi. Aitor si tocco i capelli notandoli e abbassò lo sguardo mormorado uno "stupido"

- sei completamente rosso sai - disse ridendo mentre stringeva le sue mani lungo i fianchi del turchese

- toglieresti le mani da lì ?... È imbarazzante - il rosa ghignò malizioso - non ci penso nemmeno a lasciarti andare via... - Aitor lo guardò negli occhi.

Cavolo fa così male, stare così vicini e immobili. Mi sento osservato, violato e toccato. Dovrei essere arrabbiato ma non ci riesco...

Odio questa senzazione

iniziò a ridere - Sto scherzando tranquillo, cavolo che faccia preoccupata che hai -

ritirò le mani mentre Aitor sentiva le guance accaldarsi

- Aitor è arrivato Jor—ah. Che cosa fate? -
solo dopo Aitor si ricordò di essere letteralmente seduto su di lui.

- nulla. Io vado. Ciao. - disse correndo giù per le scale rosso in viso.

Arrivò davanti a Jordan che per prima cosa lo abbracciò disperato - Aitor non sai quanto ero preoccupato per te e... - 

Jordan fece fatica a trannersi dal ridere - perché hai i codini? - Aitor se li sfilò velocemente per poi metterli in tasca - nulla... sono inciampato andiamo... -

- Aitor lo sai che non ti si legano i capelli semplicemente cadendo vero?- - Cammina! - disse uscendo a testa bassa.

Appena saliti in auto Jordan si voltò di nuovo sul figlio per guardarlo meglio - A-Aitor... P-perché piangi? -

-🙃🌱

[Ranmasa] - "Piccolo fiocco di neve"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora