Capitolo 15

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I giorni passavano e la situazione non si smuoveva. Aitor decise di dedicare più tempo alla sua relazione con Lucian mettendo in disparte Gabriel.

Il giorno in cui Aitor scovò tutti quei tagli e lividi sul corpo del blu, non pensò ad altro se non a lui.

Realizzando che effettivamente era sempre lui a raccontare della sua vita al blu, mentre lui non aveva mai detto nulla della sua vita. Si sentiva uno schifo di persona.

Non aveva mai saputo nulla fino ad allora della sua situazione familiare e del fatto che si tagliasse.

- Perché lo hai fatto Lucian? - domandò Aitor all'amico mentre erano seduti nello spogliatoio

- per...sfogarmi credo(?) non lo so nemmeno io, è che poi sto meglio -
- te ne prego...Non farlo più. Vedere il tuo busto pieno di lividi e le braccia piene di tagli non mi rilassa affatto. Cazzo...Mi sento così inutile, ti racconto ogni giorno dello schifo che mi accade mentre tu soffri in silenzio-

- No non è così... Ascoltarti mi tranquillizza,mi distrae -

Aitor non accettò la risposta obbligando l'amico a raccontargli nei minimi dettagli come si sentiva, passò i giorni successivi con lui dimenticandosi completamente del senpai.

Almeno fino quel giorno. Il festival era ormai finito e le lezioni ripresero senza sosta, e al suonò del campanello, tempo zero, che Riccardo era appoggiato allo stipite della porta cercando con lo sguardo il turchese.

Avvicinatosi al suo banco guardò il ragazzo - Aitor? Ti va di... fare un giro? - Aitor non aveva più la minima intenzione di lasciare da solo il blu ma questo annuì dolcemente
- vai pure -
- ma Lucian... -
- è tutto ok -

...

Erano in corridoio. Nessuno spiccia una parola, il che era imbarazzante - Riccardo non devi dirmi nulla? - - io?...no però... Sai in questi giorni Gabi è impazzito - disse col sorriso verso Aitor - non rispondevi alle sue chiamate né ai messaggi e nnon c'eri in classe. Non sapeva cosa fare - continuò il castano.

Aitor sorpreso prese il telefonino che va che aveva in tasca e lo accese: 25 chiamate perse e 59 messaggi

- Da quando ha il mio numero? - chiese Aitor rimettendo il telefono in tasca

- lo dato io a Gabi -
- OK... E tu da dove lo hai preso? -
- non vuoi saperlo, fidati - concluse Riccardo ridendo

In lontananza nel corridoio si poteva intravedere una chioma rosa che veniva verso di loro, non esita a a fermarsi, andando ad abbracciare il turchese quasi soffocando.

Passarono i minuti e a fatica il rosa lo lasciò andare prendendogli le mani nella sue - mi dispiace molto - bisbigliò abbassando la testa - ...per cosa? -
- per come ti ho lasciato da solo... nel ripostiglio -
- ma non è per colpa tua, tu non ci entri nulla tranquillo... Dovevo solo... aprire di più gli occhi -
- davvero?! Allora in questo caso... Ti va di uscire sabato prossimo - domandò senza troppi giri di parole.

La reazione del turchese? Ritrasse le mani mentre il volto era completamente coperto dai capelli che si era portato davanti.

Non parlò annuì subito però per non far fraintendere - allora è un appuntamento. Ciao Ait -

Appuntamento? Come funziona? Non ci sono mai stato ad un appuntamento. Non so cosa devo fare come comportarmi e non so nemmeno cosa dire

Si aggiustò i capelli per poi girarsi verso Riccardo che fino ad allora era pochi passi più indietro che li fissava.

Fecero marcia in dietro verso la classe del primino iniziando a chiacchierare

- sai Riccardo... Non so se ho fatto bene ad accettare il suo invito. Non so nulla, è il mio primo appuntamento questo... -
- Non devi dire così, a quello si può rimediare... Almeno tu hai una chance con lui -

Aitor si girò verso Riccardo guardandolo confuso.

I suoi occhi sembrano urlare eppure lui pare così calmo

Ci mise un pò di tempo a realizzare cosa intendesse e quando capí lasciò tutto e si avvicinò al castano abbracciandolo
- oh mi dispiace Riccardo -

-🙃🌱

[Ranmasa] - "Piccolo fiocco di neve"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora