-Speravo che tu venissi...- Sospira Dorian con un sorriso sulle labbra. La contessa Giada sorride verso il padrone di casa.
-Ho saputo del tuo invito e, dato che il mio programma precedente era saltato, ho pensato di poter passare il Capodanno da te!- gli risponde lei, visibilmente felice di essere lì.
-Non sai che immenso piacere è averti qui, nella mia modesta casa...-
Dorian fa per invitarla a fare un altro giro quando il marchese McCormack, con fare quasi invadente, si intrufola tra Dorian e la nuova arrivata. Un atteggiamento, questo, che irrita non poco Dorian.
-Ehm...Dorian...non mi presenti la tua amica?
Mentre lo dice sorride, come se fosse una cosa quasi normale. Il marchese deve capire che non gira tutto intorno a lui.
-D'accordo...allora...contessa Giada, permettete che Vi presenti il marchese Denniel McCormack, mio buon amico e marchese di Scozia!-
Giada intuisce che non sarà un bell'incontro e preferisce tagliare corto. Tende la mano verso il marchese, che la bacia educatamente, senza toccarla.
-Onorato di fare la Vostra conoscenza, contessa!
Subito il marchese McCormack si prepara a fare la prima mossa, ma Dorian è più lesto di lui e riesce a strappare la contessina Giada dal giogo provolone del marchese.
-E adesso che l'avete conosciuta, credo che ci sia la marchesa Donati che chiede di Voi...
Il marchese McCormack si congeda, mentre Dorian ride in quanto il nobile è caduto in un altro degli scherzi del colonnello. Dorian ha capito gli intenti del marchese di provarci con qualsiasi donna riesca a conoscere, anche se non era del tutto uno scherzo: la marchesina Elena Donati è un po' di tempo che lo ha puntato, e l'allocco non se n'è nemmeno accorto!
Fosse la volta buona che scopre che qualcuna lo ha a cuore!
Dorian può approfittarne per stare da solo con la contessa.
-Contessa...- le chiede, sorridendo. -...volete che Vi mostri un angolo della casa che non conoscete?
Giada annuisce, rispondendo al suo sorriso.
-Volentieri, conte.
Così, il conte Dorian Darko prende sotto braccio la contessa e, mentre gli ospiti sono ancora stregati dalle danzatrici, i due vanno verso un angolo della casa. Attraversando corridoi bui e stanze quasi spettrali, giungono ad un balcone coperto e riscaldato, un po' per contrastare la fredda temperatura della notte invernale, un po' perché il balcone è una sorta di serra dentro la quale ci sono fiori di ogni tipo, in prevalenza rose di colore rosso e bianco.
Dorian e Giada si siedono su una panca, osservando le luci della città che si fondono con quelle colorate dei fuochi artificiali. I due non pensano a niente. Si godono il momento.
Vorrebbero stare lì per sempre.
-Allora?- fa Dorian, fissando la città.
-Allora cosa?- domanda Giada.
-Non credi che dovremmo scendere?
-E perché? Si sta così bene, qua...
-Non credi che gli ospiti cominceranno a sospettare della nostra assenza prolungata?
Giada per tutta risposta si mette comoda ed appoggia addirittura la testa sulla spalla di Dorian che, sentendo il contatto, inizia ad accarezzarle dolcemente i capelli.
Giada chiude gli occhi, felice.
-Pensino pure ciò che vogliono!- risponde, rilassata. -Questa è o non è una notte quasi magica? L'ultima notte dell'anno...
-In fondo hai ragione!- Le dice Dorian, continuando a carezzarle i capelli. -Che c'è di più bello di vedere le stelle e i primi fuochi scoppiettare nel cielo, accompagnati dalla tenue luce di una serra e circondati dal profumo delle rose?
-Ehi!- esclama Giada. -Adesso cominci a fare il poeta anche da ebbro?-
-Lo sono sempre stato. Poeta, intendo. Quanto all'ebbrezza...un po' di Smirnoff?
E tira fuori da un piccolo baule una bottiglia ancora integra di vodka russa Smirnoff. Giada accetta di buon grado. Dorian tira fuori dal piccolo baule anche due bicchierini. Versa un po' del generoso liquido trasparente sul bicchiere di Giada e poi sul suo. I due giovani brindano. Si portano i bicchieri alle labbra. Mandano giù d'un fiato.
-Lo sai che la Smirnoff era la marca di vodka preferita dagli antichi zar di Russia?- chiede Giada a bruciapelo.
-Sul serio?- Fa Dorian, con gli occhi che brillano per l'interesse di imparare cose nuove.
-Accadeva tre secoli fa, prima che la Russia aderisse all'Impero di Eurogaea!
-Erano altri tempi... - mormora Dorian. -Ma adesso siamo tutti un unico, grande e glorioso impero...
Quell'idillio romantico viene spezzato da una luce accecante che si alza verso il cielo, culminando in un'esplosione multicolore. Un boato riecheggia per la sala.
-Che botta!!!- Esclama Dorian, riprendendosi. -Sembrava un cannone trainato M54!!!-
-Mi dici una cosa?- domanda Giada.
-Dimmi tutto, contessa!- risponde Dorian, sorridendo.
-Come mai ogni rumore che senti lo associ ad un qualcosa di bellico?- gli domanda lei, carezzandogli le mani.
-Non lo so...- risponde Dorian, come se lo avessero preso in qualcosa di delicato.
-Non c'è una ragione specifica?- chiede la contessa, questa volta in tono serio.
-Forse il mio vissuto...- Spiega Dorian guardando la città incantato. -...la mia scalata così veloce nella gerarchia militare...a 15 anni ero già sergente, mentre a 17 sono diventato sottotenente. Poi tenente e alla fine eccomi qua, a 21 anni, colonnello dell'Esercito Imperiale della provincia d'Italia.
-Una bella scalata!- commenta Giada, sorridendo.
-Non tutti la pensano così, lo sai? - La informa Dorian. -I più maligni dicono che, visto che sono un nobile, mi sia comprato i titoli così come mi compro abiti di marca e oggetti d'arte. Invece io non ho mai chiesto niente a nessuno durante il Collegio Cadetti e mi sono guadagnato ogni singolo punto, ogni singola stelletta.
Giada scoppia a ridere divertita.
-Sembri quasi uno dei personaggi di un romanzo di Hemingway!- gli dice, tra le risa.
-Hemingway diceva: "La guerra è la più grande avventura dell'uomo"!- le risponde Dorian, con aria di chi la sa molto grossa sull'argomento.
-Hemingway era solo una gran testa di cazzo...- mormora Giada, bevendo un altro sorso di vodka.
-Veramente a me piace l'intrigante narrazione di "Per Chi Suona La Campana"!- Puntualizza Dorian, prendendo anche lui un altro sorso di vodka.
-Io invece preferisco l'onestà brutale di "Addio Alle Armi"!- Risponde Giada, entusiasmata da quel dibattito improvvisato.
Dorian e Giada si guardano e scoppiano a ridere.
-Solo noi potevamo aspettare il nuovo anno per iniziare un dibattito sulla letteratura del ventesimo secolo! - dice lui, ridendo. -Lo sai quant'è che attendo di discutere su Hemingway-
-Pensavo che leggessi solo romanzi horror e di fantascienza!- ribatte la contessa.
-E invece...sorpresa!- fa Dorian. -Leggo anche altro!-
-E scommetto che è lo stesso anche in fatto di gusti musicali...o devo pensare che ascolti solo musica commerciale?- lo provoca la contessa.
-Se per "commerciale" ti riferisci a quell'assurda cacofonia di rumori riciclati da varie canzoni, ti assicuro che non è così. Sono cresciuto con la musica eurodance per poi aprirmi verso altri generi, tra cui la musica classica...oppure questa di alcuni compositori poco conosciuti.
Dorian prende un telecomando e aziona un lettore cd.
Si cominciano a sentire rumori lievi di tamburi e poi di una sorta di piacevole nenia sussurrata, come se fosse un lamento di tempi lontani. Poco a poco, il volume della nenia aumenta fino a trasformarla, da un canto sussurrato, in un'esplosione di gioia e di vita di popoli primordiali. Come se l'avesse evocato quel canto mistico, una gigantesca palla di luce colorata si innalza nel cielo e, proprio nel momento in cui si ha il massimo climax canoro, esplode rivelando il proprio cuore pirotecnico sotto forma di diverse scintille colorate.
Giada osserva, estasiata. Dorian sorride. Quel fuoco è capitato a proposito.
Il ragazzo si china verso la contessa. I suoi occhi scuri si incrociano con i suoi, scuri anch'essi. Non si parlano, non si toccano, ma il loro pensiero è ben preciso: le teste si muovono da sole, come se il corpo avesse perso la padronanza di esse.
Ecco. Sono una di fronte all'altra. Una bocca di fronte all'altra, un labbro di fronte ad un altro. E quelle due labbra si toccano, inizialmente esitanti e timorose, poi decise e sicure.
Un maggiordomo entra e, vedendo quel bacio, pensa che sarebbe stato meglio tornare più tardi.Però, senza volerlo, urta una bottiglia vuota che fa ripiombare i due giovani nella realtà.
YOU ARE READING
L'Incoronazione
General FictionNella notte di Capodanno del 2006, i festeggiamenti impazzano a Roma, capitale della Provincia d'Italia, appartenente all'impero di Eurogea, una versione alternativa dell'Unione Europea. Il trono imperiale è rimasto vacante dopo la morte dell'ultimo...