Dorian si volta quasi di scatto. Il maggiordomo rimane lì, impietrito come se avesse visto un fantasma.
-Che cosa c'è?- Chiede il ragazzo con un tono quasi brusco, un po' irritato dall'interruzione di quel magico momento.
Il maggiordomo sentendo quella domanda quasi trema.
-Io...mi...- inizia a balbettare -...Mi dispiace, signore, non volevo...-
-Va bene, va bene, non è successo niente.- Lo tranquillizza Dorian. -Adesso, dimmi cosa c'è.
-Vogliate scusare la mia intrusione, ma...- Il maggiordomo si ricompone. -...ho ricevuto una chiamata mentre Voi eravate qui e...ed era piuttosto importante.
Dorian lo guarda fisso.
-Che genere di chiamata?
-Era il Consiglio dei Tredici.- Il maggiordomo scandisce le parole. -Ha detto che vuole vederVi adesso, nel Palazzo Imperiale!
Dorian sbianca appena sente il nome. Il Consiglio dei Tredici è l'istituzione che si preoccupa di eleggere il nuovo Imperator, il nuovo reggente di Eurogaea.
-Hai chiesto il motivo di cotanta urgenza?- chiede Dorian, un po' agitato.
-Ci ho provato, signore...ma mi hanno detto che non era affar mio!
-Va bene, lo scopriremo solamente andandoci!- Esclama Dorian, dirigendosi con il maggiordomo verso l'uscita della serra.
-Chiama l'autista e digli di scegliere la Pontiac!- ordina al maggiordomo. -Sarò sul cortile fra dieci minuti!
Il maggiordomo esegue e subito corre ad avvertire l'autista.
Giada si dirige anche lei verso l'uscita della sala.
-Vengo con te!- gli annuncia.
-Non c'è problema, per me.- Le risponde Dorian sorridendo. -Ma quando saremo al Palazzo, dovrai attendere: l'ingresso è consentito solo ai membri del Consiglio e ai loro convocati.
Mentre sono quasi arrivati nel salone principale, il maggiordomo ritorna da loro.
-L'autista è stato avvisato e Vi aspetta, signore. - annuncia. -Ma mi permetto di fare una domanda, signore: come facciamo con gli ospiti?
-Con gli ospiti?-
Eh già...c'è anche da pensare agli ospiti. Non è carino cacciarli tutti via.
-Ci penso io, tu non preoccuparti!- decide alla fine Dorian. -Tu e il resto dei collaboratori potete avere il resto della nottata libero, ho l'impressione che non sarà un incontro di breve durata.
Così, Dorian scende nuovamente nella sala da ballo, dove gli ospiti stavolta hanno cambiato "Attività", stufi delle danzatrici del ventre: hanno deciso infatti di fare un gioco basato su domande imbarazzanti dove l'abilità sta tutta nel rispondere ad esse in modo adeguato.
Uno degli obiettivi del gioco è designare anche una potenziale "vittima" alla quale indirizzare le domande...e in questo caso, la vittima è il marchese McCormack, che sta rispondendo a una pila grande di foglietti.
L'istigatore è il barone Siegfried Marigan, che ha trovato spunto per varie domande indirizzate al marchese che, dando prova di non stare al gioco, è risultato una vittima decisamente sacrificabile. E così tutti i presenti si sono decisi a scrivere domande indirizzate al povero marchese.
Finita la pila di foglietti, il conte Frank Lefleur si alza.
-Procedo con la lettura di alcune delle domande indirizzate al marchese!- annuncia.
Estrae un foglietto e, schiarendosi la voce, ne legge il contenuto: "Domanda: è vero che avete subito violenze sessuali da parte di un nigeriano? Risposta: maledetto bastardo!"
Le risate aumentano. Ad ogni domanda parte una risata che si collega ad un'altra risata.
Si alza la baronessa Irruit Windhill, che estraendo un altro foglietto ne legge il contenuto.
Si schiarisce la voce e poi continua.
-Domanda: Ciao, Geppetto! Come va la segheria?
L'ilarità è al culmine.
Vedendo quello spettacolo, a Dorian quasi dispiace doversi inventare una scusa cretina per farli sloggiare...ma se il Consiglio dei Tredici lo ha chiamato, dev'esserci una ragione.
Quindi evita di inventarsi fandonie e fa il solenne annuncio:
-Nobili amici, sono molto desolato di dover interrompere i festeggiamenti...ma ho da comunicarvi una notizia importante: sono stato convocato fuori città per un affare urgente. Si tratta del Consiglio dei Tredici.
Come i presenti sentono quel nome, sbiancano. Tutti si guardano, chiedendosi che cosa possa essere successo.
-Il Consiglio dei Tredici?- domanda il barone Marigan. -E cosa vuole da Voi?-
-Questo è ciò che devo ancora scoprire.- risponde Dorian, facendo spallucce.
-MA COME!?- esclama il marchese McCormack, allarmato. -E adesso noi che facciamo!?
Dorian lo guarda e non sa se il marchese fa così perché i festeggiamenti sono stati interrotti o perché non c'è nessuno che possa riportarlo a casa.
A quel punto, il marchese Maximilian Iustinianus ha l'idea del secolo.
-Niente paura: spostiamo i festeggiamenti a casa mia, mi pare ovvio!
Il Capodanno è salvo. I presenti si guardano e sorridono.
-Per me si può fare.- risponde il barone Marigan.
-Anche per me!- afferma il duca Kirbiros.
-Per me uguale!- esclama il conte LeFleur.
-Quoto!- è il singolare commento del conte Folken, di poche parole.
-Allora si va tutti a casa mia!- esclama il marchese Iustinianus.
Gli ospiti si congedano così da Dorian, anche se non riescono bene a capire cosa voglia il Consiglio dei Tredici da un ragazzo così giovane. Sanno infatti che per entrare nel Consiglio si deve aver compiuto il cinquantesimo anno d'età, e Dorian nemmeno è arrivato ai 25.
Il ragazzo esce per ultimo, accompagnato da Giada. Sul cortile, la Pontiac guidata dal suo autista lo aspetta. Il maggiordomo gli apre la porta e li fa entrare.
La macchina parte, diretta verso il Palazzo Imperiale.
YOU ARE READING
L'Incoronazione
General FictionNella notte di Capodanno del 2006, i festeggiamenti impazzano a Roma, capitale della Provincia d'Italia, appartenente all'impero di Eurogea, una versione alternativa dell'Unione Europea. Il trono imperiale è rimasto vacante dopo la morte dell'ultimo...