Capitolo 3

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You're always there, you're everywhere.
But right now I wish you were here."


Louis


"L'avevo data a te." disse nuovamente Luke, ancora più seccato.

Sbuffai e incastrai il telefono fra l'orecchio e la spalla, utilizzando entrambe le mani per frugare tra i miei libri.

"Ho messo a soqquadro la mia stanza. Ti ho detto che non c'è." dissi, per la centesima volta. "Deve esserci." Alzai gli occhi al cielo.

Neanche un settimana prima, Luke aveva deciso di sbarazzarsi di ogni cosa gli riportasse alla mente Aleisha  . Ed era convinto di aver dato a me una lettera che gli aveva scritto per il suo compleanno o forse per Natale.

Adesso la rivoleva e non lo convinsi a dirmi il perché. Estrassi una cartella dalla libreria e la aprii. Immediatamente, ritagli di fogli e foto, caddero a terra. Sbuffai seccato e guardai il contenuto rimanente.

"No Luke, non è casa mia." dissi. Sospirò. "Sei sicuro?" "Si, te l'ho già detto e comunque.. aspetta." mi interruppi, quando qualcosa a terra, attirò la mia attenzione.

"L'hai trovata?" chiese speranzoso. "No." risposi, cercando di capire cosa fosse. "Devo andare. Ci vediamo dopo." dissi poi, frettolosamente. "Va bene." rispose scocciato.

Poggiai il telefono sulla libreria e mi abbassai a raccogliere le cose che mi erano cadute.

In mezzo a fogli e cartacce, c'era una foto ed era quella che aveva attirato la mia attenzione. Ero sicuro di non averla mai vista prima.

Ritraeva un paesaggio all'aperto. Un ragazzo molto giovane sedeva su una panchina, mentre una ragazza sorridente, si trovava dietro di lui e gli avvolgeva il collo con le braccia.

Ci avrei messo una mano sul fuoco, quello era mio padre. Ma quella donna, non era Clare. Mi sedetti a terra e la guardai attentamente.

Mio padre era sposato con Clare da circa quindici anni. Ed era tanto, ma in quella foto era ancora più giovane.

Quella donna doveva essere per forza mia madre.

Luke

Scesi di macchina e mi strinsi nel cappotto. Nonostante il clima poco favorevole, c'era un po' di sole e questo ci aveva spinto ad uscire.

Non c'era niente di eccezionale a Liverpool, ma era casa mia e non avrei cambiato niente di quel posto. Amavo le case a mattoncini rossi e i vialetti curati nei minimi dettagli.

Mi voltai e mi accorsi che Louis era rimasto parecchio indietro e camminava lentamente, guardandosi i piedi.

"Vuoi sfidarmi?" chiesi divertito. "Mh?" chiese confuso, alzando la testa. "Facciamo a chi è più depresso?" chiesi.

Scosse la testa e mi raggiunse. "Non sono depresso." disse. "Allora cos'hai?" chiesi preoccupato. Non era facile vedere Louis di cattivo umore. Era un ragazzo solare e non c'era momento in cui non sorridesse o che non facesse uno dei suoi soliti scherzi.

"Sai quando oggi mi hai chiamato?" chiese. Annuii. "Mentre cercavo la lettera di  Aleisha  , ho trovato una foto." disse. "Che foto?" chiesi. "C'è mio padre da giovane e.. una donna." disse pensieroso.

Conoscevo il padre di Louis da molti anni. Ero piccolo quando entrarono a far parte della mia vita. Per quel che ricordo, Louis aveva sempre frequentato le mie stesse scuole, a partire dalle elementari.

Suo padre era un tipo molto alla mano, decisamente il migliore. Quando lo avevo conosciuto, si era già risposato con Clare, la sua attuale moglie. Ma non era la madre di Louis, di lei sapevo ben poco.

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