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*La vicenda continua con Sherlock e Arsène forever together fra le vie di una Londra notturna*

I due ragazzi corrono per le strade buie in un'atmosfera piuttosto romantica:
Abbiamo le strade vuote, deserte, tutte per loro, più le stelle splendenti nel cielo che tengono loro compagnia.

Insomma, sarebbe la situazione perfetta per un bel bacino, peccato che ci sia quel panico fatto a persona di Arsenio Lupenio che non la pensa in questo modo.
Stranamente sente che la sua amica ansia sta ritornando a fargli visita.

Ars: Sherlock, potresti gentilmente dirmi dove stiamo andando?
Sherl: *non risponde*
Ars: SHERLOCK!
Sherl: *continua a non rispondere*
Ars: Ok, io ora mi fermo.
*smette di correre*
Ars: Non farò un altro passo finchè tu non mi dirai dove caspiterina stiamo andando.

Sherl: *impreca in cinese*
*si ferma a 1 metro da lui*

Sherl: Arsène, non fare il cretino e seguimi.
Ars: È un reato sapere la nostra destinazione?
Sherl: Sì, non lo devi sapere.
Ars: ...
Sherl: È troppo importante.
Ars: E posso sapere il perché?

Sherl: Basta con le domande.
Ars: Non è colpa mia se parli per enigmi...

Il francese era completamente spiazzato, non si aspettava una cosa simile.
Egli pensava solo a tornare a dormire nel suo appartamentino e chi si è visto, si è visto.

Ars: Be'? Allora?
Sherl:
*sbuffa*
*Raggiunge Arsène*
*Lo prende in braccio e ricomincia a correre*

*gay moment*

Lupenio non sapeva cosa fare o cosa dire.
Chiedere al suo fidanz-
Dio Cristo, ricominciamo?

Chiedere al suo migliore amico di rimetterlo giù sarebbe stato inutile, non lo avrebbe ascoltato.
E così Arsène, per una volta, non oppone resistenza, rimanendo in silenzio, immerso nel suo disagio.

Dopo un imprecisato lasso di tempo, ecco che a Lupenio ritorna il sonno.
Senza rendersene conto, egli chiude gli occhi e poggia dolcemente la testa contro il petto del suo amico, lasciandosi trasportare fra le sue braccia sicure.

Sherlock smette di correre, gli sembrava strano il fatto che Arsène non si sia ancora lamentato, non era da lui...
Abbassa lo sguardo ed osserva il visino paffutello del francese immerso nel sonno, con la testa appoggiata al suo petto.

L'inglese non se lo sarebbe mai aspettato e rimane imbambolato a fissarlo per minuti.
Dopo un po' sente un qualcosa di bagnato sulla sua camicia, all'altezza del suo petto.
Siccome aveva fatto la maratona, pensava fosse semplicemente sudore...

Ma in realtà...

Era solo Arsène che gli stava sbavando addosso.

*Nella mente di Sherlock*
Sherl: Cazzo, si è addormentato...
Non posso svegliarlo, mi ucciderebbe. Il piano sta andando a puttane!

(Citazioni dalla Casa de Papel:
MODE ON)

Sherl: Maledette le palle di sego!
Va be... sarà per un'altra volta.

Ad un tratto gli viene in mente un'idea geniale, che lo avrebbe comunque soddisfatto.
Ricomincia a correre, diretto verso casa sua.

*Sherlock e la Bella Addormentata arrivano al capanno di casa Holmes*

L'inglese poggia dolcemente il suo scopamico sul suo divano trasandato, facendo bene attenzione a non svegliarlo.
Successivamente si sdraia al suo fianco e, ben presto, i sogni profondi del francese si unirono ai suoi.




Sherlock, Lupin e... Io?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora