Arrivammo in Giappone, saremmo stati lì due settimane; in quei 15 giorni avevano inserito un totale di 7 concerti in 3 città differenti. La prima fu ovviamente Tokyo, in cui facemmo 3 concerti.
Il pubblico giapponese era completamente diverso da quello di ogni altro Paese, tutte le fan erano sempre e comunque urlanti, ma con noi erano molto più fini e delicate, sembrava quasi avessero paura di dirci qualcosa o chiederci gli autografi.Durante il concerto leggemmo alcuni dei loro commenti su Twitter e rispondemmo alle loro domande, poi, dopo uno dei nostri soliti momenti di pausa durante il quale Liam cercò di dilettarsi con il giapponese spiaccicando parole e suoni insensati, dal pubblico arrivò una richiesta assurda.
Tutte le fan iniziarono a urlare il titolo di una delle nostre canzoni non presenti in scaletta: "One Way or Another".
Rimanemmo tutti stupiti della loro richiesta, così decidemmo di confrontarci.
"Cosa dite?" Chiese Niall.
"Strano, di solito non la chiedono mai." Disse confuso Zayn.
"Va beh, la canzone ve la ricordate no?" Domandai io. Tutti ovviamente annuirono.
"Allora facciamole contente." Disse Harry alzando le spalle.
Liam fece cenno alla band che iniziò a suonare la base. Noi iniziammo a cantare in giro per il palco, con il coro del pubblico sotto di noi.
All'arrivo del ritornello rimanemmo tutti ancora più esterrefatti; tutto lo stadio aveva iniziato a ripetere i passi della coreografia che gli avevamo insegnato per la creazione del video musicale.
Mi misi a ballare insieme a loro e Harry rise scioccato dalla situazione.
Il concerto finì alla grande, come sempre. Tutti erano rimasti contenti. Salutammo e sparimmo nel backstage.
"Spettacolare!" Disse Liam mentre andavamo a prendere qualcosa da bere.
"È stato divertentissimo." Rispose Emily passandoci le bottigliette d'acqua.
Dopo il concerto andammo tutti direttamente in albergo, la mattina dopo avrei dovuto sveglia presto Harry, avevo in mente un'altra sorpresa per lui e gli altri già sapevano tutto, quindi non proposero niente.Alle 7.00 ordinai il servizio in camera con la colazione, poi svegliai Harry.
"Ei Love! Svegliati dai." Gli dissi accarezzandogli il volto.
"Che ore sono?"
"È presto, ma abbiamo un po' di cose da fare." Gli spiegai rimanendo vago.
Non aprì gli occhi, ma arricciò le labbra come per chiedermi un bacio, così gli diedi un piccolo bacio a stampo e mi alzai per andare ad aprire la porta e prendere la colazione.
Poco dopo si alzò anche lui e si sedette di fianco a me, mangiammo qualcosina e preparai le cose per cambiarmi.
"Che fai non mi aspetti?" Mi chiese mentre aprivo la porta del bagno.
"Mi sto andando a fare la doccia." Risposi confuso.
"Appunto!" Si alzò di scatto e si catapultò in bagno prima di me.
Ci facemmo la doccia. Insieme. Ci vestimmo e uscimmo dall'albergo.
Salimmo su un taxi e mostrai all'autista l'indirizzo a cui portarci, lui annuì e iniziò a guidare.
"Dove mi porti?" Mi chiese prendendomi per mano.
"Vedrai... niente domande!" Gli risposi prima di dargli un piccolo bacio sul collo.
Arrivammo davanti a uno degli ingressi del parco.
"Stai qui, torno subito!" Gli dissi lasciandolo davanti al cancello. Andai a prendere due biglietti per entrare.
"Shinjuku Gyoen." Lesse perplesso il nome sul cancello.
"Fidati. Ti piacerà." Lo ripresi per mano ed entrammo.
Dopo pochi passi ci trovammo immersi nel verde, il parco era fortunatamente poco popolato infatti riuscimmo a passeggiare tranquilli per tutto il tempo.
"So che avevi bisogno di un po' di tranquillità e in una città come questa è quasi impossibile trovarla." Gli spiegai.
"È stupendo. Grazie." Rispose baciandomi.
Passeggiammo in tutti e tre i tipi di giardini presenti, quello inglese, pieno di fiori di ogni colore possibile, quello francese, in cui mi divertii a nascondermi in mezzo alle siepi per poi spuntare fuori di soppiatto facendolo saltare dallo spavento, e, in fine, quello giapponese. Harry rimase incantato alla vista dei vari bonsai presenti nel parco, amava la cultura giapponese e stare tutto il giorno a contatto con la natura del posto per lui fu il massimo.
Dopo aver superato il laghetto centrale tramite un ponticello ci ritrovammo in un piccolo bosco di ciliegi;
tutti gli alberi erano pieni di fiori bianchi e rosa che emanavano un profumo pazzesco.
Mi bloccai al centro degli alberi e avvicinai Harry a me. Gli accarezzai dolcemente una guancia e lo guardai diritto in quegli occhi verde smeraldo. Lui sorrise imbarazzato.
"Che c'è?" Mi chiese leggermente rosso in volto. Io scossi la testa sorridendo.
"Ti amo." Gli dissi. Lui mi mise le mani in torno ai fianchi e mi avvicinò a lui ancora di più, poi fece uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi. Mi baciò.
Ci baciammo senza sosta per un po', staccandoci solo per qualche istante per riprendere fiato. Non ci stancavamo mai e ogni volta che le nostre labbra si toccavano era sempre come la prima volta; stesso sapore, stesso profumo, stessa sensazione di farfalle nello stomaco.
Senza rendercene conto era già ora di pranzo, così ci avvicinammo a dei piccoli furgoncini di Street Food presenti all'interno del parco; scegliemmo più piatti in modo da poter assaggiare un po' tutto.
Prendemmo, infatti, degli Onigiri, delle polpette takoyaki di polpo e zenzero, gli yakisoba e, come dolce, i dorayaki con marmellata e Nutella.
Dopo aver mangiato ci sdraiammo sotto uno dei ciliegi più grandi, io come sempre appoggiato alla sua spalla e, dopo aver riso e scherzato come al solito, ci addormentammo abbracciati.Ci svegliammo di soprassalto un paio d'ore più tardi, il cielo stava iniziando a cambiare colore.
"Cazzo è tardissimo!" Dissi alzandomi.
"Avevamo promesso agli altri che saremmo andati a mangiare fouri tutti insieme sta sera!" Ricordai a Harry che mi stava ancora guardando perplesso.
Lo presi per mano, lo alzai e corremmo fuori dal parco alla ricerca di un taxi.
Fortunatamente dopo soli 20 minuti eravamo in albergo.
Ci diressimo verso camera nostra, ma venimmo distratti dalle urla e le risate che arrivavano da quella dei ragazzi, così ci avvicinammo ed entrammo; nessuno di loro ci notò, Niall stava suonando la chitarra, Liam e Ginny continuavano a ridere, mentre Emily e Zayn canticchiavano "Dusk Till Dawn".
"Ah ciao!" Disse Ginny dopo averci visti entrare. Tutti si fermarono.
"Non sapevo sapessi cantare." Dissi a Emily che si era appena seduta sul letto.
"Non so cantare! Ogni tanto mi diverto." Cercò di giustificarsi lei.
"Se quello è non saper cantare allora noi siamo messi male!" Disse Liam. Lei si mise a ridere imbarazzata.
"Va beh, adesso andiamo a mangiare? Ho fame!" Cambiò discorso Niall.
Tutti accettammo la proposta ridendo.
Ci facemmo accompagnare da uno dei van dell'hotel in un ristorante tradizionale in centro.
Ci riempimmo di cibo anche a cena, assaggiammo ogni tipo di zuppa e di sushi, poi, tra un piatto e l'altro,
ci raccontammo quello che avevamo fatto durante il giorno.
"Sai dovresti cantare con noi un pezzetto al prossimo concerto." Disse Zayn che stava ancora cercando di mangiare la zuppa di Miso.
"Assolutamente no! Scordatelo proprio! Non ho mai cantato davanti a delle persone."
"Ma dai sei così brava! Anch'io avevo paura all'inizio." Insistette Harry.
"Già, io ero completamente terrorizzato!" Continuò Niall.
"No ragazzi. Mi licenzierebbero in un secondo." Spiegò lei.
"Peccato.." Dissi io un po' dispiaciuto.
Le due sorelle passarono tutta la sera a insegnarci come usare le bacchette giapponesi, ma facemmo tutti e 5 più danni che altro; erano più i pezzi di pesce che volavano per terra che quelli che riuscivamo a metterci in bocca. Un vero disastro. Però molto divertente a dire il vero.
Mi erano mancati durante la giornata, ma stare un po' di tempo solo con Harry non aveva prezzo.

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It will not be easy
Dla nastolatkówDopo aver aperto un'azienda di catering, Emily riceve una lettera inaspettata che la porta a Londra. Dietro le quinte della Reunion della sua Boy band preferita di quando era adolescente, dove dovrà sopportare le 5 pesti, sua sorella e aiutare alcun...