capitolo 4

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"amoreeee"

"Si, l'ho già messo nelle valige il carica batterie tranquilloo"

"Grazie, è che senza quello non posso chiamare l'amore della mia vita"

Mi dice avvicinandosi

"E chi sarebbe?"

"Mh, tu"

E mi da un bacio

"Ho l'aereo fra due ore, devo andare"

"Quando torni?"

"Tra due giorni, c'è una convention a Mosca, vado, ascolto le solite cose mentre ti penso e torno"

"Mi sembra ottimo ahaha"

"Ti chiamo appena arrivo"

"Ci conto eh, ciao amore mio"

Ci baciamo e va via con un taxi, io vado a scuola, oggi inizio alle 10 e finisco alle 13.10, menomale solo tre ore.

Camila's pov

Vado a lavoro ma il turno è iniziato da mezz'ora e io ho già fatto fuori due piatti e un bicchiere, ho sbagliato quattro ordinazioni e sto sbattendo contro tutti i fottuti tavoli. Non ci sto con la testa, sono ancora agitata per quello che è successo con Lauren, non mi ha più cercata e non mi ha lasciato niente, neanche un biglietto. Vaffanculo ci devo parlare, non è possibile che faccia così, non capisco neanche perché cazzo mi fa quest'effetto

"Allora?! Hai intenzione di mettermi soqquadro tutto il locale?!"

"No, capo scusi, non succederà più"

"Vattene o ti scalo tutti i danni dalla busta paga"

"Ma sono le 12.30, il turno finisce tra due ore"

"Non mi interessa, ci vediamo al turno di stasera. Vedi di metterti in riga"

"Certo, grazie capo"

Me ne vado e appena esco guardo su istangram il profilo di Lauren. Vedo che davvero è fidanzata con questo da cinque anni e che lavora come insegnante di musica alle scuole medie.
La chiamo, non risponde
Le mando messaggi, non risponde

'l'hai voluto tu'

Dico tra me e me, così vado alle scuole medie sperando di trovarla lì; entro e chiedo ad una bidella

"Salve, sa dirmi dove posso trovare l'insegnante di musica?"

"Certo, secondo piano terza aula a sinistra"

"Grazie"

Vado dove ha detto e la porta è chiusa si vede che sta facendo lezione, aspetto che finisca davanti alla porta

Lauren's pov

Suona la campanella delle 13.10

"Mi raccomando ragazzi la prossima volta dovete scrivere un qualsiasi ritmo con le note musicali nel pentagramma, guardate che controllo eh"

Mentre scappano come se nell'aula ci fosse la peste io sorrido, preparo le mie cose ed esco dall'aula.
Davanti a me c'è Camila che mi stava aspettando lì dall'aula, mi agito e divento nervosa

"Ciao" mi dice tutta tranquilla

"Seguimi" le dico seria, la porto sul tetto, lì sicuro non c'è nessuno

"Che cazzo ci fai qui?"

Si avvicina sorridendo

"Ti devo parlare"

"Come fai a sapere dove lavoro?"

Si avvicina ancora, accarezzandomi il viso

"Nello stesso modo in cui tu hai saputo dove lavoro io"

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