Capitolo 5

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"scusa, devo rispondere"

Mi allontano, andando in camera ed è Steph. Parliamo per un sacco di tempo e non mi accorgo che il tempo scorre. Quando chiudo la telefonata è più di mezzanotte e vado a prendermi dell'acqua in cucina, ma appena passo dal salotto

"E tu saresti quella che non si è dimenticata?"

Mi dice agitata e arrabbiata, vedo che comincia a prendere tutta la sua roba per andarsene

"Che fai?"

"Secondo te?"

"Ma è tardi, non puoi tornare a quest'ora"

Mi spinge, è proprio arrabbiata

"E me lo devi dire tu quello che devo fare e quando?"

Chiude la borsa e prende le chiavi della sua macchina, sta per andarsene quando io mi precipito sulla porta per non fargliela aprire

"Non te ne andare"

Cerca di spostarmi

"Perché non dovrei?"

Le prendo il viso e la guardo, si calma e io sorrido perché questo accadeva anche otto anni fa.
Le do un bacio sulla guancia

"Perché io voglio stare con te e so che anche per te è lo stesso"

L'abbraccio sperando che ceda, ma non lo fa. Si risveglia e tenta di aprire la porta.
Madonna quanto la odio quando fa così, e va bene allora usiamo le cattive.
La prendo di peso in spalla

"Ma sei pazza? Lasciami!"

"Odio quando fai finta di niente perché devi fare l'orgogliosa del cazzo"

Chiudo la porta della camera a chiave così non può scappare

"Io non faccio finta di niente"

"Ah no? Allora forza dimmi cosa stai provando"

Prendo la chiave e la nascondo nel reggiseno, lei mi guarda non in modo casto

"Mi stai provocando"

Sorrido e le prendo le mani, così non può rubarmi la chiave

"Ti sto solo mostrando la realtà"

Dico facendola sedere sul letto

"E sarebbe?"

Mi avvicino, dicendole

"Che non puoi fare a meno di me"

Mi siedo a cavalcioni su di lei

"Che quando ti tocco, vorresti solo che continuassi"

Le do un bacio sul collo

"E che ti agiti così tanto quando sei con me, che non solo non mi hai dimenticata"

Le porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le sussurro

"Ma mi ami ancora"

Mi straio con lei sul letto e mi bacia, lentamente. Uno di quei baci dove perdi la cognizione del tempo e dello spazio, nel quale è come se stessi tornando a respirare, dove ti senti realmente viva, pieno di tutte le cose che non ci siamo mai dette.
Mi stacco per guardarla, lei apre piano gli occhi e non parliamo.
Ci addormentiamo di lì a poco.

La mattina dopo mi alzo che sono le 8 e non trovo nessuno in casa, se ne è andata?
Prendo un telo per andare al nostro posto al mare, probabilmente è lì. Infatti è lì che la trovo.
Guarda il mare

"Ti vuoi sedere sul telo o preferisci stare così?"

Dico sarcastica, lei si alza e mi da la colazione che aveva comprato per me sedendosi sul telo.
Le do un bacio sulla guancia

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